La presentazione de Il cerchio infinito alla Rassegna della
Microeditoria di Chiari è avvenuta nel pomeriggio di domenica 9 novembre, una
giornata foriera di cambiamenti climatici con minaccia di nebbia che per
fortuna ho trovato al ritorno solo negli ultimi 5 chilometri che
separano il casello autostradale da casa mia.
Prima di dire dell'evento vero e
proprio mi corre l'obbligo di evidenziare che questa importante fiera del libro
quest'anno mi è apparsa un po' sotto tono, con affluenza limitata il sabato, ma
per fortuna più corposa il giorno festivo.
Sempre restando ai numeri c'è da
rilevare che purtroppo il numero dei libri venduti è diminuito, anche
drasticamente, un fenomeno quasi generalizzato fra i numerosi editori presenti
e indubbiamente dovuto alla crisi economica che comincia a farsi sentire
pesantemente.
Delle mie opere sono state vendute
tre copie di Canti celtici e
altrettante del Cerchio
infinito, poche, considerando anche che c'era un'offerta, valida per
tutto il periodo della rassegna, in base alle quale l'acquisto di entrambi i
titoli veniva a costare € 15,00 anziché € 20,00.
La presentazione è avvenuta in questo
quadro non di rosee aspettative, di fronte a un pubblico non numeroso, anche se
attento.
Ho parlato poco, ho letto quattro
poesie, poi ho passato la parola a Sacha Naspini ed Emiliano Maramonte del
Collettivo UBV che hanno presentato la raccolta di racconti Le sette vite di Dalila e Achille. Indi Maurizio Cometto ha parlato brevemente dei suoi due volumi Il costruttore di biciclette e L'incrinarsi di una persistenza. Ha
chiuso il tempo dedicato dall'organizzazione alle Edizioni Il Foglio la
giovanissima Valentina Bellini, che ha presentato il suo primo libro, Kia e il grande muro.
C'è da sperare che la congiuntura
sfavorevole non abbia a durare molto, anche se ho fondati timori che i tempi di
ripresa non saranno brevi, perché altrimenti la piccola editoria finirà con il
trovarsi in difficoltà e tanti scrittori vedranno svanire i loro giusti sogni
di pubblicazione.
In questo senso vi invito ad avere
nei vostri acquisti un occhio di riguardo per queste piccole,
ma indispensabili realtà, fuori dalle logiche, anche di basso livello
qualitativo, dei grandi gruppi editoriali.