Il
mondo di Sofia - Jostein Gaarder - Tea - Pagg.
548 - ISBN 9788850252367
- Euro 14,00
"Il
mondo di Sofia" di Jostein Gaarder è un romanzo filosofico che
esplora le grandi domande dell´esistenza umana attraverso la storia
di una ragazza di quindici anni, Sofia Amundsen.
La
storia inizia quando Sofia riceve una misteriosa lettera senza
mittente, che le chiede "Chi sei tu?". Da quel momento, Sofia
inizia a ricevere altre lettere ancora più strane, che contengono
domande sulla natura della realtà e dell´universo. Inizia così un
viaggio di scoperta, che la porterà a conoscere la storia della
filosofia, dalle antiche civiltà greche fino ai giorni
nostri.
Attraverso
questo viaggio nel tempo e nello spazio, Sofia incontrerà grandi
filosofi:
Socrate,
un filosofo che mette in discussione la conoscenza umana e invita gli
individui a esaminare le loro credenze e conoscenze per scoprire la
verità. Aristotele, viene descritto come un filosofo che studia la
natura e le scienze, esplorando la nozione di causa ed effetto e
l´essenza dell´essere.
Cartesio,
viene presentato come il fondatore della filosofia moderna e del
metodo scientifico, sostenendo l´importanza della ragione e della
logica nella scoperta della verità. Kant, propone una teoria
dell´etica basata sulla ragione e sulla morale universale,
sostenendo che ogni individuo ha il dovere di rispettare gli altri e
di perseguire la felicità. Marx, infine, esplora le dinamiche
economiche e sociali del mondo, proponendo una teoria del
materialismo storico e dell´economia politica, che sostiene
l´importanza dell´uguaglianza e della giustizia
sociale.
Attraverso
questi incontri, Sofia acquisisce una visione più ampia e profonda
del mondo e dell´umanità, apprendendo importanti lezioni sulla
vita, la morte, l´amore, l´essere umano e il significato
dell´esistenza stessa. Inoltre, il libro invita il lettore a
riflettere sulla propria visione del mondo e a esaminare le proprie
credenze e valori alla luce della filosofia e della storia.
Il
libro è scritto in modo accessibile anche se affronta temi complessi
come l´ontologia, l´epistemologia, l´etica e la politica, lo fa
attraverso un linguaggio semplice e diretto.
Jostein
Gaarder nel libro presenta la natura come una parte essenziale
dell´esistenza umana e la descrive in modo poetica e suggestiva. Ad
esempio, Gaarder descrive un fiordo norvegese come un luogo che
sembra fuori dal tempo e dall´immediato, dove il cielo e l´acqua
si confondono e la luce del sole riflette sull´acqua creando una
magia senza tempo. Inoltre, Sofia e il suo amico Alberto Knox
ammirano le stelle e i pianeti nel cielo notturno, che diventano un
simbolo della grandezza e della maestosità dell´universo.
Il
romanzo esplora la relazione tra l´umanità e la natura,
evidenziando l´importanza di preservare e proteggere l´ambiente
naturale. Sofia e Alberto discutono della necessità di rispettare il
mondo naturale e di vivere in armonia con esso, riflettendo sul modo
in cui l´umanità ha spesso distrutto gli ecosistemi e le specie
animali.
Gaarder
invita il lettore a riflettere sulla propria relazione con il mondo
naturale e sulla necessità di proteggerlo per le generazioni
future.
Consiglio
"Il Mondo di Sofia" perché è un libro che unisce abilmente la
narrazione romanzesca alla storia della filosofia, rendendo la
lettura interessante e coinvolgente per i lettori di ogni età e
background culturale.
Citazioni
tratte da:
Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder
...l´unica
cosa di cui abbiamo bisogno per diventare buoni filosofi è la
capacità di stupirci...
un
filosofo conserva la pelle delicata di un bambino per tutta la
vita.
Adesso devi scegliere, cara Sofia. Sei un bambino che non
è ancora riuscito ad «abituarsi al mondo»? O sei un filosofo che
giura di non abituarsi mai?
...niente
può essere creato dal niente...
Così
era arrivato alla conclusione che la terra è piena zeppa di
minuscoli, invisibili «germi di vita».
Secondo
Anassimandro, il nostro è solo uno dei molti mondi che nascono da
qualcosa e muoiono in qualcosa che egli chiamò ápeiron, cioè
«infinito» o «illimitato».
Parmenide
sostiene che tutto ciò che esiste è sempre esistito.
Un´affermazione del tutto normale per i greci, i quali davano quasi
per scontato che tutto quello che esiste al mondo è eterno.
La
storia del pensiero è simile a un dramma in più atti.
Il
vero sapere porta al giusto agire
... per
Socrate è impossibile essere felici se si agisce contro le proprie
convinzioni. E chi sa come diventare un uomo felice cerca anche
di diventarlo. Per questo chi sa che cosa è giusto agisce anche in
modo giusto.
Sulle
ali dell´amore l´anima vuole volare «a casa», nel mondo delle
idee. Questo la libererebbe dalla prigione del corpo.
Eppure
molti individui sono soddisfatti della loro vita tra le ombre e non
pensano che debba esistere qualcosa che le produca. Credono che le
ombre siano tutto quello che esiste: non capiscono che in realtà
sono soltanto ombre. Agendo così, dimenticano anche che la propria
anima è immortale.
Che
cosa è necessario perché un essere umano viva felice la propria
vita? Posso rispondere in breve: l´essere umano è felice solo
quando si serve di tutte le sue capacità e di tutte le sue
possibilità.
Come
per Eraclito, anche per gli stoici tutti gli uomini partecipano della
stessa ragione del mondo, o lógos; secondo loro, inoltre, ogni
essere umano è un mondo in miniatura, un «microcosmo» che è
riflesso del «macrocosmo».
Lo
stoico Seneca (4 a.C.-65 d.C.) disse alcuni anni più tardi che
l´uomo è per l´uomo qualcosa di sacro, affermazione che diverrà
il motto di tutto l´umanesimo.
«Il
più terribile dei mali, dunque, la morte», diceva semplicemente
Epicuro, «non è niente per noi, dal momento che, quando noi ci
siamo, la morte non c´è, e quando essa arriva, noi non siamo più.»
(In effetti, Sofia, nessun essere umano ha mai sofferto per il fatto
di essere morto.)
Una
volta un mistico indiano disse: «Quando esisteva il mio io, non
esisteva Dio. Adesso esiste Dio, e io non esisto più».
Il
mistico cristiano Angelus Silesius (1624-1677) affermò: «Oceano
diventa ogni goccia quando raggiunge l´oceano, e così l´anima
diventa Dio quando raggiunge Dio».
... fare
solo un pezzo di strada non significa sbagliarla del tutto...
«Ma
la vita è triste e solenne. Ci fanno entrare in un mondo
meraviglioso, ci incontriamo, ci salutiamo e percorriamo la stessa
strada per un pezzo, poi scompariamo nel medesimo modo assurdo e
improvviso in cui siamo arrivati.»
«Della
vita, Sofia. Non so quante volte fu ripetuto nel corso del Seicento
che ´la vita è un teatro´, ma, ti assicuro, tante. Il teatro
moderno si sviluppò proprio in questo periodo, con tutte le sue
macchine teatrali e le sue scenografie. In teatro si costruiva
un´illusione, per poi svelare alla fine che tutto quanto era
successo sulla scena non era altro che un´illusione. In questo modo
il teatro divenne l´immagine della vita umana nella sua generalità.
Il teatro poté mostrare che ´la superbia partì a cavallo e tornò
a piedi´, offrendo così una rappresentazione impietosa della
miseria umana.»
«In
Come vi piace afferma: ´Tutto il mondo è un palcoscenico, e gli
uomini e le donne sono soltanto attori che hanno le loro uscite e le
loro entrate, e ognuno, nel tempo che gli è dato, recita molte
parti...´ E nel Macbeth dice: ´La vita non è che un´ombra in
cammino; un povero attore, che s´agita e si pavoneggia per un´ora
sul palcoscenico e del quale poi non si sa più nulla. È un racconto
narrato da un idiota, pieno di strepito e di furore, e senza alcun
significato´.»
«Sì,
come disse Amleto. Un giorno vaghiamo sulla Terra, il giorno dopo non
ci siamo più.»
Lo
stesso Shakespeare disse per esempio che siamo fatti della stessa
materia di cui sono intessuti i sogni e che la nostra breve vita è
circondata dal sonno.»
´Cos´è
la vita? Follia. Cos´è la vita? Un´illusione, un´ombra, una
finzione, e anche il bene più grande ha poco valore, perché la vita
è un sogno...´
La
mente è ´una specie di teatro dove le varie percezioni si
mostrano, passano, ritornano, escono e si mescolano in una varietà
infinita di atteggiamenti e situazioni´
«Secondo
Freud il sogno è ´un appagamento camuffato di desideri rimossi´.
Ciò che noi, oggi, camuffiamo può essere considerevolmente mutato
da quando Freud era medico a Vienna. Tuttavia il meccanismo del
camuffamento del contenuto onirico rimane lo stesso.»
...l´uomo
è condannato a essere libero...
Che
cos´è la coscienza? Non è forse il più grande mistero
dell´universo? Che cos´è la memoria? Che cosa fa sì che noi
«ricordiamo» tutto ciò che abbiamo visto e vissuto?
Grazie a
quale meccanismo facciamo comparire come per magia sogni fiabeschi
ogni notte?
«Sono
d´accordo con te nel dire che è fortunata, ma chi vince alla
lotteria la vita deve accettare come vincita anche la morte perché
la sorte della vita è la morte.»
Katia
Ciarrocchi
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