Sabbia
nera
di
Cristina Cassar Scalia
Edizioni
Einaudi
Narrativa
Pagg.
400
ISBN
9788806240714
Prezzo
Euro 13,50
Un
romanzo giallo particolarmente avvincente
Può
sembrar facile scrivere un romanzo giallo, che si basa soprattutto su
una trama secolare, vale a dire un delitto, la ricerca del colpevole
da parte dell’autorità giudiziaria e infine la chiusura
delle indagini con la scoperta del reo, ma non è così,
proprio perché una trama obbligata richiede, per attirare il
lettore, un’originalità, dei personaggi ben disegnati e
uno stile particolarmente scorrevole. Per Cristina Cassar Scalia, di
professione oftalmologo, cioè oculista, l’impegno
profuso per scrivere Sabbia nera deve essere stato
notevole, poiché è riuscita a dare al suo lavoro una
struttura equilibrata, una vicenda di una originalità
particolare (il casuale rinvenimento di una mummia di una donna
ammazzata mezzo secolo prima), un vicequestore (Giovanna Guarrasi,
detta Vanina, a cui dona vita con caratteristiche sue peculiari, non
solo fisiche, in corso d’opera), i collaboratori dello stesso,
validi e che suscitano immediata simpatia, fra i quali
particolarmente riuscita è la figura di Biagio Patanè
(un anziano ex commissario occasionalmente coinvolto), una soluzione
del caso che avviene dopo un susseguirsi di colpi di scena
caratterizzati da una loro logicità, l’ambientazione a
Catania e in una villa sotto l’Etna in eruzione e che ricopre
tutto di cenere nera, donde il titolo azzeccato.
Sinceramente,
prima di leggere ero scettico sulla possibilità che il romanzo
potesse interessarmi in modo particolare, ma mi sono dovuto ricredere
già dalle prime pagine, tanto che è cresciuta in me
l’ansia di non staccare gli occhi dal volume fino a quando le
indagini non si fossero concluse, uno stato d’animo che non
sperimentavo da diverso tempo. A ciò ha contribuito in modo
determinante lo stile, con una fluidità della scrittura e un
ritmo mai eccessivo, ma costante, che non poco ha contribuito
affinché fossi avvinto da questa trama che vede un duplice
delitto commesso addirittura mezzo secolo fa, il che rende
particolarmente difficili le indagini, anche perché eventuali
testimoni in buona parte hanno finito con il passare a miglior vita.
Proprio per questa discrepanza temporale l’autore avrebbe
potuto cadere in una narrazione caratterizzata da una discontinuità
dovuta a non improbabili flashback, che invece ha giustamente
preferito evitare restando nel tempo presente, ma riuscendo a dare
un’idea convincente di quello accaduto una cinquantina di anni
prima.
Ne
è uscito un romanzo capace di attrarre considerevolmente e di
far trascorrere con piacere alcune ore di una amena lettura, il che
non è proprio poco.
Cristina
Cassar Scalia
(1977) è originaria di Noto. Medico oftalmologo, vive e
lavora a Catania. Ha raggiunto il successo con i romanzi Sabbia
nera (2018), La
logica della lampara (2019), La
Salita dei Saponari (2020), L’uomo
del porto (2021)
e Il
talento del cappellano (2021)
– tutti pubblicati da Einaudi Stile Libero – che hanno
come protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi; da questi libri,
venduti anche all’estero, è in progetto la realizzazione
di una serie tv. Con Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni ha
scritto il romanzo a sei mani Tre
passi per un delitto (Einaudi
Stile Libero 2020).
Renzo
Montagnoli
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