L'abbazia di San Benedetto in Polirone
di Renzo Montagnoli
Mantova, capotale della
cultura 2016, attira ogni giorno migliaia di turisti, attratti dai suoi
monumenti. Le mete preferite sono il Castello di San Giorgio, con la sua famosa
Camera picta
o Camera degli sposi, il Palazzo
Ducale, il Palazzo Te, la Basilica di Sant'Andrea, il Palazzo d'Arco e altri
edifici meno noti, ma non per questo immeritevoli di essere visitati. Tuttavia, anche la provincia presenta luoghi
di grande interesse, come per esempio Sabbioneta,
Castellaro Lagusello e il Santuario della Beata
Vergine delle Grazie. Di tutti questi ho già scritto e ora vorrei spostarmi un
po' dalla città, prendere la strada che porta a sud, attraversare i paesi di
Borgo Virgilio e Bagnolo San Vito, andare oltre il Po su un ponte che,
purtroppo, è interdetto al traffico pesante e che a breve subirà una radicale e
opportuna ristrutturazione. Appena attraversato il grande fiume c'è un borgo
agricolo (San Benedetto Po) che deve la sua fama a una vera e propria chicca,
cioè l'Abbazia di San Benedetto in Polirone. Fondata
nel 1007 da Tedaldo di Canossa, nonno paterno della
celebre Matilde, fu donata da quest'ultima nel 1077 al papa Gregorio VII in
occasione dello storico incontro, a Canossa, del pontefice con l'imperatore Enrico
IV. La conduzione del monastero fu affidata a Ugo, abate dell'Abbazia di Cluny,
circostanza che influenzò notevolmente i suoi sviluppi, tanto che la chiesa fu
ricostruita all'incirca nel 1130 secondo l'impostazione architettonica
cluniacense, vale a dire con transetto absidato, cappelle radiali e
deambulatorio. In breve il monastero diventò un grande centro culturale,
essendo dotato anche di un famoso scriptorium, in cui si riproducevano testi non solo
liturgici. Nel XIII e XIV secolo vi fu
un periodo di decadenza interrotto solo dall'avvento dei Gonzaga, i Signori di
Mantova, che diventarono amministratori del monastero, riportandolo all'antico
splendore. La chiesa, per esempio, fu ricostruita in stile tardo gotico, come
la si può vedere adesso. Con il termine della signoria dei Gonzaga nel ‘600
iniziò un periodo buio, di decadenza accentuata, al punto che l'Abbazia venne
soppressa in periodo napoleonico. Attualmente rimangono tre chiostri, un grande
refettorio, l'infermeria nuova e la basilica; del periodo medievale resta solo
la Chiesetta di Santa Maria.
Che cosa c'è da vedere
pertanto?
Andiamo con ordine e
cominciano la visita. Partiamo proprio
dai tre chiostri, quello dei Secolari, con il piano terra destinato ad
accogliere i pellegrini e i poveri e quello superiore riservato agli ospiti di
riguardo; da lì, passando per lo storico scalone barberiniano,
si accede al Museo Civico. Sul retro della basilica c'è il chiostro di San
Simeone, sempre su due piani, in passato destinato a infermeria, ad abitazione
dell'abate, alle celle dei monaci, alla cantina e ad attività artigianali di
sussistenza; inoltre nei pressi ci sono i resti di tombe di abati. Infine
passiamo all'ultimo chiostro, quello di San Benedetto, assai più grande degli
altri due. Infine troviamo il refettorio monastico, dove i monaci consumavano i
loro pasti, e sotto il quale ci sono le particolati cantine cinquecentesche.
Una visita al Museo Civico Polironiano è opportuna,
perché è uno dei maggiori musei etnografici italiani. Ultima nel percorso resta la Chiesa Abbaziale, riedificata fra il 1540 e iol
1545 da Giulio Romano, conservando le vecchie strutture romaniche e gotiche. A
parte il raffinato e pregevole risultato architettonico, si trovano statue,
affreschi e dipinti di buona scuola, nonché il sepolcro di Matilde di Canossa
(ma i resti della contessa non ci sono più dal 1633 quando furono traslati
nella Basilica di San Pietro a Roma).
Gli orari di visita sono i
seguenti:
Dal 1 marzo al 31 ottobre
2016 (orario estivo)
Da martedì a
venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00
Lunedì aperto solo su richiesta
Dal 1 novembre 2016 fino a fine febbraio 2017
(orario invernale)
Da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle
17.30
Sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle
14.30 alle 17.30
Lunedì aperto solo su richiesta
I prezzi dei biglietti:
Tariffe in vigore DAL 1 GENNAIO 2016:
€ 8,00 INTERO (Chiesa abbaziale, chiostri e Museo Civico Polironiano)
€ 7,00 RIDOTTO (Chiesa abbaziale, chiostri e Museo Civico Polironiano)
€ 2.50 BIGLIETTO INTEGRATIVO per
la visita al resto del complesso monastico - Refettorio e Cantine - SOLO per
chi effettua la visita al "Percorso matildico"
€ 5,00 INTERO per la visita del Museo Civico Polironiano
€ 4,00 RIDOTTO per la visita del Museo Civico Polironiano
FAMIGLIE Ogni adulto un bambino
gratis (fino ai 17 anni)
€ 6,00 PERCORSI
DIDATTICI con laboratorio (solo
su prenotazione)
€ 2,50 RESIDENTI (previa esibizione carta d'identità)
GRATUITO per bambini di età inferiore ai 6 anni, disabili e
accompagnatori
La tariffa ridotta si
applica alle seguenti tipologie di visitatori: gruppi di almeno 12 persone,
under 18, over 65, scolaresche, studenti
universitari, soci TCI, soci i Viaggi della mongolfiera, possessori Carta dei
Musei del Sistema dei Musei Mantovani, soci ICOM.
Come arrivare:
In auto, con uscita
autostradale a Mantova Sud: 15 minuti di strada.
Per dormire e per mangiare
potete fare riferimento agli esercizi elencati nei seguenti link:
http://www.turismo.mantova.it/index.php/hotel/lista/slot/vivere
http://www.turismo.mantova.it/index.php/ristoranti/lista/slot/vivere
Fonte:
Ufficio Turistico di San Benedetto Po
da cui è tratta la foto a
corredo dell'articolo