L'assenza
In quella
capanna, in quella notte
di Betlemme rischiarata dalla
luce calda e lieve della cometa,
io c'ero.
Su quel monte di dolore, spaccato
dal sole, con solo l'ombra sinistra
di tre croci di legno,
io c'ero.
Sui campi di lance spezzate,
di cavalli morenti, di corpi squarciati
in tante inutili battaglie,
io c'ero.
Fra le doline fangose del Carso,
fra mani scheletriche volte a cercare
una vita ormai finita,
io c'ero.
Fra le rovine di Hiroshima, sotto il fungo
che portava in cielo esseri inermi,
esistenze di colpo fermate,
io c'ero.
E c‘ero sempre, ancora ci sono fra
l'umanità derelitta, affamata,
con i deboli che soccombono ai forti,
fra i malati nella carne e nello
spirito,
nei cuori che si spengono, nella miseria
di un mondo sempre uguale,
di speranze deluse, di sogni spezzati.
E tu, uomo, dove sei?