Duello
rusticano
di
Renzo Montagnoli
Ero
proprio un ragazzino
non
più di quattordici anni
e
stavo appresso a una
fanciulla
del posto
più
o meno della mia età.
Chiamarlo
amore sarebbe
troppo
e non rispondente al vero
invece
forse era un gioco
amoroso
con solo qualche abbraccio.
Un
giorno, camminando in una viuzza,
quattro
ragazzi del paese m’incastrarono
e
gridando di non toccare le locali ragazze
mi
presero a pugni.
Ne
uscii con un occhio pesto
che
nascosi per un mese
con
gli occhiali da sole
e
accettai il consiglio.
Passò
il tempo, anche lei divenne adulta
e
sposò un meccanico del luogo:
Gemma
si chiamava e la rividi
anni
dopo in officina.
Né
io né lei ci riconoscemmo
ma
mi sovvenni del pugno preso
e
avvertii un fastidio non all’occhio
ma
dentro di me, una ferita nell’orgoglio
mai
evidentemente rimarginata
un
sapore d’amaro che solo
allontanandomi
e ridendo di me stesso
s’addolcì
per restare solo un ricordo.
Da
Un paese tra i monti
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