Castel
Beseno
di
Renzo Montagnoli
L’Italia
è indubbiamente terra di castelli, più frequenti nelle
zone montuose, perché spesso sorti a protezione di valichi o
di strade di grande importanza. Anche nel Trentino Alto Adige ve ne
sono molti, ognuno con sue caratteristiche specifiche, e meglio o
peggio conservato. Fra queste fortezze ce n’è una che
sorge sopra l’abitato di Besenello, adiacente alla scoscesa
strada in salita che porta da Calliano a Folgaria; si tratta di
Castel Beseno, senz’altro la più grande struttura
fortificata dell’intera regione (per completezza occorre anche
precisare il suo nome in tedesco, vale a dire Schloss Pysein). E’
una delle sedi del complesso museale del Museo provinciale del
castello del Buonconsiglio e all’interno vi sono ampi spazi,
bastioni, porte fortificate, cortili, mura imponenti, cantine,
numerosi affreschi purtroppo rovinati dall’inclemenza del
tempo. Durante l’estate ospita manifestazioni culturali e
artistiche, nonché rievocazioni storiche, fra cui, la più
importante, è quella della battaglia di Calliano (1487) dove
seimila armati della Serenissima furono uccisi o catturati, una vera
e propria disfatta, tanto più che il loro comandante
Sanseverino d’Aragona morì annegato nell’Adige.
Data
la caratteristica della collina su cui si erge la fortezza (da lì
si può controllare non solo la sottostante Vallagarina, ma
anche la strada che permette di raggiungere Folgaria) era del tutto
naturale, considerata l’importanza strategica, che vi fosse
edificato un castello e, al riguardo, le prime notizie risalgono al
XX secolo, allorché era abitato dai Da Beseno, vassalli del
feudo dei conti di Appiano. In seguito la storia diventa complessa,
per alterne vicende che riguardano il complesso fortificato, passato
nel XIII secolo alla chiesa trentina, restando tuttavia sotto il
controllo di due rami dei Da Beseno, quello di Enghelberto e l’altro
di Odolrico, sempre in lite fra loro, con la conseguenza che si
arrivò a un decadimento anticipato. Dopo circa un secolo il
castello passò a Guglielmo II da Castelbarco, che provvide a
effettuare importanti restauri, e infine all’incirca a metà
del XV secolo dominus diventò Marcabruno II Castelbarco, che,
suo malgrado, si trovò coinvolto nella guerra fra le truppe
veneziane da una parte e quelle tirolesi e trentine dall’altra.
E’ in quell’occasione, nel 1487, che ebbe luogo la famosa
battaglia di Calliano di cui ho prima accennato. Passato sotto il
controllo dei conti stiriani Trapp, nel corso del XVI secolo, a
seguito di un incendio, venne ricostruito modificando il suo aspetto
medievale in quello di residenza, pur mantenendo una struttura
fortificata. E fu una decisione saggia, visto che nel XVIII secolo si
oppose fieramente agli assedianti napoleonici, poi sconfitti da una
colonna austriaca giunta in soccorso. Dopo questo episodio, iniziò
un nuovo periodo di decadenza fino alla donazione nel 1973 alla
provincia autonoma di Trento, che avviò subito una vasta e
completa campagna di restauri.
Due
imponenti cinte murarie, di forma ellittica, racchiudono il castello,
di cui la più grande ha un asse maggiore di 250 metri e uno
minore di 55 metri; di grande effetto sono pure i bastioni, ma
colpiscono anche le porte scure dotate di ponte levatoio e di
saracinesca, nonché l’ampio campo per i tornei. A
differenza di non pochi castelli d’epoca che magari hanno
conservato discretamente la struttura esterna, mentre l’interno
è andato in rovina, a Castel Beseno c’è molto da
visitare una volta superate le mura: il Palazzo Comitale, l’elegante
residenza dei Trapp, il camminamento di Ronda, da cui si gode una
vista eccezionale sulla Vallagarina, il palazzo di Marcabruno nelle
cui sale c’è un’esposizione permanente che
illustra, tramite ricostruzioni, video e plastici, la battaglia di
Calliano (lì è possibile vedere la lastra tombale del
celebre condottiero Roberto da Sanseverino, gli stemmi dipinti dei
nobili tirolesi che parteciparono al combattimento, il primo in cui
scesero in campo i famigerati Lanzichenecchi, e inoltre è
possibile al visitatore indossare e maneggiare le armi di quell’arco
di tempo che va dal XV secolo al XVII secolo).
Quindi
da vedere c’è molto e pertanto la visita non sarà
breve, ma di sicuro più che soddisfacente.
Per
Come arrivare, per gli orari e per le tariffe mi
permetto di rimandarvi al seguente link:
https://www.buonconsiglio.it/index.php/it/Castel-Beseno/informazioni/orari-e-biglietti
Fonti:
Castello
del Buonconsiglio
www.buonconsiglio.it
Vacanze
in Trentino
www.visittrentino.it
Le
fotografie che seguono, tutte relative al castello, sono state
reperite su diversi siti Internet.
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