SE
CONSIDERI LE COLPE
di Andrea Bajani
© 2007 Giulio Einaudi Editore
ISBN 978-88-06-18719-4
Pag. 170 € 14,00
Lorenzo, dopo anni che è stato
abbandonato dalla madre, la quale ha lasciato lui
piccolo col padre, per un altro uomo, si reca al funerale della donna.
Loro erano rimasti in Italia, mentre Lula, sua madre, si era trasferita in Romania dove aveva
aperto una fabbrica di macchine dimagranti.
È un libro breve, piacevole da leggere,
con frasi toccanti per la loro capacità di dare importanza anche alle piccole
cose.
Lorenzo si racconta, attraverso il ripercorrimento della sua infanzia con accanto
quella madre stravagante, ma giocosa e presente. Con un padre ombra,
eclissato dalla verve di Lula.
Ma poi, Lula
comincia i suoi viaggi sempre più frequenti in Romania, fino a quando non torna
più. Diventa solo una voce al telefono, prima settimanale, poi mensile e poi…
Intreccia una relazione con il suo
socio, anche lui italiano, uno dei tanti che si sono trasferiti in Romania per
fare fortuna. Quando lui la lascia per una ragazza più giovane, la donna
crolla, vorrebbe tornare in Italia dal figlio abbandonato, ma non osa. Beve,
fuma, si lascia andare, fino alla sua triste fine, sola.
Lorenzo si trova così fra gli oggetti
di Lula, la sua casa, la sua fabbrica; ma nel suo
ricordo è una donna diversa quella che ha nel cuore, per niente somigliante
alla signora che è venuto a seppellire.
“Se consideri le colpe” è una frase
che viene ripetuta dal prete al suo funerale, che ben si addice a quel figlio
che la ricorda, che se ne considerasse le colpe nemmeno sarebbe dovuto andare,
neanche per dirle addio.
Il libro termina con Lorenzo che va
alla ricerca di un terreno che Lula gli comprò quando
era piccolo e nel quale aveva infilato un paletto, con scritto il suo nome. E
lo trova.
Andrea Bajani
ha scritto questo libro dopo aver compiuto numerosi viaggi in Romania. Averne
saggiato la cultura, gli usi, la miseria.
Nel libro si ritrova l'atmosfera del
paese straniero, la vita degli emigranti italiani, ognuno col suo capannone con
scritto sopra il nome.
I dialoghi sono indiretti,
ma inseriti nel contesto quasi fossero solo un racconto, non parole
dette.
Un libro triste, ma che si legge d'un
fiato e lo si assapora.
© Miriam
Ballerini