Alabama
di
Alessandro Barbero
Sellerio
Editore Palermo
Narrativa
Pagg.
272
ISBN
9788838941948
Prezzo
Euro 15,00
Le
origini del razzismo
L’assalto
al parlamento americano dei sostenitori di Trump, delusi per la sua
mancata rielezione, un vero e proprio arrembaggio di suprematisti, di
appartenenti a sette razziste, di individui della violenza più
cieca è stato visto da milioni di telespettatori, grazie alle
riprese televisive. Una gran parte di questi facinorosi sono del sud
degli Stati Uniti, di zone in cui il razzismo non è certo
storia recente, anzi ha origini ben lontane, alimentato da chi, come
allora, detiene posizioni di privilegio, sostenendo per difenderle la
cupa rabbia di gente povera e ignorante, orientata a punire per la
loro condizione non i colpevoli, ma i diversi, e fra questi
soprattutto i neri, visti come negri, gli schiavi di un tempo a cui
mai hanno riconosciuto una parità di diritti con i bianchi.
Questo
preambolo potrebbe far pensare che Alabama, l’ultimo
romanzo storico di Alessandro Barbero, parli del fatto di cui ho
accennato, ma non è così, perché invece è
la narrazione di una strage di soldati unionisti neri avvenuta nel
corso della guerra di secessione, una storia con cui si mostra il
volto di un’America retriva che da allora non è
cambiata; è così che la mente corre a episodi più
recenti, come l’assassinio di Martin Luther King, leader del
movimento per i diritti civili degli afroamericani avvenuto a Memphis
(Tennessee) il 4 aprile 1968 e l’assalto del 6 gennaio 2021 al
Campidoglio degli Stati Uniti per opera appunto dei delusi
sostenitori del presidente uscente Donald Trump.
Barbero
è molto abile a descrivere un fatto di circa
centocinquant’anni fa con l’escamotage di una giovane
studentessa di un college che, poco dopo l’attacco giapponese a
Pearl Harbor, per una sua ricerca è riuscita a trovare un
superstite della guerra di secessione da cui spera di avere
informazioni su una notizia, di cui non ha certezza, secondo la quale
al termine di una battaglia i soldati confederati avrebbero
massacrato i soldati dell’Unione di pelle nera che si erano
arresi. Si dipana così il racconto del reduce solo al termine
del quale avremo certezza che la strage è effettivamente
avvenuta e che alla stessa lui ha preso parte. Quel che più
conta, però, è la storia che l’uomo ricorda dal
suo arruolamento fino a quell’episodio, una storia di pochi
ricchi piantatori di cotone e di tanti bianchi che tirano avanti alla
meno peggio, non schiavi come i neri, ma succubi dei padroni del
vapore che abilmente orientano le loro insoddisfazioni verso i
lavoratori di pelle nera. Superstizioni, una religione di facciata,
l’ignoranza diffusa (la maggior parte sono analfabeti) sono un
terreno fertile perché individui frustrati si sentano forti
solo con i più deboli e incolpevoli.
E’
un romanzo di forte tensione quello di Barbero, perché pagina
dopo pagina nel lungo monologo di questo anziano reduce emergono a
poco a poco segnali, tracce, cause che sfoceranno nel massacro. C’era
il rischio di stancare il lettore ma non è così perché
la narrazione del vecchio è diretta, si ha l’impressione
che sia davanti a chi legge, raccontandoci il tutto. Quindi, è
un’opera che avvince dalla prima all’ultima pagina, una
lettura da cui si esce consapevoli dei motivi di certi comportamenti,
fantasmi di un passato che ogni tanto ritornano.
Alessandro
Barbero
(Torino,
30 aprile 1959), è scrittore
e storico italiano. Laureato in Storia Medioevale con Giovanni
Tabacco, nel 1981, ha poi perfezionato i suoi studi alla Scuola
Normale di Pisa sino al 1984. Ricercatore universitario dal 1984,
diventa professore associato all’Università del Piemonte
Orientale a Vercelli nel 1998, dove insegna Storia Medievale. Ha
pubblicato romanzi e molti saggi di storia non solo medievale. Con il
romanzo d’esordio, Bella
vita e
guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo, ha
vinto il Premio Strega nel 1996.
Collabora
con La Stampa e Tuttolibri, con la rivista "Medioevo", e
con i programmi televisivi ("Superquark") e radiofonici
("Alle otto della sera") della RAI. Tra i suoi impegni si
conta anche la direzione della "Storia d'Europa e del
Mediterraneo" della Salerno Editrice. Tra i suoi titoli più
recenti ricordiamo: Lepanto.
La battaglia dei tre imperi (Laterza
2010), Il
divano di Istanbul (Sellerio
2011), I
prigionieri dei Savoia (Laterza
2012), Le
ateniesi (Mondadori
2015), Costantino
il vincitore (Salerno
2016), Dante (Laterza
2020) e Alabama (Sellerio
2021).
Renzo
Montagnoli
|