Una
questione privata - Beppe Fenoglio - Einaudi -
Pagg. 208 - ISBN 9788806253103
- Euro 12,00
Un
eroe del nostro tempo
Una
questione privata", uscito nel 1963, poco dopo la morte prematura
dell´autore, a detta di Calvino (cfr. prefazione a "Il sentiero
dei nidi di ragno", riedito nel 1964) è il libro che meglio
rappresenta il senso della stagione politica e letteraria che si è
soliti chiamare Resistenza e Neorealismo:
"Una
questione privata ... è costruito con la geometrica tensione d´un
romanzo di follia amorosa e cavallereschi inseguimenti come l´Orlando
furioso, e nello stesso tempo c'è la Resistenza proprio com´era,
di dentro e di fuori, vera come mai era stata scritta, serbata per
tanti anni limpidamente dalla memoria fedele, e con tutti i valori
morali, tanto più forti quanto più impliciti, e la commozione, e la
furia. Ed è un libro di paesaggi, ed è un libro di figure rapide e
tutte vive, ed è un libro di parole precise e vere. Ed è un libro
assurdo, misterioso, in cui ciò che si insegue, si insegue per
inseguire altro, e quest'altro per inseguire altro ancora e non si
arriva al vero perché. È al libro di Fenoglio che volevo fare la
prefazione: non al mio".
Beppe
Fenoglio aveva scritto" il romanzo che tutti avevamo
sognato..[...], il libro che la nostra generazione voleva
fare".
"Una
questione privata" è la vicenda tutta intima di Milton, giovane
partigiano, studente universitario, impegnato nella guerra partigiana
ma sviato da essa da un ricordo, due anni prima aveva conosciuto
Fulvia, una ragazza ricca, torinese, sfollata nelle Langhe, se ne era
invaghito, e ora vorrebbe sapere, vedendo la villa abbandonata che la
ospitava, che fine ha fatto. Riesce a parlare con la custode
dell´abitazione che gli rivela, ripercorrendo i tempi trascorsi,
che Fulvia avrebbe frequentato assiduamente e furtivamente, la notte,
Giorgio Clerici, un loro comune amico. Milton da quel momento è
preso dall´ossessione di rintracciare Giorgio, anche lui
partigiano, per capire se Fulvia, che non gli ha promesso mai nulla,
lo abbia davvero frequentato in quei termini. Giorgio è però fatto
prigioniero e Milton si prodiga per liberarlo attraverso uno scambio
di prigionieri, gli serve però un repubblicano. Il suo piano di
azione lo porta a chiedere un permesso, a distaccarsi dalla guerra
collettiva e ad agire per una pura questione privata. Non riuscirà
nel suo intento e la dimensione privata si ricongiungerà mestamente
nella guerra collettiva quando dovrà scappare da un distaccamento
repubblicano e tentare con una lunga fuga di salvarsi..."Sono solo,
Fulvia...a momenti mi ammazzi"... accantonando dunque il delirio
personale.
Milton
è descritto nell´incipit come brutto, scarno, ventiduenne, sempre
aggrottato, con occhi tristi e ironici, stupendi dice la stessa
Fulvia che lo reputa brutto ma non così brutto, lei gli chiede, alla
loro prima conoscenza, la scrittura di lettere; lui scrive benissimo
e ha, come si scopre progressivamente, molti tratti in comune col suo
autore tanto da diventarne un alter ego, insieme a Johnny.
Sicuramente è un antieroe, solitario, ha il nome di battaglia del
poeta inglese, John Milton, autore del "Paradise Lost", lui
stesso traduce, è soprattutto un giovane ossessionato dalla gelosia,
ma capace di una lettura del fatto storico secondo un´etica umana,
ha una sua personale dimensione umana che travalica le convenienze e
i codici, cerca una verità e sfuma misteriosamente in una fuga che
non si risolve in una morte rappresentata. Rimane vivo nel ricordo
intrecciando, l´autore, sapientemente la dimensione privata con la
stagione dell´impegno civile.
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