Il
racconto del cortigiano
Vita
e storie di Baldassarre Castiglione
di
Edgarda Ferri
Solferino
Edizioni
Storia
biografia
Pagg.
352
ISBN
9788828207375
Prezzo
Euro 17,50
Uno
dei migliori cavalieri del mondo
Baldassarre
Castiglione (Casatico, 6 dicembre 1478; Toledo, 8 febbraio 1529). E’
logico chiedere chi sia mai questo personaggio meritevole di una
biografia e basta una breve ricerca su Internet per scoprire che si
tratta di un letterato, nonché diplomatico e militare italiano
al servizio dello Stato della Chiesa, del Marchesato di Mantova e del
Ducato di Urbino. A prima vista sembrerebbe non meritevole di
particolare attenzione, considerato che è stato né più
né meno un cortigiano come tanti, uno di quegli uomini sempre
presenti nelle corti dell’epoca con funzioni di consigliere e
di ambasciatore, un lavoro comunque non semplice a cui dedicare ogni
momento della propria vita, con una serie di attribuzioni e di
incarichi i più disparati che richiedevano in ogni caso la
fedeltà al proprio Signore. Baldassarre Castiglione, tuttavia,
ha saputo parlare di questa professione, scrivendo un libro, Il
cortegiano, assai famoso
all’epoca e che mantiene ancor oggi immutato il proprio valore.
Infatti, nella sua opera, l’autore tratta, sotto forma di
dialogo, quali debbano essere i comportamenti più idonei di un
uomo di corte e di una dama di palazzo, il tutto attraverso
conversazioni che si immaginano tenute nel corso di serate di festa a
Urbino alla corte della duchessa Elisabetta Gonzaga, consorte di
Guidobaldo da Montefeltro. La premessa mi è sembrata opportuna
e non vado oltre, né intendo parlare del Cortegiano,
altrimenti andrei fuori tema, perché il libro di Edgarda Ferri
è una riuscitissima biografia di Baldassarre Castiglione.
Scrivere della vita di un diplomatico non può prescindere
dall’epoca e dagli ambienti in cui ha operato, e infatti la
narrazione ci mostra il personaggio nel suo tempo e nei luoghi in cui
è stato presente, inquadrato benissimo nella storia d’Italia,
teatro delle guerre fra Spagna e Francia. Si incontrano così
tanti personaggi, dal marchese di Mantova Francesco II, di cui era
parente per parte di madre, al duca di Urbino Guidobaldo da
Montefeltro, al pontefice Clemente VII, sotto i quali prestò i
suoi servigi. Nella storia del periodo poi entrano di prepotenza
altri protagonisti, come Lorenzo il Magnifico, l’imperatore
Carlo V, grandi artisti come Raffaello e Michelangelo, umanisti come
il Bembo. Più che una biografia Il
racconto del cortigiano diventa
un grandioso affresco storico, narrato in forma di romanzo,
appassionante e in cui tuttavia è lasciato poco spazio alla
fantasia, fedele, giustamente, Edgarda Ferri alle fonti storiche,
peraltro abbondanti. La vita di Baldassarre Castiglione è
movimentata, la dedizione ai suoi signori è totale, al punto
che si sposa tardi, a quasi 38 anni, con una giovinetta di 15,
Ippolita Torelli, figlia di Pietro Guido II, conte di Guastalla, e di
Francesca Bentivoglio, figlia di Giovanni II, signore di fatto di
Bologna, un matrimonio felice, nonostante le latitanze per lavoro
dello sposo, ma finito troppo presto, con la scomparsa della sposa a
21 anni per complicanze intervenute poco dopo aver partorito il
terzogenito. Rimasto così vedovo, si fa prete onde provvedere
ai propri bisogni materiali, visto che per le poche entrate e le ben
più ampie spese è indebitato fino al collo. In questa
veste, quindi talare, ma anche come Nunzio, cioè ambasciatore
dello Stato della Chiesa, trascorre l’ultimo periodo della sua
vita in Spagna, dove, colpito da attacchi febbrili, viene a mancare a
Toledo l’8 febbraio 1529. Il suo corpo viene traslato a Mantova
sedici mesi più tardi e tumulato nel Santuario di Santa Maria
delle Grazie nella tomba predisposta da Giulio Romano.
Con
lui se ne andava una figura eccezionale, uno
dei migliori cavalieri del mondo,
come ebbe a dire l’imperatore Carlo V; visse in un’epoca
tormentata, di guerre continue, seguì le alterne fortune dei
suoi Signori, non venendo mai meno alla parola data, un personaggio
che la mano sapiente di Edgarda Ferri è riuscita a far
rivivere, a proporre al lettore in modo avvincente, uno dei tanti
meriti dell’opera, senza dimenticare quello forse più
importante, cioè essere riuscita a descrivere in modo
ineccepibile e assai piacevole un periodo storico convulso.
Da
leggere, senza il minimo dubbio.
Edgarda
Ferri (Mantova,
24 gennaio 1934) vive
e lavora a Milano. Scrittrice, saggista, giornalista ha esordito nel
1982 con Dov’era
il padre,
un romanzo che rimane tuttora un ritratto fondamentale e un punto di
riferimento per un’intera generazione. Ha pubblicato
inoltre, Contro
il padre (1983), La
tentazione di credere (1985), Il
perdono e la memoria (1988), Luigi
Gonzaga (1991), Quello
che resta di Cristo dopo 2000 anni (1996)
e, per Mondadori, Maria
Teresa (1994), Giovanna
la Pazza (1996), Io,
Caterina (1997), Per
amore (1998), L'ebrea
errante (2000), Piero
della Francesca (2001), La
grancontessa (Le
Scie, 2002), Letizia
Bonaparte (2003), L'alba
che aspettavamo (2005), Il
sogno del principe (2006), Rodolfo
II (2007), Uno
dei tanti (2009).
Renzo
Montagnoli
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