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  Recensioni  »  La Salita dei Saponari, di Cristina Cassar Scalia, edito da Einaudi 22/09/2022
 
La Salita dei Saponari

di Cristina Cassar Scalia

Edizioni Einaudi

Narrativa

Pagg. 312

ISBN 9788806246075

Prezzo Euro 18,00


Non del tutto convincente


Quando un gruppo di personaggi, che si ritrovano a ogni episodio, è particolarmente azzeccato si finisce inevitabilmente con il considerarli un po’ come parte di noi. Comprendo che la parola affetto nei loro confronti può suonare eccessiva quando l’oggetto dello stesso sono il frutto di pura fantasia, ma aprire un libro già sapendo che si mostreranno poco a poco ai nostri occhi è di per se stesso motivo di piacere, perché è così ancora più facile che possiamo entrare nella vicenda, beninteso da spettatori e non da protagonisti. Da questo punto di vista occorre dire che Cristina Cassar Scalia è riuscita a fidelizzare il lettore, interessato in particolar modo alle vicende personali del vice questore Vanina Guarrasi e di tutti i suoi collaboratori, tanto che la trama del poliziesco vero e propria passa in secondo piano. Vero è però che le vicende sono ben congegnate, che gli intrighi non sono mai ripetitivi e, ciliegina sulla torta, che le soluzioni delle indagini sono sempre logiche. Logiche? Questo almeno per i due precedenti episodi (Sabbia nera e La logica della lampara), perché qualche riserva avrei da esprimere per La salita dei Saponari. Nel caso specifico abbiamo una vicenda inquietante, di carattere internazionale, con un cubano, diventato poi americano, trovato morto ammazzato in un auto parcheggiata all’aeroporto di Catania e pochi giorni dopo con il ritrovamento del cadavere di una donna non più giovane nel pozzo del cortile di un albergo di Taormina. Che le morti, violente, siano collegate emerge fin da subito, anche se le indagini sono difficili, tanto che arriva in soccorso da Roma un dirigente dell’Interpol, il quale non fa nulla di più che fornire dati sul morto dell’aeroporto, peraltro passatigli da il Federal Bureau of Investigation, insomma sembrerebbe uno specchietto per le allodole. Ovviamente, mentre proseguono serrate le investigazioni, vanno avanti le storie personali dei protagonisti, che questa volta hanno più spessore della trama poliziesca. E’ inutile che dica che fra mille problemi, fra indizi che si rivelano fittizi, fra soluzioni che sembrano definitive, ma che non accontentano Vanina, si arriverà a chiudere l’indagine, assicurando i colpevoli alla giustizia.

Tuttavia, se per l’omicidio della donna c’è una logica stringente che porta a identificare il reo, per quello morto in aeroporto la conclusione non è del tutto convincente e non sto a dire il perché, in quanto anticiperei un po’ troppo e questo in un thriller sarebbe imperdonabile.

Comunque, tutto sommato, e per concludere, posso dire che La salita dei Saponari, più che piaciuto, non mi è dispiaciuto; infatti si legge, spesso con interesse, ma la conclusione mi ha lasciato un po’ sorpreso, tanto più che ho avuto l’impressione di un che di posticcio, di una forzatura senza la quale non si sarebbe potuto finire il libro.



Cristina Cassar Scalia (1977)  è originaria di Noto. Medico oftalmologo, vive e lavora a Catania. Ha raggiunto il successo con i romanzi Sabbia nera (2018), La logica della lampara (2019), La Salita dei Saponari (2020), L’uomo del porto (2021) e Il talento del cappellano (2021) – tutti pubblicati da Einaudi Stile Libero – che hanno come protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi; da questi libri, venduti anche all’estero, è in progetto la realizzazione di una serie tv. Con Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni ha scritto il romanzo a sei mani Tre passi per un delitto (Einaudi Stile Libero 2020).



Renzo Montagnoli


 
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