La
tempesta - William Shakespeare - Feltrinelli -
Pagg. XI-256 - ISBN 9788807901386
- Euro 9,50
Metafora
della teatralità
Dramma
romanzesco in cinque atti portato sulla scena nel 1611, La tempesta è
un´opera molto complessa dalla trama apparentemente semplice.
La
vicenda, che narra fatti drammatici già a cose fatte, trova
ambientazione su un´isola disabitata non identificata e ruota
intorno all´affascinante figura di Prospero, protagonista del testo
e signore indiscusso del luogo, nonché dedito ad arti magiche grazie
a cui egli evoca gli spiriti; è stato lui, Prospero, a scatenare la
tempesta che ha fatto naufragare la nave su cui viaggiava suo
fratello Antonio, reo di avergli usurpato il ducato di Milano tanti
anni addietro, insieme ad altri personaggi tra cui Alonso, re di
Napoli, e suo figlio Ferdinando. Quest´ultimo incontra sull´isola
Miranda, figlia di Prospero, la quale condivide l´esilio forzato
del padre, e tra i due nasce un sentimento d´amore. Prospero si
rivela anche signore dello spirito dell´aria Ariele e dello schiavo
selvaggio e deforme Calibano. L´epilogo non prevede vendetta, ma
perdono, e richiesta di essere liberato da metaforiche catene da
parte del protagonista.
In
queste pagine Shakespeare riprende volutamente temi ed elementi di
sue precedenti opere che agli appassionati del teatro del Bardo di
certo non sfuggiranno; ad alimentare la complessità del testo
contribuisce anche la metafora di cui esso è intrisa: come
sottolinea nel suo saggio introduttivo la curatrice dell´edizione
Mondadori (1991) che ho avuto occasione di leggere, Anna Luisa Zazo,
metafora "della teatralità, rigorosamente intesa come falsità".
La realtà viene negata, rovesciata, in un certo qual modo
sovvertita, mentre la maschera amletica di Prospero si impone
incontrastata.
"Siamo
della sostanza di cui sono fatti i sogni; e la nostra breve vita è
racchiusa da un sonno." (IV, 1. 156-157)
Una
lettura interessante e scorrevole. Rispetto ad altri lavori di
Shakespeare da me finora letti, tuttavia, La tempesta non mi ha
entusiasmata né coinvolta particolarmente, e da questo è stato
condizionato il mio voto complessivo. Tecnicamente, ovvio, è
un´opera notevole.
Laura
Vargiu