Il
cuoco dell’Alcyon
di
Andrea Camilleri
Sellerio
Editore Palermo
Narrativa
romanzo
Pagg.
251
ISBN
9788838939440
Prezzo
Euro 14,00
Un
Montalbano che non ti aspetti
Se
uno si aspetta il solito poliziesco con protagonista il commissario
Salvo Montalbano resterà quasi inevitabilmente deluso dalle
prime pagine, ma poi se avrà la volontà e la costanza
di proseguire nella lettura troverà un’opera di
Camilleri che stupisce, perché diventa un romanzo d’azione.
Niente più giornate al commissariato di Vigata nell’attesa
che accada qualcosa, niente più porte sbattute da Catarella,
insomma ora che non è più giovane Montalbano si deve
inventare anche un’alta tensione e menare, se del caso, le mani
e non solo quelle. Il cuoco
dell’Alcyon inizia
con uno sciopero in un cantiere navale i cui operai vengono
licenziati per il mero interesse del proprietario, grande giocatore
d’azzardo e tombeur des femmes. E’ ovvio che il
commissario prenda la parte degli scioperanti, ma non fa solo questo,
perché si permette, con la rapidità di un serpente che
morde, di dare uno schiaffo al proprietario, indifferente al suicidio
di un operaio disperato. Passa pochissimo tempo e dopo un colloquio
con il questore con cui notoriamente non va d’accordo gli viene
imposto di prendere alcuni giorni di ferie, dati i notevoli arretrati
delle stesse. Però, in questo periodo di assenza dal lavoro
che trascorre a Genova dalla fidanzata Livia, a Vigata avviene
qualcora d’incredibile: si smobilità il commissariato, o
meglio Montalbano viene radiato, Augello, Catarella e Fazio sono
trasferiti o in altri incarichi o in altre dipendenze della questura.
Perchè questa sorta di colpo di stato, che inalbera
giustamente Montalbano tanto da
meditare
una mossa al contrario? Mi fermo qui, perché da questo
momento prende il via un avvincente romanzo d’azione e ci sarà
anche la risposta a tutte le domande. Ovviamente, cambiando la
tipologia dell’opera, il ritmo aumenta di velocità,
circostanza che il lettore non potrà che apprezzare perché
la vicenda è una di quelle che tiene con il fiato sospeso.
Camilleri, al riguardo, dopo l’ultima pagina riporta una nota
in cui dice che il racconto era nato una decina di anni prima come
soggetto di un film italo-americano, progetto questo che poi non andò
in porto, e che di conseguenza aveva utilizzato l’allora
sceneggiatura adattandola alla forma tipica del romanzo. La
precisazione mi è parsa solo una notizia, e non tanto una
giustificazione, perché l’opera corre via che è
un piacere, con non infrequenti rallentamenti dovuti più che
altro alla necessità del lettore di comprendere l’esatto
significato di alcune parole, scritte, come il resto, nel tipico
siciliano italianizzato inventato da Camilleri. Peraltro, più
che in altre occasioni sono presenti situazioni esilaranti, perfino
nella parte di romanzo d’azione che pure è
caratterizzato da un’alta tensione. Insomma Il
cuoco dell’Alcyon è
una piacevolissima sorpresa, visto che si ride, si sta in ansia, si
desidera arrivare alla conclusione con la massima celerità
perché si agogna sapere come finirà una vicenda dalla
trama intricata, ma dal ritmo indubbiamente assai veloce.
Nato
a Porto Empedocle (Agrigento), Andrea
Camilleri
ha vissuto per anni a Roma.
Dal
1939 al 1943, dopo un periodo in un collegio da cui viene
espulso, studia ad Agrigento al Liceo Classico Empedocle dove ottiene
la maturità classica senza dover sostenere l’esame a
causa dell’imminente sbarco degli alleati in Sicilia. A
giugno inizia, come ricorda lo scrittore, "una sorta di
mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani
sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra,
sporcarsi di polvere di sangue, di paura". S’iscrive
all’Università (Facoltà di lettere) ma non si
laureerà mai. Si iscrive anche al Partito
Comunista.
Inizia
a pubblicare racconti e poesie e vince il Premio St Vincent.
Dal
1948 al 1950 studia regia all’Accademia d’Arte Drammatica
Silvio d’Amico e inizia la sua attività di sceneggiatore
e regista.
Perde
un concorso per diventare funzionario Rai, ma dopo qualche anno
inizia a lavorarvi.
Nel
1958 porta in Italia il teatro dell'assurdo di Beckett con Finale
di partita,
prima al teatro dei Satiri di Roma e poi in televisione con Adolfo
Celi e Renato Rascel.
Insegna
al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
Molte
le produzioni Rai di cui si occupa, particolarmente famosi gli
sceneggiati del tenente Sheridan con Ubaldo Lay e "Le inchieste
del commissario Maigret" con Gino Cervi. Nel 1977 ottiene la
cattedra di Istituzioni di Regia all'Accademia di Arte Drammatica. La
manterrà per vent'anni.
L’esordio
in narrativa è del 1978 con Il
corso delle cose pubblicato
da un editore a pagamento ed è un insuccesso.
Nell’80
pubblica con Garzanti Un
filo di fumo,
il primo romanzo ambientato nell’immaginario paese di Vigàta
e con questo romanzo vince il Premio Gela.
Per
12 anni non escono più suoi romanzi.
Nel
1992 pubblica per Sellerio La
stagione della caccia.
Nel 1994 con La
forma dell’acqua dà
vita al personaggio del commissario Montalbano, protagonista di una
nutrita serie di romanzi. Da quel momento la sua produzione è
molto ricca e il successo immenso.
Alla
fine del 2002, accetta la nomina a direttore artistico del Teatro
Comunale Regina Margherita di Racalmuto.
Nell’aprile
2003, in onore a Camilleri, il comune di Porto Empedocle assume come
secondo nome «Vigàta».
Il
4 settembre 2008 vince il premio de Novela Negra RBA con un inedito
in lingua spagnola dal titolo La
muerte de Amalia Sacerdote pubblicato
in Spagna nell’ottobre 2008 ed in Italia nel 2009 con il
titolo La
rizzagliata.
Tra
i premi che gli sono stati conferiti ricordiamo il Premio Campiello
2011 alla Carriera e il Premio Chandler 2011 alla Carriera.
Tra
le sue opere più recenti che non hanno come protagonista il
commissario Montalbano: Il
diavolo, certamente (2012), Dentro
il labirinto (2012), Il
tuttomio (2013), La
rivoluzione della luna (2013), Come
la penso (2013), Inseguendo
un'ombra (2014), Segnali
di fumo (Utet
2014), Il
cielo rubato. Dossier Renoir (Skira
2014), Andrea
Camilleri incontra Manuel Vázquez Montalbán (Skira
2014), La
relazione (Mondadori
2015), Il
quadro delle meraviglie. Scritti per teatro, radio, musica,
cinema (Sellerio
2015), Le
vichinghe volanti e altre storie d'amore a Vigàta (Sellerio
2015) Topiopì(Mondadori
2016), La
cappella di famiglia e altre storie di Vigàta (Sellerio
2016), La mossa del cavallo (Sellerio 2017), La rete
di protezione (Sellerio 2017), La targa (Rizzoli
2017), Esercizi di memoria (Rizzoli
2017). Tra il 2018 e il 2019 insieme ai romanzi della serie dedicata
al commissario Montalbano, Il
metodo Catalanotti e Il
cuoco dell'Alcyon,
(Sellerio) vengono pubblicati da Mondadori i suoi racconti gialli, Km
123, e
da Salani i racconti illustrati con protagonisti gli animali, I
tacchini non ringraziano, la
pièce teatrale Conversazione
su Tiresia (Sellerio) e
i racconti dedicati alla sua casa di campagna a Porto Empedocle, La
casina di campagna,
del piccolo editore siciliano Henry Beyle.
Andrea
Camilleri si è spento il 17 luglio 2019 all'età di 93
anni, dopo aver pubblicato più di cento libri, romanzi, saggi,
opere teatrali, fumetti, poesie e dopo aver inventato un nuovo
linguaggio, misto di italiano e siciliano. Nel 2003 è
stato insignito, su iniziativa del Presidente della Repubblica,
dell'onorificenza di Grande
Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Renzo
Montagnoli
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