Monte
Casale
L'ultimo
combattimento
di
Carlo Benfatti
Editoriale
Sometti
Storia
Pagg.
176
ISBN
978-88-7495-765-1
Prezzo
Euro 15,00
Battaglia
sulle colline moreniche del Garda
Credo
che sia necessaria una precisazione: il 25 aprile, anniversario della
Liberazione, riferito appunto al 25 aprile 1945, non è il
giorno in cui in Italia sono cessati i combattimenti, bensì è
quello in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia ha
proclamato l’insurrezione generale in tutti i territori ancora
occupati dai nazifascisti. Nei giorni immediatamente successivi è
avvenuta così la liberazione di vaste zone, per esempio il 28
aprile quella di Venezia, ma si sono avute ancora alcune battaglie e
fra le ultime quella del 30 aprile in provincia di Mantova, nei
pressi di Ponti sul Mincio, quando sul Monte Casale, una collina
morenica, fu stanata una colonna di SS, di soldati tedeschi e di
militi della Repubblica Sociale Italiana, che si era rifugiata lì
con l’intento poi di spingersi più a nord per
raggiungere la Germania, non senza aver lasciato prima dietro di sé
una scia di sangue.
Di
questo fatto d’armi si parla in Monte Casale, l’ultimo
combattimento, opera dello storico mantovano Carlo Benfatti.
Che si sia trattato dell’ultimo combattimento non è
probabilmente esatto, visto lo scontro che si ebbe il 2 maggio 1945
in val Sabbia in provincia di Brescia, come riportato peraltro
dall’autore stesso, ma resta il fatto che le forze germaniche
in Italia firmarono la resa il 29 aprile e che questa divenne
effettiva il 2 maggio. Quindi gli scontri successivi alla data del 29
aprile si dovettero quasi esclusivamente a una resistenza ottusa
degli irriducibili, soprattutto le famigerate SS.
Il
combattimento di Monte Casale si inserisce in questi episodi di
fanatismo, atteso che il comandante delle forze naziste arroccatesi
sulla collina era un giovane ufficiale delle SS che non esitava a
passare per le armi chi voleva arrendersi; catturato gravemente
ferito, morì mentre era trasportato in ospedale.
Il
resoconto di quanto avvenne è reso dall’autore in modo
encomiabile, con uno stile documentaristico che impreziosisce
l’opera, arricchita dalla narrazione di avvenimenti antecedenti
la battaglia in argomento, e cioè le fasi della ritirata
tedesca nella provincia di Mantova, portando notizie documentate che
spiegano come si svolsero tanti fatti di sangue per la efferata
crudeltà di un esercito ormai sconfitto e disperato.
A
parte la precisa citazione delle fonti bibliografiche, assumono
particolare valore le testimonianze di chi allora era presente e
partecipò al combattimento, voci che senza retorica descrivono
quel che accadde.
Sono
dell’opinione che leggere questo libro sia, oltre che
istruttivo, un atto di riconoscenza ai partigiani e agli arditi del
gruppo di combattimento “Legnano” del Corpo Italiano di
Liberazione che parteciparono all’azione e che contarono nelle
loro file ben 8 caduti, a cui sono da aggiungere un militare
americano e un abitante del luogo.
Con
ogni probabilità furono fra le ultime vittime di una guerra
sanguinosa e insensata che travolse l’Italia e da cui è
nata una nazione libera e democratica.
Carlo
Benfatti (Poggio Rusco, 15 marzo 1939) è
uno storico, scrittore e giornalista, autore di libri che hanno per
oggetto fatti ed eventi della provincia mantovana.
Renzo
Montagnoli
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