La
carrozza della santa
di
Cristina Cassar Scalia
Edizioni
Einaudi
Narrativa
Pagg.
284
ISBN
9788806251390
Prezzo
Euro 18,00
Un
altro episodio che non convince
E
con questo sono cinque, anzi sei, i romanzi che ho letto con
protagonista il vice questore Vanina Guarrasi, episodi di una serie
nati dalla penna di Cristina Cassar Scalia. Sono sei e non cinque,
perché di tutti ho scritto la recensione, tranne di uno, Il
talento del cappellano, che non mi era assolutamente piaciuto,
tanto forse da meritare una nota negativa, ma che ho voluto
considerare un incidente di percorso, tale da non inficiare un
giudizio di una serie nel complesso positivo. Ho sperato in un caso
del tutto occasionale, in una prova non riuscita, convinto che con il
successivo avrebbe rimediato. Purtroppo così non è
stato, perché La carrozza della santa, pur
partendo decisamente bene con questo morto ammazzato rinvenuto in una
pozza di sangue nell’androne del municipio, dentro una delle
Carrozze del Senato e in occasione della conclusione dei lunghi
festeggiamenti in onore di Sant’Agata, ha palesato quasi da
subito una pericolosa involuzione, con l’impressione di un
qualcosa di già letto. Infatti puntuali, come in una
telenovela, è ricomparsa la ricerca dell’ultimo mafioso
che aveva assassinato il padre di Vanina, in uno con la tormentata
vicenda d’amore con Paolo Malfitano, procuratore aggiunto in
perenne lotta con la criminalità organizzata siciliana. Poi
ritornano tutti gli altri della squadra investigativa, della polizia
scientifica, l’amica avvocata perennemente in movimento e lui,
l’ex commissario Biagio Patanè, con la consorte sempre
più gelosa, una figura quella del funzionario di polizia in
pensione che forse in origine doveva essere occasionale, ma che
diventa sempre più importante, sia come presenza, sia come
intuizioni relativamente alle indagini. Ci sono i piccoli screzi, gli
amori che sbocciano, pasti luculliani, insomma tutti aspetti degli
episodi precedenti, e sarebbero anche utili all’opera se poi
invece non risultassero carenti gli aspetti tipici del giallo, con
una conclusione che francamente è del tutto campata in aria.
D’altra parte la scrittrice intende privilegiare altre cose,
altri aspetti, ma, dimenticando che si tratta di un poliziesco, mi
sembra logico che le indagini dovrebbero essere i fini del romanzo, e
non un pretesto.
Come
puro svago La carrozza della santa può andare,
pur presentando un ritmo non omogeneo, ma come letteratura di genere
viene meno ai suoi scopi, il che comporta che, giunti al termine, si
resti con l’amaro in bocca, certamente non convinti della
soluzione del caso, affrettata e con non poche incongruenze.
Si
può leggere certamente, ma consapevoli dei non pochi limiti.
Cristina
Cassar Scalia (1977)
è originaria di Noto. Medico oftalmologo, vive e lavora
a Catania. Ha raggiunto il successo con i romanzi Sabbia
nera (2018), La
logica della lampara (2019), La
Salita dei Saponari (2020), L’uomo
del porto (2021)
e Il
talento del cappellano (2021)
– tutti pubblicati da Einaudi Stile Libero – che hanno
come protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi; da questi libri,
venduti anche all’estero, è in progetto la realizzazione
di una serie tv. Con Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni ha
scritto il romanzo a sei mani Tre
passi per un delitto (Einaudi
Stile Libero 2020).
Renzo
Montagnoli
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