Istanbul Bound
di Carlo Bordoni
Edizioni Tabula Fati
Narrativa romanzo
Pagg. 192
ISBN: 88-7475-116-8
Prezzo: € 10,00
Dopo le
prime pagine avevo tratto la convinzione di trovarmi di fronte a un romanzo che
aveva attinto ispirazione dal celeberrimo Moby Dick o da qualche narrazione di Joseph
Conrad. In effetti sono
presenti elementi che convaliderebbero questa mia impressione: la ricerca
spasmodica di un'isola misteriosa, un sogno/incubo del capitano Beltramino divorato da questa ossessione, le lunghe
giornate a bordo, ripetitive, tranne quando le forze della natura si scatenano,
la descrizione intensa dell'equipaggio, di rudi uomini di mare visti dagli
occhi stupiti del giovane mozzo al suo primo imbarco.
E invece
Istanbul Bound è un romanzo dotato di propria
autonomia ed è la descrizione di un viaggio, effettuato nell'imminenza della
seconda guerra mondiale,
da Massa a Istanbul, località a cui la nave non arriverà mai in
un finale del tutto imprevedibile, ma frutto di una geniale invenzione
dell'autore che, nelle ultime pagine, ha profuso a piene mani un'indubbia
eccellente creatività. Del resto, anche prima, ci sono delle felici intuizioni,
una sorta di stacchi temporali che evitano che la narrazione possa appiattire,
così che il lettore abbia a godere un po' di rilassamento, astraendolo
momentaneamente da una lenta, ma crescente suspence. In effetti, come ne Il
deserto dei tartari, si ha viva l'impressione che da un momento all'altro la
quasi noiosa calma apparente possa subire un'improvvisa lacerazione, come
accade poi alla fine.
Ben
scritto, con un'analisi accurata dei personaggi, con delle riflessioni e
approfondimenti di pregevole livello (raccomando di leggere con attenzione
quella relativa alla guerra), Istanbul Bound è un
romanzo che merita di essere letto.
Carlo Bordoni
(Carrara, 1946) è docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi
all'Università di Firenze. Ha insegnato all'Istituto Universitario Orientale di
Napoli e allo IULM di Milano. È stato direttore dell'Accademia di Belle Arti di
Carrara dal 1990 al 2003.
Tra le sue pubblicazioni: La paura il mistero
l'orrore dal romanzo gotico a Stephen King (Solfanelli, 1989), Il
romanzo di consumo (Liguori, 1993), Conversazioni
sul vampiro (Neopoiesis, 1995), Stephen King (Liguori, 2002), Linee d'ombra (Pellegrini, 2004), Introduzione
alla sociologia dell'arte (Liguori, 2005), Le
scarpe di Heidegger (Solfanelli,
2005), Il testo complesso (Clueb, 2005), Società
digitali (in corso di pubblicazione).
Dirige la collana di saggistica Micromegas per le Edizioni Solfanelli.
Collabora alle riviste “Il Ponte, “L'Indice dei Libri”, “Labirinti del
Fantastico”. Il suo precedente romanzo, In nome del padre (Baroni,
2001), è una storia fantastica attorno al tema della morte apparente.