Pietro
e Paolo
di
Marcello Fois
Edizioni
Einaudi
Narrativa
Pagg.
160
ISBN
9788806242862
Prezzo
Euro 17,50
Purtroppo
mi ha deluso
Ammetto
che ho puntato molto su questo autore che nello stile e nelle trame
mi ricorda Giuseppe Dessì, ma forse ho puntato troppo perché
evidentemente anche lui, che così bene mi aveva impressionato
con Stirpe, ha dei limiti e non da poco. Infatti, la lettura
di Pietro e Paolo, di questi due giovani sardi, il
primo povero, il secondo ricco, e che finiscono con il rappresentare
le figure del servo e del padrone, mi ha lasciato purtroppo con
l’amaro in bocca, non tanto per la trama, che anzi è
interessante e di cui dirò ben poco a beneficio di chi vorrà
accostarsi al libro, ma per altro che non mi sarei aspettato. Dico
subito che il romanzo, ambientato agli inizi del secolo scorso, ha un
ritmo lento, come è giusto che sia visto l’ambiente e la
vicenda, ma Fois ha premuto troppo sul freno così che non è
mancato qualche mio sbadiglio. E se resta la caratteristica
dell’autore di rappresentare la natura ricorrendo a una felice
vena poetica, appare invece ingombrante la caratterizzazione dei
personaggi, troppo ripetitiva e macchinosa, anche nelle riflessioni
che gli stessi fanno, al punto che francamente più di una
volta mi sono indispettito. Però, ahimè, le lacune non
si fermamo qui, perché, a parte qualche incongruenza nella
narrazione su cui in fin dei conti è possibile sorvolare, il
ricorso frequente, con inserimenti, quasi mai al momento giusto, dei
cosiddetti flashback spezza l’ordine cronologico e non di rado
mi ha disorientato, facendomi perdere il filo del discorso. Forse
Fois voleva in tal modo porre in risalto esigenze temporali
particolari, ma l’imperfetta correlazione nei tempi di fatto
appesantisce ulteriormente una struttura un po’ granitica,
lontana anni luce da quella di Stirpe, come se con il
trascorrere del tempo il percorso dell’autore si fosse
inoltrato in un terreno involutivo. Considerato che fino a ora con
questa ho letto solo tre opere del romanziere sardo posso sperare che
sia stato il classico caso di un lavoro non riuscito che non inficia
tutta la produzione e al riguardo sarà mia cura verificarlo
affrontando altri suoi libri.
Marcello
Fois (Nuoro
1960) vive e lavora a Bologna. Tra i tanti suoi libri
ricordiamo Picta (premio
Calvino 1992), Ferro
Recente, Meglio
morti, Dura
madre, Piccole
storie nere, Sheol, Memoria
del vuoto (premio
Super Grinzane Cavour, Volponi e Alassio 2007), Stirpe (premio
Città di Vigevano e premio Frontino Montefeltro 2010), Nel
tempo di mezzo (finalista
al premio Campiello e al premio Strega 2012), L'importanza
dei luoghi comuni (2013), Luce
perfetta (premio
Asti d'Appello 2016), Manuale
di lettura creativa (2016), Quasi
Grazia (2016), Del
dirsi addio (2017
e 2018), il libro in versi L'infinito
non finire (2018)
e Pietro
e Paolo (2019).
Renzo
Montagnoli
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