Felix Luis Viera e la
poesia di un esiliato
di Gordiano
Lupi
Ricevo da Felix Luis Viera, poeta cubano
residente in Messico, due poesie tratte dalla racolta inedita La
patria es una naranja (La patria è un'arancia) e le traduco volentieri per far apprezzare ancora di più il lavoro
di uno scrittore già noto in Italia per il bel romanzo Il lavoro vi farà uomini
(L'ancora del Mediterraneo, 2006). Felix Luis Viera pubblicherà con Edizioni Il
Foglio il romanzo breve Hotel Inghilterra,
un affresco senza retorica su come si vive nella Cuba del periodo speciale. Le
poesie che presento sono state già pubblicate dalla rivista letteraria spagnola
Ariadna.
Del
poemario inédito La patria es una
naranja.
1.
Bajo esta
llovizna
en
medio de este frío
entre
estas calles anchas y arboladas
brillantes
por el asfalto negro
¿se
habrá de detener tu corazón?
¿Se
detendrá tu corazón dentro del Gran valle?
¿Regresarás
a la patria convertido en una bolsita de cenizas?
Inerte,
¿harán volar tu corazón hecho cenizas
cual
pájaro hecho cenizas
por
sobre la inmensidad el Golfo
hasta
la tierra donde una vez tú cantabas?
¿Habrá
de detenerse tu corazón dentro de este frío donde siempre
es
medianoche?
Junto
a esta grisura de los árboles
del
atardecer
de
la avenida tuya de cada día
¿habrá
de detenerse una agrisada tarde tu corazón?
tu
tan jodido corazón
tu
corazón lleno de bilis
tu
corazón con tantas muescas de derrotas
¿habrá
de detenerse
bajo
la densidad de este cielo,
pisoteado
por la lluvia ácida,
envuelto
en la densa capa del olvido?
México, DF., agosto de 1997.
1.
Sotto
questa pioggerellina
in
mezzo a questo freddo
tra
queste strade larghe e alberate
che
splendono di asfalto nero
dovrà
fermarsi il tuo cuore?
Si
fermerà il tuo cuore nella Gran Valle?
Tornerà
alla patria trasformato in una borsetta di ceneri?
Immobile,
lasceranno volare il tuo cuore fatto cenere
come
un uccello diventato cenere
sopra
l'immensità del Golfo
fino
alla terra dove una volta cantavi?
Dovrà
fermarsi il tuo cuore in mezzo a questo freddo dove sempre
è
mezzanotte?
Insieme
a questo grigiore degli alberi
al
tramonto
della
tua strada di ogni giorno
dovrà
fermarsi il tuo cuore in un pomeriggio grigio?
Il
tuo cuore così rovinato
il
tuo cuore pieno di bile
il
tuo cuore con tante ferite di sconfitte
dovrà
fermarsi sotto la densità di questo cielo,
calpestato
dalla pioggia acida,
avvolto
nella densa cappa dell'oblio?
(traduzione
di Gordiano Lupi)
2.
Mis
hijos me envían cartas como si el hijo fuera yo,
me
aconsejan que no beba, que fume poco, que no salga en las noches.
que
escuche rancheras y corridos
en
soledad.
Un
año sin ver a mis hijos tiene el peso de todas las guerras,
me
ha matado mil veces,
un
millón de veces he visto mi sangre correr por los tragantes.
Mi
hijo es dorado como una espiga dorada
y
sus ojos tienen el color emergente después de la furia,
él
ha sido tierno y cuando tenía 9 años
yo
le escribí un poema pidiéndole que nunca abandonara esa ternura
y
así lo hizo,
él
fue mi gran amigo y me enseñó a jugar como yo no sabía
y
hoy seguimos siendo amigos y si ya no podemos jugar juntos
nos
escribimos cartas con las reglas del juego que vendrá,
estamos
tan seguros de la esperanza que ya no nos importa la esperanza.
La
voz de mi hija se escucha por doquier en la enorme ciudad,
es
la voz de tantas muchachas y del Primavera que canta en el fresno
y
son sus ojos los del colibrí que a diario viene a saludarme en la ventana,
yo
he visto su voz en los cientos de aviones que parten el cielo de la noche
he
escuchado sus ojos
en
los violines que dictan la penúltima lágrima
En
mis cartas le he dicho que se cuide de los poetas de la patria
que
se cuide de los poetas,
son
los poetas los que afirman que la patria es una naranja
son
los hacedores de nuevos emblemas
son
entes peligrosos que anidan debajo de los nidos
son
veleidosos, promiscuos, inconstantes
y
siempre se hallan seguros de amar a la hija del poeta,
pero
son también le digo quienes saben fabricar la pólvora que salva las
heridas,
son
los que aman.
En
mis cartas le aviso
que
se cuide del Cuervo:
que
le obedezca
que
le asienta
las
barbas del Cuervo están teñidas de azul
y
con ellas el caza a las muchachas que andan en busca de su príncipe,
y
con sus ojos rojos
mata.
Mi
hijo y mi hija
nunca
han tenido una pecera.
México, DF, julio de 1996
2.
I miei figli mi scrivono
lettere come se il figlio fossi io,
mi consigliano che non beva,
che fumi poco e che non esca di notte,
che ascolti canzoni messicane
in solitudine.
Un anno senza vedere i miei
figli ha il peso di tutte le guerre,
mi ha ucciso mille volte,
un milione di volte ho visto
il mio sangue scorrere per le condutture.
Mio figlio è biondo come una
spiga dorata
e i suoi occhi hanno il
colore che viene fuori dopo la tempesta,
lui è stato tenero e quando
aveva nove anni
scrissi una poesia
chiedendogli che non abbandonasse mai questa tenerezza
e così ha fatto,
lui è stato mio grande amico
e mi ha insegnato a giocare come non sapevo
e oggi continuiamo a essere
amici e pure se non possiamo più giocare insieme
ci scriviamo lettere con le
regole del gioco che verrà,
siamo così sicuri della
speranza che non ci interessa più la speranza.
La voce di mia figlia si sente
ovunque nella enorme città,
è la voce di tante ragazze e
della primavera che canta nel frassino
e sono i suoi occhi quelli
del colibrì che ogni giorno viene a salutarmi alla finestra,
ho visto la sua voce nei
cento aerei che tagliano il cielo della notte
ho ascoltato i suoi occhi
nei violini che dettano la
penultima lacrima.
Nelle mie lettere le ho detto
che stia attenta ai poeti della patria
che stia attenta ai poeti,
sono i poeti quelli che
affermano che la patria è un'arancia
sono i fabbicanti dei nuovi
emblemi
sono tipi pericolosi che si
nascondono sotto i nidi
sono volubili, ambigui,
incostanti
e sempre sono sicuri di amare
la figlia del poeta,
però le dico che sono anche coloro
che sanno fabbricare la polvere che evita le ferite,
sono quelli queli che amano.
Nelle mie lettere le
raccomando
che stia attenta al Corvo:
che gli obbedisca
che gli dica sempre di sì,
le barbe del Corvo sono tinte
di azzurro
e con esse caccia le ragazze
che cercano il loro principe,
e con i suoi occhi rossi
uccide.
Mio figlio e mia figlia
non hanno mai avuto una
vasca.
(traduzione di Gordiano Lupi)
Felix Luis Viera è nato a
Santa Clara (Cuba) nel 1945.
Ha pubblicato le raccolte di poesie Una melodia sin ton ni son bajo la lluvia (Premio David di poesia dell'UNEAC
1976, Ediciones Unión Cuba), Prefiero los
que cantan (Unión, 1988) e Cada dia
muero 24 horas (Letras cubanas, 1990), Y
me han dolido llos cuchillos
(Editorial Capiro, Cuba, 1991). Ha pubblicato le raccolte di racconti Las llamas en el cielo (Unión, 1983), En el nombre del hijo (Letras cubanas,
1983 – Premio della critica), e Precio
del amor (Letras cubanas, 1990). Ha pubblicato i romanzi Con tu vestido blanco (Unión, 1988 –
Premio UNEAC e Premio della critica), Serás
comunista, pero te quiero (Unión, 1995), Un ciervo herido (Editorial Plaza Mayor, Puerto Rico, 2003 –
tradotto in Italia come Il lavoro vi farà
uomini, Ancora del Mediterraneo, 2006), Inglaterra
Hernández (Ediciones Universidades Veracruzana, 1997 – in attesa di
pubblicazione italiana per i tipi del Foglio Letterario). Il libro di racconti Las llamas en el cielo (purtroppo
inedito in Italia) è considerato un classico della letteratura cubana e ha
ricevuto il premio della critica del suo paese, massimo riconoscimento per
un'opera letteraria. A Cuba ha diretto la rivista culturale Signos, è stato tradotto in diversi
paesi europei e pubblicato in America Centrale e in Sudamerica. Ha fatto
discutere con il romanzo - denuncia sulle Umap (centri di rieducazione per
antisociali operativi in Cuba negli anni Sessanta) che ovviamente è inedito in
patria. Ha terminato un romanzo inedito di ampio respiro come El corazón del rey che racconta i primi
anni dell'instaurazione del socialismo a Cuba. Un'opera che meriterebbe anche
in Italia di vedere la luice con un editore adeguato. La raccolta di poesie
inedita La patria es una naranja è
ispirata alla sua permanenza in Messico da esiliato e riflette tutta la
nostalgia per la patria lontana.