Le
colline risorgimentali: Solferino
di
Renzo Montagnoli
Le
colline moreniche del Garda interessano ben tre province, quelle di
Brescia, di Mantova e di Verona, e sono luoghi particolarmente ameni,
contando anche su due fra i borghi più belli d’Italia:
Borghetto e Castellaro Lagusello. Il clima, che beneficia della
vicinanza del lago di Garda, è caratterizzato da estati mai
troppo calde e da inverni sostanzialmente miti, tanto da rendere
possibile la coltura dell’ulivo. Meritano di essere visitate,
perché sono molto belle, ma anche perché qui furono
combattute, con alterne fortune, le grandi battaglie del nostro
Risorgimento. Custoza, nel veronese, fu un luogo che non risultò
mai a noi favorevole, viste le sconfitte subite nella prima e nella
terza guerra di indipendenza. San Martino, in provincia di Brescia, e
Solferino, in provincia di Mantova, furono invece teatro di esiti a
noi favorevoli nel corso della seconda guerra di indipendenza. In
particolare a Solferino si combatté una delle battaglie più
sanguinose del XIX secolo fra i Francesi, nostri alleati, e gli
Austriaci, con cui nelle stesse ore ci scontrammo a San Martino. In
pratica, nella località mantovana, senza che i contendenti
volessero così, fu impegnato il grosso dell’esercito di
Napoleone III e quello di Francesco Giuseppe, intervenuto
personalmente, dopo aver rimosso, per incompetenza, il generale
Ferencz Gyulai. Entrambi gli avversari si batterono bene, decisi a
prevalere, e in effetti lo scontro ebbe sorti alterne fino a quando
una più decisa carica dei transalpini mise in serie difficoltà
l’imperial esercito austro-ungarico che preferì lasciare
il campo per dirigersi verso le due più sicure fortezze del
famoso Quadrilatero: Mantova e Verona. Intanto, analogo successo
trovavano i piemontesi a San Martino, ma, vuoi per stanchezza, vuoi
perché non c’era il desiderio di travolgere il nemico,
Vittorio Emanuele e Napoleone non spronarono le truppe
all’inseguimento. Al riguardo c’era soprattutto un motivo
politico che meriterebbe un’ampia trattazione che esula
tuttavia dallo scopo di questo articolo.
Come
capita sempre dove si è molto combattuto e dove le perdite
sono state consistenti (rispettivamente fra morti, feriti e dispersi
18.000 circa per gli italo-francesi e 22.000 per gli austriaci) si
finisce sempre con il ricordare il fatto e i caduti con dei
monumenti-ossario, e anche a Solferino fu fatto così, come
pure a San Martino, ed entrambi, vuoi per la felice posizione, vuoi
per la pregevole struttura sono ancor oggi mete dei numerosi turisti
che, soprattutto durante la bella stagione, affollano le colline.
Quindi una visita a Solferino mi sembra meritevole e fra l’altro
si potranno anche vedere i cimeli della battaglia, combattuta il 24
giugno 1859, ospitati nella rocca del lontano 1022, meglio conosciuta
come Spia d’Italia, nonché il Memoriale della Croce
Rossa, eretto nel 1959, in onore del fondatore Henry Dunant presente
il giorno dello scontro in quanto desideroso di prospettare a
Napoleone III degli interventi economici volti a sanare la sua
indebitata società. Il massacro sconvose i suoi piani e anche
l’uomo Dunant, a tal punto che, notata l’assoluta
inefficienza delle strutture sanitarie dei contendenti, decise di
prestare assistenza ai numerosi feriti, convincendo anche Napoleone
III a liberare i medici austriaci fatti prigionieri affinché
gli potessero dare una mano, affiancando i numerosi volontari e
volontarie del luogo. Fu l’embrione di quella grande
istituzione che diventò poi la Croce Rossa. L’umanità
deve tanto a questo svizzero, al suo altruismo senza interessi, tanto
che morì povero nel 1910, nonostante la ragguardevole somma
del premio Nobel per la pace a lui conferito, somma che quasi
totalmente diede in beneficenza.
Insomma,
come avrete capito, se siete in giro per i colli, non dimenticatevi
di Solferino dove, fra l’altro, potrete mangiar bene e bere i
vini di eccellente qualità di produzione locale.
Rocca
di Solferino
La
Rocca è aperta da marzo a settembre dalle 9 alle 12,30 e
dalle 14,30 alle 18,30, tutti i giorni, eccetto il lunedì. Il
prezzo del biglietto è di Euro 2,50.
Memoriale
della Croce Rossa
E’
all’aperto e vi si accede attraverso un viale di cipressi. Il
monumento, sul lato destro, é composto dai marmi provenienti
da ogni parte del mondo, sui quali sono impressi i nomi dei 148 paesi
aderenti alla Croce Rossa Internazionale.
Ossario
Vi
si arriva attraverso un viale di cipressi ed è costituito
dalla più antica delle chiese solferinesi, quella di San
Pietro in Vincoli; all’interno vi sono 1413 teschi e le ossa di
circa 7.000 caduti, senza distinzione di nazionalità e grado.
Museo
storico
E’
situato ai margini del parco che circonda l’ossario e ospita
numerosi cimeli e armi degli eserciti che lì si scontrarono.
E’ aperto da marzo a settembre tutti i giorni, tranne il
lunedì, dalle ore 9 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 19,- Il
prezzo del biglietto é di Euro 2,50.
La
foto, a corredo dell’articolo, si trova sul sito Internet
Alliet’ARTI
http://www.webalice.it/allietarti
ed è relativa alla famosa Spia d’Italia.
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