La
malnata - Beatrice Salvioni - Einaudi - Pagg. 248
- ISBN 9788806253240
- Euro 17,50
Operazione
editoriale
Piccola
storia della piccola Italia fascista, storia ambientata a Monza ai
tempi della guerra in Etiopia, un piccolo universo umano
opportunamente dicotomizzato in buoni e cattivi: i borghesi
prepotenti, fascisti e sciupafemmine, i poveri, popolani e
antifascisti, portatori di un´etica familiare positiva basata
sull´amore e sul rispetto reciproco. In mezzo a questi due mondi
una ragazzina che funge da cerniera, è Francesca Strada, la figlia
di buona famiglia che incontra i Malnati, due ragazzini
quattordicenni che trascorrono il loro tempo sul Lambro in compagnia
della Malnata, Maddalena, tacciata dalla piccola comunità
rappresentata come portatrice di sventure, una piccola strega,
riconoscibile anche dal viso segnato da un angioma che dalla tempia
scende al collo.
Francesca
e la Malnata diventano amiche tra alterne vicende e la maledizione
della seconda ricade sulla prima la quale viene contaminata dalla
cattiva frequentazione fino ad un epilogo risolutivo che giunge a
sciogliere una brutta faccenda anticipata dal prologo e lasciata
presagire al lettore.
Rimasta
vaga sulla trama, onde evitare di sciogliere quei pochi nodi che
rendono la lettura vivace ma prevedibile, mi esprimo sulla qualità
dell´operazione editoriale messa in atto: è evidente che la
capacità di scrittura della giovane autrice sia stata purtroppo
oltremisura esaltata e finalizzata, un esordio letterario cui seguirà
una serie televisiva e un´uscita contemporanea in traduzione in
trentadue lingue. Non ho letto un capolavoro e ciò mi lascia
perplessa, la scrittura è a tratti ingenua, casserei del tutto
l´orribile episodio del primo flusso mestruale, affinerei la
caratterizzazione psicologica, inserirei qualche anacronia e
migliorerei l´ambientazione, farei lievitare la storia con un
nutrito numero di pagine in più, tutte necessarie e smetterei di
pensare ai romanzi come a prodotti da immettere nel mercato. Auguro
alla scrittrice un percorso più autonomo e indipendente da queste
logiche sperando che nel frattempo non la danneggino. Il romanzo
verrà letto e apprezzato ma spero che il nuovo canone letterario
possa nutrirsi di altro.
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