Il
promontorio del Gargano
di
Renzo Montagnoli
L’Italia
è talmente bella e varia che diventa difficile scegliere la
meta di cui parlare, soprattutto quando questa deve essere piuttosto
famosa. Comunque, per accontentare i gusti di tutti i lettori mi
piace alternare gli articoli su luoghi che ho visitato, di modo che
di volta in volta ci sia un monumento, oppure una località
montana, o anche un posto di mare. Sono stato più di una volta
a visitare il Gargano, questo promontorio che viene anche definito lo
sperone d’Italia, certamente non vicino a dove abito, ma
senz’altro meritevole di attenzione e di almeno un soggiorno
itinerante. E’ situato nella parte settentrionale delle Puglie,
con molti tratti caratteristici a diverse zone di questa regione, ma
anche con sue particolarità che lo rendono diverso dal Salento
e dalla valle dell’Itria, grazie alla foresta che lo
caratterizza, alla costa, ricca di candide scogliere e di grotte,
alle spiagge di rena finissima e ai suoi caratteristici borghi, non
di rado a picco sul mare. La sua grande varietà, non disgiunta
da caratteristiche autonome non riscontrabili in altre zone, ha fatto
sì che l’Unesco facesse suoi due siti di grande
interesse, vale a dire Monte Sant’Angelo e la Foresta Umbra.
Partirei proprio da queste peculiarità per iniziare una visita
al Gargano, perché si tratta di due biglietti da visita che
già da soli possono invogliare il turista a recarsi là.
Monte
Sant’Angelo è un antico borgo situato nella parte
meridionale del Gargano a circa 800 metri d’altezza, conosciuto
soprattutto per il Santuario di San Michele Arcangelo, un luogo di
culto antichissimo, facente parte del sito seriale “Longobardi
in Italia: i luoghi del potere”. La località iniziò
a essere venerata nel 490 d.C. allorchè l’arcangelo
Michele vi apparve a San Lorenzo Maiorano; il primo santuario venne
edificato tre anni dopo sulla grotta dove avvenne l’apparizione
e con inizio all’incirca del VII secolo l’intera area
finì con il ricadere sotto il dominio longobardo, caduto il
quale tuttavia continuò a essere centro di devozione e di
continui pellegrinaggi.
La
Foresta Umbra, invece, a dispetto del nome non si trova in Umbria, ma
nella parte più interna del Gargano, estesa su una superficie
di circa 10.000 ha. e ricomprende nei suoi confini i comuni di Monte
Sant’Angelo, di Vieste, di Vico del Gargano, di Carpino e di
Peschici, con una grande varietà di vegetali, distinti per
zone, che va dalle faggete ai cerreti, per finire sulla costa con il
bosco mediterraneo. La possibilità che la si possa
attraversare in auto lungo strade fiancheggiate da alberi le cui cime
reciprocamente si toccano e la presenza di numerosi sentieri che si
addentrano nel fitto costituisce un’attrazione singolare, tanto
più che è facilmente raggiungibile dai turisti che
soggiornano sulla costa. E a proposito di litorale ci sarebbe da dire
molto, anche questo vario, magari con lunghe spiagge sabbiose, come a
Rodi Garganico, oppure con calette che a malapena si riescono a
distinguere dalla strada litoranea. Laddove la costa è
caratterizzata da formazioni calcaree bianche si aprono delle grotte
stupende, come la grotta Campana Grande che sembra un’imponente
campana di 70 metri e le cui pareti sono ricoperte da muschio
vellutato, la Grotta Smeralda, con il mare e la luminosità che
si riflettono sulle pareti dando vita a un caleidoscopio di colori,
la Grotta delle Sirene dove secondo una leggenda in un tempo remoto
abitavano le sirene, ma ce ne sono molte altre e tutte meritevoli di
essere viste. Un’altra caratteristica è data dalla
presenze di Faraglioni, formazioni rocciose presso la riva che si
elevano dall’acqua; ne troviamo addirittura due nella Baia
delle Zagare, nel territorio di Mattinata, quasi a guardia della
bella spiaggia a cui si può accedere via mare, oppure tramite
un ascensore scavato nella roccia nell’ambito della proprietà
di un famoso Hotel. L’erosione degli agenti atmosferici ha dato
origine a delle opere d’arte naturali come il conosciutissimo
Arco di San Felice che sorge nella medesima baia e restando sempre
sulla costa non si può dimenticare la spiaggia di Vignanotica,
in prossimità della provinciale che collega Vieste a
Mattinata, una striscia di sabbia e di ciottoli lunga circa 500
metri, contraddistinta da numerose grotte e dalla bianca e ripida
falesia alle sue spalle.
Caratteristica
del luogo poi sono le torri di avvistamento che si susseguono lungo
la costa, edificate per consentire di scorgere per tempo le navi dei
pirati saraceni che frequentemente approdavano sulla costa e
dilagavano all’interno per fare bottino di ori, di alimenti e
di schiavi. E prima di passare a parlare dei singoli borghi mi preme
ricordare una peculiarità che si può trovare a Vieste e
cioè la miniriera della Defensola, avviata per estrarre la
selce ben 7.000 anni fa, e che purtroppo non mi risulta attualmente
visitabile.
Già
ho accennato di Monte Sant’Angelo e pertanto ritengo doveroso
un breve cenno di borgo in borgo.
Vieste,
quasi adagiata sul mare, di antiche origini, è il paese
orientale del Gargano, caratterizzato dal Castello, fatto edificare
dagli Svevi, e che si erge a dominare l’intero abitato, nonché
dal Pizzomunno, un monolite in pietra calcarea alto 25 metri che si
eleva all’inizio della spiaggia detta del Castello; Peschici,
degradante verso il mare, con il suo bel castello bizantino; Rodi
Garganico, con la sua lunga spiaggia sabbiosa e i vicoli stretti che
risalgono la montagna quasi a strapiombo; Lesina, con il suo omonimo
lago di acque salmastre, ricche di anguille, e il vicino lago di
Varano; Vico del Gargano, uno dei borghi più belli d’Italia,
con le sue numerose chiese e la frazione di San Menaio, località
balneare che sorge fra Rodi Garganico e Peschici; San Giovanni
Rotondo, famoso per ospitare le spoglie di Padre Pio, ma ricco di
chiese e di edifici civili di pregevole fattura.
Mi
sembra, per quanto ho esposto senza troppo approfondire per brevità,
che il promontorio del Gargano abbia tutte le carte in regola per
costituire un’attrazione turistica di tutto rispetto e in
effetti il flusso di villeggianti si incrementa di anno in anno,
crescendo anche di pari passo la recettività, fino a una
ventina di anni fa piuttosto limitata. Dal Nord non ci si arriva in
poco tempo, pur prendendo l’Autostrada Adriatica a14 con uscita
a Poggio Imperiale; in alternativa c’è anche la linea
ferroviaria Adriatica, occorre scendere alla stazione di Foggia e da
lì in autobus o in treno raggiungere Rodi Garganico (in treno
ci si impiega di più, ma è un’esperienza unica,
sia per la bellezza della costa caratterizzante parte del percorso,
sia per la velocità non eccelsa del mezzo che poi procede a
passo d’uomo nell’ultimo tratto).
Una
raccomandazione: sebbene l’offertà di ospitalità
sia aumentata, è pressochè indispensabile prenotare
prima di partire, soprattutto per quegli alberghi e villaggi che si
trovano sulla costa. Al riguardo segnano questi link:
https://www.tuttogargano.com/hotel-gargano
https://www.agriturismo.it/it/agriturismi/gargano
Fonti:
Wikipedia; Turismo Vieste.
Le
fotografie a corredo dell’articolo sono state reperite in
diversi siti internet.
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