Luigi
Gonzaga
1568
– 1591
di
Edgarda Ferri
Edizioni
Paoline
Storia
biografia
Pagg.
253
ISBN
9788831503952
Prezzo
Euro 12,91
Vita
da santo
A
volte non la si legge, per pigrizia o anche per non lasciarsi
influenzare, ma nel caso di questa biografia direi che è
indispensabile dedicare una decina di minuti a quella che si potrebbe
forse definire meglio una premessa, perché l’autore
spiega i motivi per cui è giunto alla conclusione che la
santità riconosciuta a Luigi Gonzaga è senz’altro
meritata per l’abnegazione con la quale lui, che era nato
principe e che avrebbe potuto subentrare al padre nel marchesato di
Castiglione delle Stiviere in qualità di primogenito, si diede
agli altri, spogliato da ogni ricchezza, profondamente religioso e
desideroso di soccorrere i tanti che avevano bisogno. Del resto anche
la sua morte fu accelerata dall’aver prestato soccorso a Roma a
un malato colpito da un’epidemia di tifo che flagellava la
città.
Quando
si narra di santi ho sempre il timore che il narratore si lasci
trasportare da un senso di misticismo che lo induce a evidenziare
come doti straordinarie pregi tutto sommato comuni, e invece nel caso
di Luigi ci troviamo di fronte a un essere che fin da piccolo ebbe
una vocazione, quasi ossessiva, per la religione, tutto intento a
pregare per lunghe ore, infliggendosi anche pene corporali. Non gli
fu facile convincere il padre delle sue scelte, di quella rinuncia ai
beni terreni per dedicarsi a Dio, ma dopo lunghe battaglie alla fine
il marchese Ferrante, debilitato dalla gotta e prossimo alla morte
nonostante fosse ancora giovane, fu costretto a cedere e da lì
iniziò il percorso ufficiale ecclesiastico di Luigi nella
Compagnia di Gesù.
Il
libro è bellissimo, anche perché Edgarda Ferri,
seguendo la breve esistenza di Luigi, ci propone fatti dell’epoca,
descrive con perizia (ma senza appesantire) le atmosfere e i costumi,
le trame ordite da chi circonda Luigi, ricomprendendovi anche, dopo
la morte di Gugliemo Gonzaga duca di Mantova, il figlio di Lui
vincenzo, tessitore di nuovi ricami di potere, che nel libro emergono
in tutta la loro forza, con una presenza che non è azzardato
definire viva. E così pagina dopo pagina ci si entusiasma, si
è partecipi, si è a fianco di questo ragazzo che
cresce, animato da un incrollabile sentimento religioso, debole nel
corpo provato da numerosi malanni, ma forte nello spirito.
Francamente Luigi desta simpatia, al di là di quella che è
la sua religiosità, per la volontà che lo sostiene, per
quel suo desiderio di donarsi a Dio, ma anche di scendere fra gli
uomini ad aiutare i tanti che ne hanno bisogno.
A
me è piaciuto molto e ho potuto apprezzare anche una
considerevole scorrevolezza che rende ancor più gradevole la
lettura di un testo che giudico eccellente.
Edgarda
Ferri
è
nata a Mantova e vive e lavora a Milano. Scrittrice, saggista,
giornalista ha esordito nel 1982 con Dov’era
il padre,
un romanzo che rimane tuttora un ritratto fondamentale e un punto di
riferimento per un’intera generazione. Ha pubblicato
inoltre, Contro
il padre (1983), La
tentazione di credere (1985), Il
perdono e la memoria (1988), Luigi
Gonzaga (1991), Quello
che resta di Cristo dopo 2000 anni (1996)
e, per Mondadori, Maria
Teresa (1994), Giovanna
la Pazza (1996), Io,
Caterina (1997), Per
amore (1998), L'ebrea
errante (2000), Piero
della Francesca (2001), La
grancontessa (Le
Scie, 2002), Letizia
Bonaparte (2003), L'alba
che aspettavamo (2005), Il
sogno del principe (2006), Rodolfo
II (2007), Uno
dei tanti (2009).
Renzo
Montagnoli
|