Il
biotopo di Ecchen
di
Renzo Montagnoli
Già
il termine biotopo lascia pensare a chissà che cosa e invece
si tratta semplicemente di un ecosistema, costituito da una
superficie di modeste dimensioni (una torbiera, uno stagno, un
altipiano anche) che dà luogo a un ambiente in cui vivono
organismi animali e vegetali della identica specie o di specie anche
diverse che nel complesso formano una biocenosi , che non è
altro che una comunità.
Ciò
premesso, i biotopi non sono rari, ma ognuno presenta particolari
caratteristiche, così come quello di Ecchen. Ci si chiede dove
possa essere, con questo nome che ha assonanze con la lingua tedesca;
ebbene il biotopo di Ecchen si trova a Costa di Folgaria,
sull’omonimo altopiano. Questo piccolo angolo di natura
incontaminata sopravvive fra questa frazione del comune di Folgaria e
il campo da golf di Maso Spilzi. É costituito da una torbiera,
che però ha una caratteristica particolare, e cioè è
un rarissimo caso di una zona torbosa sita in un’area carsica.
Detto così farebbe pensare a un ossimoro scientifico e invece
non lo è, perché lo strato sottostante é
costituito da rocce calcaree ricoperte da depositi morenici; c’è
una vera e propria conca in cui è situata la torbiera, e che
ha avuto origine sia da fenomeni glaciali sia da processi di erosione
di tipo carsico. Al centro del biotopo c’è una zona di
raccolta dell’acqua il cui livello non è mai costante e
varia moltissimo durante l’anno in relazione all’andamento
delle condizioni atmosferiche. In questo ambiente che resiste in
precario equilibrio proliferano diverse e tipiche varietà
vegetali, nonché specie animali, che pur non essendo
esclusive, sono però presenti sull’altipiano solo lì
(la biscia d’acqua, la rana rossa e il tritone alpino).
Mentre
le specie vegetali sono facilmente osservabili, quelle animali
normalmente si celano agli occhi del visitatore, ma con un po’
di fortuna e soprattutto con molta pazienza qualche esemplare potrà
entrare nel nostro campo visivo. Peraltro, nell’adiacente
complesso settecentesco di Maso Spilzi in luglio e agosto è
possibile visitare un percorso didattico dedicato ai biotopo e alle
foreste.
Ma
quel che più conta è che esiste un sentiero, ben
segnato e per nulla difficile che corre intorno alla torbiera, parte
in un fitto bosco, parte allo scoperto e in pieno sole. É
questo itinerario che deve interessare il turista, tanto più
che lasciata l’auto in un piccolo, ma comodo parcheggio, prima
di iniziare l’escursione gli consiglio una visita al Santuario
della Madonnina, un luogo di pace di grande bellezza ed effetto; si
tratta di una piccola chiesa la cui costruzione si fa datare al XVI
secolo, semplice e povera, ma in cui chiunque, credente o no, ritrae
la consapevolezza di essere vicino al mistero della creazione.
Poi
si può iniziare il percorso che è di circa quattro
chilometri e mezzo fra andata e ritorno con un modesto dislivello di
un centinaio di metri, insomma un itinerario che può essere
coperto tranquillamente da famiglie con bambini e con anziani in non
più di due ore. Ogni tanto si trovano rustiche panchine e una
sosta quindi è consentita e si presenta corroborante e più
che gradita.
Insomma,
al di là della curiosità per sapere cosa è un
biotopo, resta tutto il piacere di una sana passeggiata in montagna,
in una località non troppo alta (1.250 metri) e in un
incantevole scenario, verdeggiante di boschi e disseminato di borghi
che sanno ben celarsi per non impattare in modo devastante sulla
natura circostante. A meno che non abitiate a oltre
duecentocinquanta chilometri, è una gita che si può
fare in giornata, considerato che il percorso per arrivare a
Folgaria è soprattutto in autostrada e che la strada di
montagna, peraltro piuttosto ripida e tortuosa, non è più
lunga di una quindicina di chilometri. Il biotopo è visitabile
tutto l’anno, ma i periodi migliori sono quelli primaverili,
estivi e d’inizio autunno; d’inverno il paesaggio si
presenta uniforme per via della neve, ma comunque conserva un suo
fascino particolare, reso tanto più marcato dalla possibilità
di fare una parte del percorso del biotopo su una slitta trainata dai
cavalli.
I
ristoranti nelle vicinanze, soprattutto a Costa, non mancano e vi si
mangia per lo più bene.
Nota:
La fotografia a corredo dell’articolo, relativa al biotopo di
Ecchen in un periodo di abbondanza d’acqua, è stata
scattata dall’autore dello stesso.
|