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  Recensioni  »  Per cosa si uccide, di Gianni Biondillo, edito da Guanda 21/08/2022
 
Per cosa si uccide

di Gianni Biondillo

Guanda Editore

Narrativa

Pagg. 296

ISBN 9788823529618

Prezzo Euro 18,00


Una piacevole sorpresa


Quattro stagioni, quattro casi da risolvere. Si comincia con l’estate e un cane ammazzato in un grande condominio popolare, a cui segue l’omicidio del padrone; si passa poi all’autunno con l’uccisione dapprima di un ricco costruttore edile e successivamente del figlio; con l’inverno arriva anche la rapina a un supermercato, con sparatoria, e infine la primavera non genera solo nuova vita, ma porta anche la morte, violenta, di una signora non più giovane. Se non fosse per la presenza della stessa squadra della polizia di stato in tutte le indagini si potrebbe pensare a quattro racconti a sé stanti e invece c’è il fil rouge della storia di un anno di un gruppo di investigatori, fra cui, protagonista assoluto, suo malgrado, è l’ispettore Michele Ferraro, un uomo quasi anonimo, separato con una figlia, vive da solo nel quartiere di Quarto Oggiaro, alla periferia di Milano, un insieme di condomini senza pretese, dormitori della classe operaia e brulicanti di esponenti della piccola criminalità, dai contrabbandieri di sigarette ai piccoli spacciatori. Non è il Bronx, ma poco ci manca, è, con un termine tutto italiano, il ventre molle di una metropoli. Ferraro sarà un uomo senza particolari qualità, ma merita lo stipendio per il suo lavoro poco appariscente, ma che arriva puntualmente al successo. Certo il metodo investigativo non è canonico, lascia un po’ a desiderare, ma fra svarioni e sbagli alla fine, quasi per miracolo, ogni caso viene risolto.

Per cosa si uccide si fa apprezzare in modo particolare non tanto per le trame, quanto invece per la descrizione di una Milano periferica che attraverso le pagine fa quasi sentire la sua aria di degrado, con un predominio pressoché costante delle diverse tonalità del grigio. Non solo, però, perché del tutto apprezzabile è l’ironia con cui l’autore riesce a permeare le sue storie, un’ironia che stempera a volte la violenza della trama e che può far sorridere il lettore. La titanica notte d’amore dell’ispettore con la ricca ereditiera, l’impegno e lo sfinimento che lo assalgono e che alla fine lo lasciano spossato e svuotato di ogni energia è descritta così bene e con leggerezza, nonostante l’erotismo, e appunto con una vena di ironia, da meritare quasi un plauso a scena aperta.

Nonostante le 296 pagine il libro si legge quasi d’un fiato, anche per lo stile snello, ma non povero, insomma Per cosa si uccide non è solo un romanzo d’evasione.




Gianni Biondillo (Milano, 3 febbraio 1966). Architetto e saggista scrive per il cinema e per la televisione. Fa parte della redazione di Nazione Indiana. Ha pubblicato per l'Universale di Architettura diretta da Bruno Zevi, Carlo Levi e Elio Vittorini. Scritti di architettura (1997) e Giovanni Michelucci. Brani di città aperti a tutti (1999).
Nel 2001 ha pubblicato, per Unicopli: Pasolini. Il corpo della città, con un'introduzione di Vincenzo Consolo.
Il suo primo romanzo, nel 2004 per i tipi di Guanda, è Per cosa si uccide, "un tributo di riconoscenza dello scrittore verso la propria città, che viene descritta in tutte le sue molteplici sfaccettature".
Sempre per Guanda sono usciti Con la morte nel cuore  (2005), Per sempre giovane (2006), Il giovane sbirro (2007) e nel 2008 la raccolta di saggi Metropoli per principianti, il saggio Manuale di sopravvivenza del padre contemporaneo, scritto a quattro mani con Severino Colombo, oltre all'antologia di racconti erotici al maschile da lui curata, Pene d'amore.
Del 2014 il racconto lungo Nelle mani di Dio. Un'indagine dell'ispettore Ferraro (Guanda).
Nel 2015 ha pubblicato L'incanto delle sirene. Un'indagine dell'ispettore Ferraro, nel 2016 Il giovane sbirro Come sugli alberi le foglie, e nel 2018 Il sapore del sangue sempre con Guanda. 


Renzo Montagnoli


 
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