Le due giornate di Chiari
Come ho preavvisato nei pomeriggi di
sabato 10 e di domenica 11 novembre sono stato presente a Chiari (BS) alla
Rassegna della Microeditoria Italiana.
Villa Mazzotti,
che ospita la manifestazione, è un imponente costruzione
in stile liberty, circondata da un grande parco di
libero accesso a tutti.
Benché il fabbricato sia di notevoli
dimensioni, la presenza di un centinaio di stand editoriali rende lo spazio
quasi angusto, anche perché il salone nell'ingresso, da cui parte una grandiosa
scalinata che porta al primo piano, è dedicato esclusivamente a presentazioni o
dibattiti riservati agli autori più noti. Vi sono altri due locali, più
raccolti, ove invece hanno luogo le presentazioni dei libri riservate a nomi
meno conosciuti.
Lo stand del Foglio si trova al primo
piano, in ottima posizione, e al posto di combattimento sono sempre presenti
Gordiano Lupi, sua moglie Dargys e la
piccola Laura, la secondogenita di famiglia. Inoltre, staziona anche il
narratore Sacha Naspini,
insieme alla fidanzata.
Nel pomeriggio di sabato mi sono
unito anch'io a questa piccola pattuglia, che domenica si è rafforzata per la
presenza di Vincenzo Trama. Non dico nulla sul giorno prefestivo perché, almeno
nell'orario in cui ci sono stato, non sono accaduti fatti di rilievo.
Il gran giorno, almeno per me, è
stato la domenica, visto che alle 15,00 dovevo
presentare i Canti
celtici. E qui devo dire che quando sono arrivato alle 14 tutti,
indistintamente, da Gordiano Lupi a Sacha Naspini, da Dargys a Trama, si
sono veramente prodigati affinché potessi parlare in una sala non vuota. E ci
sono riusciti, nonostante che alla stessa ora in salone ci fosse
Lopez, quello per intenderci de La casta dei giornali. Il
vedere affannarsi queste persone per comunicare ai visitatori che di lì a poco avrei presentato i Canti celtici mi resterà in mente tutta
la vita, perché mi sono commosso; ho trovato un moto spontaneo di amicizia che
non mi ha isolato, indipendentemente dal risultato. E' stata quella mano che
l'uno dà all'altro e che ti fa sentire orgoglioso di essere parte di una
comunità.
Come ho accennato prima, il risultato
di questi sforzi è stato per certi versi strabiliante,
perché alla presentazione, a parte alcuni amici, c'erano anche diversi
estranei.
Non ero emozionato, ma veramente
commosso e ho dato tutto quanto potevo per ripagare quel gesto di umana
solidarietà.
Ho parlato, ho letto alcuni canti,
alcune poesie di Fiori e fulmini, la silloge di Cristina Bove, ho illustrato le
caratteristiche di altri poeti del Foglio.
Poi, il resto, le dediche sui libri
acquistati, il parlare con la gente è stata come la continuazione di un sogno,
ma ormai ben sveglio. Ho perfino dovuto ripetermi nel trattare dei Canti quando sono stato intervistato da Radio Vera. E poi,
prima che facesse buio, ho salutato gli amici del Foglio, ho raggiunto mia
moglie, il cui sguardo radioso esprimeva soddisfazione e ho lasciato Villa Mazzotti, leggero, tanto che quasi mi sembrava di volare.