Non
avevo il coraggio di vivere - Matteo Priora -
Catartica - Pagg. 220 - ISBN 9788885790599
- Euro 16,00
Non
avevo il coraggio di vivere
è il primo libro di Matteo Priora, è un´opera autobiografica che
ho apprezzato in parte, riconoscendo all´autore il coraggio di
mettere su carta una parte così dolorosa della sua vita.
Ho
trovato l´esposizione inizialmente molto interessante, perché
l´autore dimostra una notevole maturità narrativa, tentando di
coinvolgere il lettore rivolgendosi direttamente a lui, e spiegando
un passaggio fondamentale della sua adolescenza con cui molti
potrebbero identificarsi. Tuttavia, proseguendo con la lettura, ho
notato che l´autore ripete più volte i concetti fondamentali,
rendendo l´esposizione arzigogolata e meno coinvolgente.
Alla
base dell´autobiografia c´è l´accettazione del proprio
orientamento sessuale, un percorso molto difficile e complesso per
molti adolescenti. L´identità sessuale è una parte importante
della vita di ognuno, ma può essere difficile da comprendere e
accettare quando si è giovani e ancora in fase di scoperta di sé
stessi.
Matteo
si rende conto di avere un´attrazione sessuale per lo stesso sesso
durante l´adolescenza, l´omofobia è purtroppo una realtà ancora
troppo presente nella società, il che rende difficile per Matteo,
per gli adolescenti in generale, fare coming out con familiari, amici
e via dicendo. Il coming out è un momento molto personale e
delicato, può portare grande sollievo e libertà, ma può anche
causare stress, ansia e persino ostracismo: l´idea di non essere
accettati o amati per ciò che si è può essere spaventosa e
scoraggiante.
È
questo uno dei motivi in cui molti adolescenti scelgono di nascondere
la loro identità sessuale, anche se questo può causare problemi di
salute mentale e isolamento sociale; la discriminazione, la violenza
e il bullismo è parte integrante di "Non avevo il coraggio di
vivere", situazioni che portano in Matteo un´ulteriore difficoltà
nell´accettazione di sé stesso.
Matteo,
ormai adulto ha la forza di riconoscersi e fare coming out e da lì
l´incontro con l´amore, ma la vita porta con sé oltre alla
bellezza, prove da affrontare e Matteo si troverà a scontrarsi con
la malattia del suo compagno.
La
cosa che ho trovato pesante, fino a farmi pensare di non portare
avanti la lettura, e che l´ autore fornisce troppe spiegazioni
sulla natura degli stati d´animo e dei concetti che sta
descrivendo, invece di lasciarli emergere naturalmente attraverso
l´esperienza del personaggio, impedendo così al lettore di
immergersi completamente nella storia e di trarne il massimo
beneficio. Il lettore, a mio avviso, ha bisogno di entrare in empatia
con il personaggio o di trarre conclusioni personali sulla
narrazione, ed è questo quello che è mancato a me.
Citazioni
tratte da: Non
avevo il coraggio di vivere di Matteo Priora
E
che cos´era per me la normalità, allora?
La risposta, oggi, è
piuttosto semplice: la paura. In tutte le sue angoscianti forme. (pag
5)
...mi
convinsi definitivamente che era la mia visione a dover cambiare, e
solo quella; non ero in grado di alterare quella del mondo intero,
non potevo cambiare in alcun modo quella della gente che mi
circondava. (pag 76)
E
proprio in quel momento compresi che non è sempre necessario
domandarsi il perché, che spesso è del tutto superfluo caricarsi di
complicati e sconosciuti percome. Fu con loro, in quel torrido
pomeriggio di mezza estate, che io capii che proprio quando siamo
disposti a donare tempo alle cose, quando siamo pronti a concedere
spazio alla nostra persona, quanto ci permettiamo di crescere in
naturalezza e di riconoscerci in completa onestà, assecondando i
nostri ritmi, dando ascolto alle nostre passioni, ai nostri desideri
e alle nostre emozioni positive, è proprio in quel momento che tutto
prende forma. (pag 114)
Non
è quindi un caso se, in una società dove tutto questo accade,
diventa estremamente facile smarrirsi, perdersi lungo una strada che,
curva dopo curva, si allontana sempre più dalla nostra. Ed è invece
estremamente complesso vivere come il nostro io, come il nostro
essere ci suggerirebbe di fare. (pag 115)
Un
famoso adagio recita: «si diventa lo specchio di coloro con i quali
si trascorre la maggior parte del proprio tempo. » (pag 181)
In
questa nostra società superficiale e materialista, sarebbe forse
importante non dimenticarsi mai di ammettere, partendo proprio dalla
nostra individualità personale, per essere così in grado di non
disdegnare nulla di quello che costruiamo dentro, di quello che,
timorosamente, reprimiamo nel fondo del nostro animo. (pag 184/185)
Katia
Ciarrocchi
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