La pensione Eva
di Andrea Camilleri
Arnoldo Mondadori
Editore
Narrativa – romanzo
Pagg. 158
ISBN: 978-88-04-56892-6
Prezzo: € 6,00
Dopo la lettura,
gradevole, ma sinceramente nulla di più, del Il colore del sole, non mi sarei aspettato, prendendo in mano
questo “La pensione Eva”, di
imbattermi in un gran
bel romanzo, uno dei migliori in assoluto fra i numerosi scritti da Camilleri.
In verità lo scrittore
siciliano tende a puntualizzare in una nota finale: “Quanto scritto intende essere semplicemente una vacanza narrativa che
mi sono voluto pigliare nell'imminenza degli ottanta anni.”
Se questa è una vacanza
narrativa, consiglio vivamente a Camilleri di
prendersene altre.
La nota prosegue:”Oltretutto, alla
lettura credo che presenti difficoltà minori di altri miei romanzi. E persino
il titolo è diverso dai miei soliti.”
Effettivamente,
nonostante lo strano linguaggio che caratterizza tutta la produzione di Camilleri, risulta assai più comprensibile del solito.
Sempre leggendo la nota:
“Desidero avvertire che il racconto non è
autobiografico, anche se ho prestato al mio protagonista il diminutivo col
quale mi chiamavano i miei famigliari
e i miei amici. E' autentico il contesto. E la pensione Eva è veramente
esistita…”.
La precisazione è
doverosa, in quanto si ha l'impressione che il racconto sia autobiografico e
forse, in parte, lo è, perché certi turbamenti adolescenziali sono propri di
tutti gli esseri umani.
Se la trama principale è
la nascita, il successo e poi la fine, drammatica, di una casa di tolleranza
che ha la sede a Vigata, si allacciano altre vicende,
non sempre secondarie, che hanno il pregio di fornirci una visione viva e
realistica di un'epoca.
Tutto ruota, in effetti,
intorno alla figura di Nenè che si presenta fin dall'inizio con i suoi dodici
anni e che poi chiude la narrazione al raggiungimento della maggiore età.
I turbamenti sessuali di
questo fanciullo, i giochi con la cuginetta, le paure
di non essere abbastanza uomo sono raccontate con mano leggera, senza mai
indulgere al laido, anzi non è infrequente un sorriso di comprensione alla luce
della naturale innocenza del protagonista.
Non deve comunque stupire
che Camilleri, a ottanta anni, si sia messo a
scrivere dell'amore carnale, perché vi sono degli illustri precedenti e tanto
per citarne uno mi permetto di fare il nome di Garcia
Marquez con “Memoria
delle mie puttane tristi”. In effetti, sono dell'opinione che, giunti a una
certa età, riesca più facile scrivere proprio dei
turbamenti giovanili, vivi mentalmente nel ricordo, ma privi ormai della
pulsione fisica del ricordo stesso.
Questo Nenè, che si
scopre, o meglio si illude di essere Casanova, ci condurrà dentro la famosa
pensione, ci renderà partecipi di avventure varie, mentre la voce narrante ci
porterà gradualmente a conoscere la tragedia, nell'isola, della seconda guerra
mondiale, in pratica fino allo sbarco anglo americano.
La descrizione degli
eventi bellici è quanto di meglio ci si possa
attendere: poche, sapienti incisive immagini e il lettore percepisce
chiaramente lo stato di tensione derivante dai bombardamenti, lo sfascio di un
regime e la psicosi della gente ormai in balia degli eventi.
Non stupisce, poi, la simpatia
dell'autore per le ospiti della pensione, persone deboli, con storie familiari
spesso tragiche, e come è ben noto Camilleri ha
sempre un occhio di riguardo per gli umili e i diseredati.
L'ambientazione è resa in
modo mirabile, la mano è felice e lieve nel trattare argomenti un po' scabrosi,
la trama è avvincente, i vari personaggi sono azzeccati, la lettura è agevole.
Insomma, non è possibile
pretendere di più da un libro.
Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 1925), regista di
teatro, televisione, radio e sceneggiatore. Ha insegnato regia presso
l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica. Ha pubblicato numerosi saggi sullo
spettacolo e un volume, I teatri stabili in Italia (1898-1918).
Il suo primo romanzo, Il corso delle cose, del 1978, è stato trasmesso
in tre puntate dalla TV col titolo La mano sugli occhi. Con questa casa editrice ha pubblicato: La strage dimenticata
(1984), La stagione della caccia (1992), La bolla di componenda (1993), Il birraio di Preston
(1995), Un filo di fumo (1997), Il gioco della mosca (1997), La
concessione del telefono (1998), Il corso delle cose (1998), Il
re di Girgenti (2001), La presa di Macallè (2003),
Privo di titolo (2005), La
pensione Eva (2006); Il colore del
sole (2007); e inoltre gli altri romanzi con protagonista il commissario
Salvo Montalbano: La forma dell'acqua (1994), Il
cane di terracotta (1996), Il ladro di merendine (1996), La voce
del violino (1997), La gita a Tindari (2000),
L'odore della notte (2001), Il giro di boa (2003), La pazienza
del ragno (2004), La luna di carta (2005), La vampa d'agosto
(2006).