Zia
Antonia sapeva di menta
di
Andrea Vitali
Garzanti
Libri
Narrativa
romanzo
Pagg.
147
ISBN
9788811687030
Prezzo
Euro 9,90
Aglio
contro menta
Scritta
con un ritmo da galop,
Zia
Antonia sapeva di menta
è
una commedia degli equivoci che si legge in un amen. La vicenda ha
inizio con l’affezionato nipote Ernesto che si reca in visita
alla zia Antonia, ricoverata all’ospizio di Bellano gestito
dalle suore. Entrato della stanza della congiunta, anziché
notare il profumo di mentine di cui la donna fa largo uso avverte
un’intensa puzza d’aglio, una stranezza, come lui
giustamente considera, perché certe verdure non devono entrare
a far parte della dieta dei vecchietti. Interessa così la
superiora, che si prende a cuore la faccenda, tanto più che
zia Antonia si rifiuta ostinatamente di mangiare fino a quando non
salta fuori l’estratto del suo conto corrente bancario. Ed è
il denaro, direttamente o indirettamente, il piatto forte intorno al
quale c’è chi gira in modo interessato e c’è
chi invece se ne tiene, apparentemente, lontano. Fra due fratelli,
che prima non si parlavano, ma che ora per esigenze contingenti si
riavvicinano, con un medico condotto che scopre in sé una
nascosta vocazione di investigatore, con un saldo di conto corrente
che, benché apparentemente non movimentato, cambia d’importo,
in una perfetta vicenda degli equivoci si snoda tutta
la storia, a un ritmo costantemente elevato, da galop,
appunto, come il celebre ballo ottocentesco. Poi, all’epilogo,
a vicenda apparentemente conclusa, le acque si calmano ed è
allora che c’è la sorpresa, una vera e propria ciliegina
su una torta indubbiamente ben confezionata, e per di più
leggera, snella, con una costante punta di dolce che non stanca,
insomma certamente il solito romanzo di Vitali, ma con qualche cosa
di più, perché altrimenti non si spiegherebbe perché
nei giorni successivi alla lettura ogni tanto torni in mente,
lasciando una sensazione di gradevole freschezza.
Dopo
aver frequentato «il severissimo liceo Manzoni» di Lecco,
Andrea
Vitali
si
laurea in medicina all'Università Statale di Milano ed
esercita la professione di medico di base nel suo paese
natale.
Scrittore
molto prolifico, ha esordito nel 1990 con il romanzo breve Il
procuratore,
ispiratogli dai racconti di suo padre; nel 1996 ha vinto il Premio
letterario Piero Chiara con L'ombra
di Marinetti,
ma il grande successo lo ha ottenuto nel 2003 con Una
finestra vistalago (Premio
Grinzane 2004).
Nel
2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La
figlia del Podestà; nel
2009 il Premio Boccaccio e il Premio Hemingway.
Tra
i numerosi romanzi, ricordiamo: nel 2011 La
leggenda del morto contento e Zia
Antonia sapeva di menta.
Nel 2012 Galeotto
fu il collier e Regalo
di nozze.
L'anno successivo escono Le
tre minestre,
lungo racconto autobiografico edito da Mondadori-Electa e Di
Ilide ce n'è una sola.
Nel 2014 Quattro
sberle benedette, Premiata
ditta Sorelle Ficcadenti e Biglietto,
signorina!;
nel 2015 La
ruga del cretino,
scritto con Massimo Picozzi, Le
belle Cece, La verità della suora storta, Quattro schiaffi
benedetti, Un amore di zitella (tutti
editi da Garzanti). Nel 2016 Nel
mio paese è successo un fatto strano (Salani), Le
mele di Kafka (Garzanti)
e Viva
più che mai (Garzanti).
Da
ricordare che con il romanzo Almeno
il cappello (edito
nel 2009 da Garzanti) Andrea vitali ha vinto il Premio Casanova, il
Premio Isola di Arturo Elsa Morante, il Campiello sezione giuria dei
letterati ed è stato finalista al Premio Strega.
I
suoi libri, pubblicati in Italia da Garzanti, sono stati tradotti in
molti paesi, tra cui la Turchia, la Serbia e il Giappone.
Renzo
Montagnoli
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