DUMA KEY
di Stephen King
© 2008 Sperling & Kupfer Editori S.p. A.
ISBN 978-88-200-4506-7 86-I-08
€ 19,90
pag. 743
Duma Key è un'isola della Florida, e
Edgar Freemantle ci arriva deciso a ricominciare,
dopo una dura
batosta ricevuta dalla vita.
Sposato con Pam,
con due figlie, Edgar era un costruttore, fino a quando una gru non gli cade
sull'auto e gli trancia il braccio destro.
Dura è la riabilitazione e ancora più
dura è continuare quando Pam, sua moglie, gli
comunica la sua decisione: vuole divorziare da lui, perché Edgar è diventato
un'altra persona. Ha tentato di strangolarla e lei ne ha paura.
Certo, Edgar non riesce a controllare
la sua ira, quando non gli escono le parole giuste, quando in un discorso dice
una cosa per l'altra. Il suo terapista arriva a consigliargli di scaricare la
sua rabbia su una stupida bambola di stoffa. Eppure, funziona.
Solo che è troppo tardi. Il suo
matrimonio è sfasciato e lui decide di partire, di ritirarsi su quell'isola che
pare averlo chiamato da un depliant.
Così si trasferisce in quella
villetta sull'oceano, dove la notte sente le conchiglie bisbigliare nell'alta
marea, sotto la casa.
Unico ospite dell'isola, insieme a un
signore che scorge solo da lontano sulla spiaggia. Ogni giorno, per riabilitare
anche l'anca che è stata duramente compromessa, cammina qualche passo in più,
avvicinandosi sempre di più alla sdraio su cui siede
quel signore che cordialmente lo invita a bere un the ghiacciato con lui. Edgar
gli urla che accetterà solo quando riuscirà ad arrivarci con le sue gambe. E
quel giorno, finalmente, arriva. Conosce Wireman, ex
avvocato, ora badante della signorina Eastlake,
proprietaria dell'intera Duma Key, e malata di alzheimer.
Un'amicizia che si consoliderà pagina
dopo pagina, e che salverà la vita ad entrambi.
Edgar inizia a disegnare, glielo
impone quel braccio mancante che prude, lo assilla con la sua presenza
invisibile. Dipinge tanto e così bene da diventare in breve tempo un artista
ricercato.
Ma non è lui il solo a dipingere, ben
altro è a guidargli la mano. La signorina Eastlake lo
sa, e lo sa anche Wireman.
In questo ultimo lavoro di King
troviamo diversi ingredienti: da quelli psicologici di chi subisce un incidente, della rabbia che si prova durante la
riabilitazione. Alle strane sensazioni degli arti fantasmi. Chi ha perso un
piede sentirà ancora il solletico. E così il personaggio principale sente
ancora quel braccio e le unghie della mano che si allungano senza che lui possa
tagliarle, perché non esistono.
Si passa quindi al paranormale, ai
fantasmi, a fenomeni inspiegabili.
E ancora al forte legame
dell'amicizia, ai nostri eroi che insceneranno l'eterna battaglia fra il bene e
il male.
E' scritto in modo maturo, con sempre
quell'incoraggiamento a proseguire, a cercare di capire dove lo scrittore
voglia arrivare.
A ogni fatto inspiegabile si aggiunge
un tassello alla storia presente che spiega quella passata, e ancora tutto si
ripete.
Un libro piacevole che per gli amanti
del genere e di King, non è assolutamente da perdere.
Miriam
Ballerini