Come
d´aria - Ada D´Adamo - Elliot - Pagg. 144 -
ISBN 9788892762459
- Euro 15,00
Un
grande amore
Tra
i dodici finalisti del Premio Strega 2023 vi è questo dolorosissimo
memoir scritto da Ada D´Adamo, morta il 1 aprile di quest´anno a
causa di un tumore.
Il
suo è uno scritto terapeutico che ha conosciuto la pubblicazione,
ora è molto letto, ma nasce come una scrittura privata, su consiglio
di uno psicoterapeuta, al fine di lenire molteplici ferite inferte
dalla vita, la maggior parte delle quali coincidenti con quella
condizione che generalmente è associata a uno stato di estrema gioia
e prolungata felicità: la maternità. Eppure lo sanno le donne, e
questo scritto arriva proprio a tutte, anche a quelle che non sono
mai state mamme, per loro volontà o per destino infausto, che la
maternità non è una condizione poi così semplice.
Il
merito di questo scritto risiede dunque, a mio avviso, nella capacità
di smitizzare la maternità, di avvicinarla alla complessità della
quale si nutre quotidianamente anche se non si vivono condizioni di
estremo dolore come quelle associabili all´essere genitore, in
particolare mamma, di un disabile grave.
Daria,
è la figlia di Ada e Alessandro.
Lo
scritto la restituisce in tutto il necessario realismo: concepimento,
nascita, diagnosi, ospedali, notti insonni, ausili sanitari,
burocrazia, difficoltosa inclusione scolastica, solitudine, corpo,
esigenze corporali. Un insieme che schiaccia la famiglia accudente.
Tra le righe però affiora un grande amore, difficile e sofferto, ma
immenso: la fusione dei corpi in piscina, il dialogo in un linguaggio
corporale, il pensiero totalizzante teso in fondo solo a garantire il
benessere della propria figlia.
In
fondo a tutto questo, in sordina, di lato, anche la sofferenza del
proprio corpo minato dal dolore a causa del tumore; la necessità di
pianificare il futuro di Daria in sua assenza, la consapevolezza di
aver ritrovato in questo ultimo scorcio di vita un significato alla
sua esistenza.
Mai
retorico, lo definirei necessario per ricordarci qual è la nostra
condizione: limitata e fragile anche se le nostre esistenze vivono
del falso mito della salute e della forza escludendo qualsiasi
riflessione sulla malattia e la morte: i nostri tabù.
Aggiornamento:
il libro ha di fatto vinto il Premio Strega 2023.
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