D
come Davide. Storie di plurali al singolare
- Davide Rocco Colacrai - Le Mezzelane - Pagg. 92 - ISBN
9788833287140
- Euro 13,00
Cosa
seminano i miei occhi per l´ultima volta
Prima
di congedarsi da questa vita
in
un soffio di rugiada?
Sono
questi i versi che hanno catturato la mia attenzione sin da subito,
le parole scelte con cura evocano una sensazione di mistero e
malinconia, introducendo il tema dell´addio imminente alla vita.
La
metafora poetica di "seminano
i miei occhi"
crea un´immagine potente e suggestiva: una profonda connessione tra
la vista e l´anima, sottolineando il potere dei ricordi e delle
emozioni che rimangono impressi nel nostro sguardo.
Il verso
finale, "in
un soffio di rugiada",
aggiunge un elemento di delicatezza e transitorietà alla narrazione,
suggerisce la fragilità dell´esistenza umana e la sua inevitabile
conclusione.
"D come Davide. Storie di plurali al singolare"
di Davide Rocco Colacrai è un libro di poesie che cattura il lettore
per il viaggio intrapreso dall´autore: un viaggio attraverso eventi
storici, momenti personali e riflessioni intime, creando una miscela
di emozioni e ispirazioni. Le poesie contenute in questa raccolta
sono una sinfonia di parole che si fondono in perfetta armonia con
l´essenza sensibile di Colacrai.
Nel libro, l´autore si
spinge oltre i confini delle esperienze personali, ispirandosi anche
a eventi storici e brani musicali, questa miscela di influenze può
apparire un po´ disorientante all´inizio, ma nel complesso
aggiunge una dimensione interessante a testimonianza della
versatilità artistica dell´autore.
Una delle caratteristiche
affascinanti di questo libro sono gli intermezzi illustrati che
accompagnano le poesie, illustrazioni che sono intrise di armonia e
si integrano perfettamente con il testo, aggiungendo un ulteriore
strato di bellezza visiva: le immagini amplificano l´impatto
emotivo delle poesie, facendo sì che il lettore si immerga
completamente nel mondo creato dall´autore.
Un aspetto che mi
ha colpito in modo non completamente positivo è la varietà dei temi
affrontati, ho avvertito una mancanza di coerenza tematica che,
per il mio gusto personale, mi ha dato la sensazione di
frammentazione cosa che mi ha impedito di stabilire una connessione
emotiva con i versi, tuttavia, è proprio questa varietà che
potrebbe rendere il libro stimolante.
Davide Colacrai, con "D
come Davide. Storie di plurali al singolare" ci conduce in un
viaggio tra la dimensione personale e quella universale. Le parole
sono un riflesso delle sue esperienze, ma al contempo diventano
strumenti per "l´orchestra
del cuore"
di ogni lettore.
Viveva
nello spazio tra un´anteprima e l´altra del suo sogno,
in
quel battito sempre umido
di
una notte asciugata da una chitarra
La
poetica di questi versi risiede nella capacità di catturare
l´essenza di un´esperienza interiore, di un´attesa vibrante e
di un desiderio: l´uso delle parole, come "battito
sempre umido"
e "notte
asciugata da una chitarra"
crea un contrasto visivo e sensoriale che accresce la profondità
emotiva dei versi.
Ti
ricordi il tuo pollice, già bianco di farina di luna,
umido
delle mie celesti contraddizioni d´uomo
che
ne concimavano il pianto
che
ci aveva svelato il volto dell´arcobaleno
e
commuoveva i figli della notte
custodi
della nostra promessa senza parola?
L´immagine
del pollice "già
bianco di farina di luna"
evoca un senso di magia e di connessione profonda, il pollice diventa
il simbolo di unione tra due anime, che si sfiorano e si nutrono
reciprocamente delle loro contraddizioni celestiali.
Mi
stringeva tra le sue mani, mio padre,
in
un silenzio che,
solo
da grande,
ho
imparato essere quello,
di
un uomo che si commuove.
L´essenza
del legame tra genitore e figlio, rivelano il potere dell´amore
silenzioso che va oltre le parole, l´uso delle mani come simbolo di
contatto e di vicinanza intensifica l´intimità del momento. Il
silenzio che li avvolge diventa un linguaggio di profonda emozione,
che solo in età adulta l´autore riesce a comprendere appieno come
l´espressione di commozione di un uomo.
Con questa raccolta di
poesie l´autore ci dice che siamo plurali nel senso che portiamo
con noi un insieme di caratteristiche che ci definiscono, ma al
contempo siamo singolari, perché nessun altro può essere
esattamente come noi. Siamo unici nel nostro insieme di pregi e
difetti, e questa unicità contribuisce a dipingere il nostro mondo
interiore e a definire il nostro mosaico di colori e sfumature, siamo
complessi, un amalgama di elementi che si combinano in modi unici. I
nostri pregi e difetti sono parte integrante di chi siamo, e la
bellezza di questa pluralità si manifesta quando riusciamo a
condividere e mettere in relazione le nostre esperienze con gli
altri. È in questa interazione che il nostro mondo interiore prende
vita e si arricchisce, trasformando e venendo trasformato dalla
realtà che ci circonda.
"D come Davide. Storie di plurali al
singolare" è un´opera che celebra la ricchezza delle nostre
esperienze individuali e collettive.
Katia
Ciarrocchi
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