La
Val Gardena
di
Renzo Montagnoli
Fra
le valli della regione Trentino – Alto Adige quella che
richiama maggiormente il fascino e l’atmosfera tirolese è
indubbiamente la Val Gardena; eppure è forse l’entità
geografica del Sud Tirolo dove è meno presente la popolazione
di lingua tedesca, perché circa l’85% è di
madrelingua ladina, tanto che giustamente la valle si considera parte
integrante della Ladinia, termine con cui si indicano la zona delle
quattro valli che si dipartono, a raggiera, dal massiccio del Sella.
E qui apro una opportuna parentesi per spiegare, brevemente, che
lingua è quella ladina: molto sinteticamente è un
idioma retoromanzo che si parla correntemente in Val Badia, in Val di
Fassa, in Val Gardena e in alcuni comuni della Val Cordevole,
dell’Agordino e dello Zoldano, dell’Ampezzano, del
Cadore, della Valli di Non, di Sole, di Rabbi, di Pejo. Pur con
delle varianti letterali e fonetiche questo idioma assomiglia un po’
all’italiano e per diversi vocaboli ha una certa affinità
con il dialetto mantovano. Chiudo la parentesi perché il
ladino non rientra fra le mie conoscenze linguistiche e le uniche
parole di cui sono venuto a conoscenza sono le indicazioni
geografiche (trilingui) in Val Badia e in Val Gardena, oppure le
insegne di alcuni negozi e alberghi nelle stesse valli.
La
Val Gardena si estende da est a ovest, è percorsa dal Rio
Gardena, lungo circa 25 Km., ed è inserita fra le catene
montuose chiamate Dolomiti di Gardena, un gruppo di rilievi assai
famoso, con cime di notevole altezza, fra le quali il Sassolungo (m.
3.181) e il Piz Boè (m. 3.152). Si tratta di una vallata
incantevole a predominante vocazione turistica sia estiva, sia
soprattutto invernale. I centri abitati che costituiscono comune sono
tre: Ortisei, Santa Cristina Valgardena e Selva di Val Gardena, uniti
da una rotabile tipicamente montana, ma abbastanza larga e ben tenuta
per il suo intero percorso che va da Ponte Gardena ai passi Gardena e
Sella. Ortisei è indubbiamente il centro più importante
della valle e anche il più popoloso con i suoi quasi 5.000
abitanti, con diversi edifici religiosi e civili, degni di
attenzione, anche se non presentano caratteristiche di particolare
rilevante valore. Si potrebbe dire che più che le bellezze
artistiche (quelle paesaggistiche sono superlative) Ortisei si fa
apprezzare per la sua atmosfera quale punto di incontro dei costumi e
delle tradizioni tirolesi e italiane, come anche indirettamente
testimoniato dal Museo della Val Gardena che si trova nel centro del
paese.
Santa
Cristina Valgardena è un comune meno popolato con i suoi circa
2.000 abitanti e presenta un minor numero di edifici religiosi e
civili che possano rivestire interesse; in verità ce ne
sarebbe uno che attira l’attenzione di tutti i turisti, vale a
dire Castel Gardena – Fischburg risalente al XVII secolo e
costruito dai conti Wolkenstein con lo scopo di farne una residenza,
ma purtroppo è rimasto di proprietà privata e non è
visitabile.
Selva
di Val Gardena è il secondo comune più popoloso della
valle (circa 2.600 abitanti), è in una posizione panoramica di
grande fascino, dominata come è dallo Stevia a Nord, da il Cir
e il Sella a est, dal Sassolungo a sud, torri dolomitiche di
rilevante bellezza. Il paese ospita edifici civili e religiosi
riconosciuti come beni culturali, fra i quali la Chiesa parrocchiale
di Santa Maria Assunta, dallo snello campanile a cuspide, e il maso
Gustin in La Poza, edificato alla fine del Settecento, con una bella
cucina per l’affumicatura e una preziosa stube.
Ho
scritto prima che la vocazione turistica è soprattutto
invernale, perché la vallata, nella sua parte più
elevata, ospita il famoso circuito sciistico Gardena Ronda, 30 km. di
piste, con 5.000 metri di dislivello complessivo e 13 impianti di
risalita che consentono il periplo della Val Gardena. Come se non
bastasse questo c’è anche il Sella Ronda, altro percorso
sciistico di fama mondiale, con il quale si fa il giro completo del
Gruppo del Sella, per una lunghezza sugli sci di 23.100 metri e sugli
impianti di risalita di 13.518 metri. Però anche in estate si
possono fare bellissime escursioni, sia alla portata di tutti, sia a
quella di gente allenata ed esperta, come nel caso della nota Ferrata
tridentina; tante località conosciute per la bellezza dei
panorami, per i sentieri ben tracciati e per i frequenti punto di
ristoro sono facilmente raggiungibili con brevi tragitti in auto,
autobus o impianti a fune.
Un
cenno particolare merita senz’altro la cucina in valle (ma
anche lungo i percorsi escursionistici), di alta qualità ed
esatto punto d’incontro e di amalgama fra quella tirolese e
quella italiana, per non parlare dell’ospitalità, sempre
contraddistinta dalla calorosa accoglienza indipendentemente dalla
tipologia o dalla classificazione, insomma lì si mangia bene,
si sta bene dove si dorme e per come trascorrere la giornata c’è
solo l’imbarazzo della scelta; annoiarsi è pertanto
impossibile e quindi una vacanza lì, in estate o in inverno, è
senz’altro consigliata.
Per
arrivare in valle, sia da Nord che da Sud, utilizzando l’automobile
si percorre l’autostrada A22 con uscita “Chiusa –
Val Gardena”; in treno conviene prendere quelli regionali
provenienti da Bologna/Verona e scendere alla stazione di Ponte
Gardena, dove ci sono autobus e taxi con cui è possibile
arrivare in Val Gardena.
Per
l’ospitalità mi permetto di segnalare il sito turistico
della valle (www.valgardena.it)
Le
foto a corredo di questo articolo, reperite in diversi siti internet,
rappresentano, dall’alto in basso, rispettivamente:
una
panoramica della valle;
Ortisei;
Santa
Cristina;
Selva;
Passo
Gardena.
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