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  Recensioni  »  La Venere di Salò, di Ben Pastor, edito da Hobby & Work Publishing 02/07/2019
 
La Venere di Salò

di Ben Pastor

Hobby & Work Publishing

Narrativa romanzo giallo

Pagg. 362

ISBN 9788878514201

Prezzo Euro 18,00


Von Bora rischia grosso


Strappato nel sonno in un rifugio della linea Gotica dal brutale Mengs, agente della Gestapo, e trasportato fino a Salò al comando del generale Sohl, Martin von Bora è nominato ufficiale di collegamento fra la Wermacht e la Repubblica Sociale Italiana. In aggiunta è incaricato di recuperare un quadro rubato, vale a dire la preziosa tela della Venere di Salò, opera del pittore Tiziano Vecellio. Inizia così le indagini che si presentano particolarmente complicate, tanto più che comincia a imbattersi in strani omicidi, che sono solo in apparenza suicidi di belle donne, i cui cadaveri sono sempre privi di vestiti. Non bastassero questi problemi von Bora deve anche anche occuparsi della repressione partigiana, scontrandosi quotidianamente con un un irascibile e vanitoso Maresciallo Graziani, nonché procedere guardandosi le spalle perché la Gestapo lo ha nel mirino, soprattutto per le sue segnalazioni di eccidi sul fronte orientale. Peraltro, in giorni che per lui dovrebbero essere più lunghi di 24 ore, trova anche il tempo per allacciare una storia d’amore con la bella ed enigmatica Anna Maria Tedesco, figlia di un ricco industriale tessile. In questo romanzo non mancano di certo l’azione e i colpi di scena, anche perché von Bora viene addirittura catturato, insieme con un pavido ufficiale della RSI, da un feroce capo partigiano, ma riesce a fuggire, non seguito dal suo compagno di prigionia, troppo timoroso di indispettire i carcerieri che non mancheranno di contraccambiare uccidendolo. Il colonnello tedesco sembra proprio un gatto con nove vite, sfuggendo anche al mitragliamento di un aereo americano che riesce perfino ad abbattere, e quando uno ha questa vitalità e queste capacità è ovvio che riesca sempre nello svolgimento dei compiti assegnatigli, uscendo indenne (o quasi) anche dalle situazioni più difficili. Infatti l’indagine si chiude assicurando alla giustizia il colpevole degli efferati omicidi e restituendo il quadro al legittimo proprietario. Comunque questa volta von Bora rischia grosso perché catturato dalla Gestapo, giunta in possesso del diario personale che ha pagine compromettenti, viene torturato a lungo; poiché non arriva una confessione, viene mandato in teno in Germania per un processo la cui sentenza di morte è già scritta e buon per lui che ha un amico nelle SS che lo sottrarrà ai suoi carcerieri, così che potrà con il suo reggimento andare sul fronte orientale a contrastare l’avanzata dell’esercito sovietico.

Di carne al fuoco ce n’è tanta, ma è forse troppa, così che la cottura non è perfetta, nel senso che il romanzo, pur scritto con il piacevole stile che è proprio dell’autore, mostra nella trama non poche incongruenze e anche alcune ingenuità. E’ quindi inutile attendersi chissà cosa, ma è indubbio che come mezzo per trascorre piacevolmente alcune ore è senz’altro riuscito e in tal senso la lettura è senz’altro consigliabile.



Ben Pastor, nata a Roma, docente di scienze sociali nelle università americane, ha scritto narrativa di generi diversi con particolare impegno nel poliziesco storico. Della serie di Martin Bora Sellerio ha già pubblicato Il Signore delle cento ossa (2011), Lumen (2012), Il cielo di stagno (2013), Luna bugiarda (2013), La strada per Itaca (2014), Kaputt Mundi(2015), I piccoli fuochi (2016), Il morto in piazza (2017) e La notte delle stelle cadenti (2018).
Premio Flaiano 2018


Renzo Montagnoli


 
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