La
palude
di
Charlotte Link
Corbaccio
Editore
Narrativa
Pagg.
490
ISBN
9788867005239
Prezzo
Euro 19,60
Nessuno
è quel che sembra
Quale
è quella nazione in cui si aggirano insospettabili serial
killer, rapitori di donne e di ragazzine, che poi vengono ritrovate
inevitabilmente morte nella brughiera, in un’atmosfera umida e
appiccicosa, in cui predominano i toni scuri e in cui il sole sembra
capitare lì per caso? E’ ovvio, è la Gran
Bretagna, con le sue città popolose, ma anche con le sue lande
desolate. Ed è proprio in quello stato che si svolge la trama
di La palude,
un thriller scritto non da un inglese, come tutto lascerebbe
supporre, ma da una tedesca, una narratrice specializzata nel genere.
Dopo
più di un mese di assenza forzata dalla lettura per un
problema clinico (una cataratta secondaria che mi rendeva
estremamente difficoltoso mettere a fuoco quanto scritto a stampa su
una pagina) ho voluto ricominciare con qualcosa di non impegnativo e
appunto La palude
si è dimostrata una scelta azzeccata, perché è
uno di quei romanzi da leggere lasciandosi andare, senza porsi
particolari problemi, ma facendosi avvincere da una trama un po’
lenta nella prima parte, ma poi sempre più coinvolgente. Si
inizia con il ritrovamento in una livida brughiera nell’ottobre
del 2017 del corpo di Saskia Morris, una ragazzina di quindici anni
scomparsa l’anno prima a Scarborough,
nello Yorkshire. La vittima non ha subito violenze sessuali e non
risulta nemmeno che sia stata assassinata con un’azione
violenta, perché è semplicemente, e terribilmente,
morta di fame e di sete. Poi scompaiono altre tre ragazze, ma una è
ritrovata viva, essendo riuscita a sfuggire a chi l’ha rapita,
il che dovrebbe risolvere il problema di trovare il maniaco, ma, per
effetto dello choc, la fanciulla non ricorda nulla dei tremendi
giorni della sua segregazione.
Nel
timore di svelare troppo e quindi di togliere il piacere della
lettura ad altri non vado oltre, anche se posso anticipare che, come
si conviene in opere del genere, alla fine il bene trionferà
sul male, e lo farà non con improvvisazioni, ma seguendo un
percorso strettamente logico che porterà il lettore a una
soluzione del tutto plausibile. Anche in questo caso c’è
un agente di polizia, addirittura di Scotland Yard, Kate Linville, in
paese per seguire la vendita della sua vecchia casa che, spacciandosi
per giornalista, indaga, pervenendo alla conclusione. L’atmosfera
è molto ben realizzata e anche i personaggi sono delineati con
attenzione e con la caratteristica che nessuno è in verità
quel che sembra, a cominciare appunto da Kate, poliziotta e non
giornalista. Il ritmo, blando nella prima parte, assume un’intensità
crescente e contribuisce non poco al desiderio del lettore di sapere
chi è il serial killer, circostanza che, dato il genere,
dovrebbe essere indispensabile, anche se non sempre scontata.
A
me è piaciuto, mi ha consentito di trascorrere alcune ore con
un crescente appagamento, e quindi credo proprio che la lettura sia
consigliabile.
Charlotte
Link
é
una delle scrittrici tedesche contemporanee più
affermate.
Deve
la sua fama soprattutto alla sua versatilità: conosciuta
inizialmente per i suoi romanzi a sfondo storico, ha avuto molto
successo anche con i suoi romanzi psicologici, tanto che ogni suo
nuovo libro occupa per mesi i primi posti delle classifiche
tedesche.
È
pubblicata in Italia da Corbaccio. Tra i titoli: La
casa delle sorelle (2002), L'uomo
che amava troppo (2004), L'ospite
sconosciuto (2005), Un
difficile eredità (2007), Giochi
d'ombra (2015), La
scelta decisiva (2017) e La
palude (2019).
Renzo
Montagnoli
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