Il
Palazzo d’Arco
di
Renzo Montagnoli
La
maggior parte dei turisti che vengono a Mantova è interessata
dal Palazzo Ducale e, soprattutto, dalla Camera degli Sposi. E’
indubbio che queste costituiscano le maggiori attrattive della città,
che però ne ha ancora molte altre e una di queste, secondo me,
merita senz’altro un’attenta visita.
Mi
riferisco al Palazzo d’Arco, questa dimora signorile, che fu
l’abitazione fino a quasi la fine del secolo scorso dei
marchesi d’Arco, la cui ultima discendente, Giovanna dei conti
d’Arco Chieppio Ardizzoni, marchesa Guidi di Bagno, dispose con
testamento del 1956 che l’intero complesso e quanto in esso
contenuto diventasse alla sua morte, avvenuta nel 1973, un Pubblico
Museo. L’origine dell’edificio è all’incirca
nel XV secolo; attraverso alterne vicende, ivi comprese più di
un fatto di sangue, pervenne dapprima a Vincenzo I Gonzaga e poi al
suo segretario Annibale Chieppio. E’ però solo nel 1740
che arrivarono a prenderne possesso Francesco Alberto d’Arco e
Teresa Chieppio; i nuovi proprietari ritennero fosse necessario un
restauro e fu così che la facciata assunse le attuali
caratteristiche neoclassiche. Alla morte della marchesa seguì
un lungo periodo di sistemazione onde rendere fruibile al pubblico il
palazzo, che al di là dei suoi innegabili pregi
architettonici, esterni ed interni, è strutturato come un vero
e proprio museo. Il percorso di visita, peraltro, comprende la camera
da letto della contessa, fino a poco fa non accessibile, ma che si è
ritenuto di sicuro interesse in quanto mostra la dimensione della
vita privata. Questa si trova al primo dei due piani dell’edificio;
il percorso di visita si snoda appunto su questi due livelli e via
via si incontrano diverse sale (degli Antenati, delle Vedute
Architettoniche, dei Ritratti, delle Nature Morte, e, dopo una
Loggetta, della Musica, di Diana, la sala Rossa, di Pallade, della
Giustizia, delle Raffigurazioni Sacre, la Sala Cavriani, il
Passettino dei Reliquiari, di Alessandro Magno, la Saletta
Neoclassica), indi Il corridoio dello Specchio, la Biblioteca, il
Passettino, la Sala delle carte da parati, la pregevole Cucina, la
Sala dei Cesari, la Cappella, l’Anticappella, la Sala dello
Zodiaco, la Sala di Apollo, la camera di Seth, la Serra. E’ un
complesso sicuramente notevole e del resto già lo si può
intuire dalle dimensioni esterne. Le sale che citato e anche altri
ambienti comprendono collezioni di grande interesse, molte delle
quali non potranno che stupire il visitatore, incantato da tanta
bellezza. Ci sono quella delle sculture, delle armi (stupende le
pistole balcaniche), dei libri e manoscritti, delle stampe, degli
arredi (di notevole pregio il cassone mantovano in noce intagliato
del XVII secolo), dei dipinti (con opere di artisti che vanno dal XV
al XIX secolo, fra le quali la Madonna con bambino e angeli, un olio
su tavola, del pittore Nicolò da Verona, risalente alla
seconda metà del XV secolo), degli strumenti musicali
(straordinario un fortepiano degli inizi del settecento, come
meritevole di attenzione è un colascione, una sorta di liuto,
diffuso in Italia nel 1500), dei disegni, delle ceramiche (richiamo
l’attenzione su un servizio completo da tavola della celebre
manifattura bassanese degli Antonibon, risalente alla fine del XVIII
secolo), delle Collezioni naturalistiche, comprendenti fauna avicola,
malacologica, minerali, fossili e l’erbario. Mi sono permesso
solo di citare per sommi capi ciò è possibile vedere
nel corso della visita guidata, ma sono sicuro che il turista un po’
meno frettoloso non potrà che apprezzare questo straordinario
palazzo-museo.
Palazzo
d’Arco è visitabile tutti i giorni della settimana,
tranne il lunedì, il 25 dicembre e l’1 gennaio, dalle
9,30 alle 13,- e dalle 14,30 alle 18,-, con la biglietteria che
chiude un’ora prima (rispettivamente alle 12,- e alle 17,-).
La
visita al Museo è solo guidata o accompagnata.
I
prezzi dei biglietti sono i seguenti:
Intero
€ 7,00
Ridotto
€ 2,00
bambini
e ragazzi sino ai 11 anni compiuti
Ridotto
speciale € 5,00
ragazzi
dai 12 ai 18 anni, soci FAI e TOURING, gruppi con guida propria (min.
10 - max 25 pax), visitatori in possesso del biglietto di ingresso al
Parco delle Bertone visitato nel medesimo giorno
Gratuito
visitatori
con disabilità e 1 accompagnatore, 2 insegnanti per classe
Per
i gruppi la prenotazione è obbligatoria:
T +39 0376 322242 E-mail info@museodarcomantova.it
CONTATTI:
Piazza
Carlo d'Arco, 4 - 46100 Mantova
T
+ 39 0376
322242
E-mail info@museodarcomantova.it segreteria@museodarcomantova.it
www.museodarcomantova.it
Per
arrivare si può utilizzare la A22 (Autostrada del Brennero)
con uscita a Mantova Nord, che consente anche l’ingresso in
città transitando sul Ponte di San Giorgio e quindi potendo
subito ammirare lo splendore dei laghi e del castello; oppure si può
ricorrere alla linea ferroviaria che unisce Modena a Verona, passando
per Mantova (pochi treni, velocità modeste, unico vantaggio
che dalla stazione Ferroviaria di Mantova a Palazzo d’Arco ci
saranno al massimo 500 metri a piedi).
Per
mangiare e per dormire:
http://www.turismo.mantova.it/index.php/ristoranti/lista/cittaid/142
http://www.turismo.mantova.it/index.php/hotel/lista/cittaid/142
Fonti:
Museo
di Palazzo d’Arco (http://www.museodarcomantova.it)
La
fotografia, a corredo dell’articolo, è stata reperita
sul sito Internet WWFM2017 (http://wffm2017.eu/).
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