Senso civico
Ricordi
e pensieri di un giudice mantovano
di
Giovanni Scaglioni
Editoriale
Sometti
Narrativa
Pagg.
224
ISBN 978-88-7495-887-0
Prezzo
Euro 15,00
Un
giudizio indipendente, sempre e ovunque
Prima
di passare alla lettura di questo libro mi sono chiesto quali ne
fossero le finalità e perché un ex magistrato abbia voluto
tracciare la sua vita con una specie di memoriale. E´ difficile, se
non impossibile, entrare nella mente umana, ma in mio soccorso sono
venute le prime pagine, dalla dedica alla moglie e al figlio, laddove
scrive "anche per tenere accesa la tenue luce del mio
crepuscolo" - una frase struggente che posso ben capire anche
per la mia non certo fresca età - alla presentazione che è un
sentito omaggio a quella città dove così a lungo ha esercitato la
sua professione. Certamente è nella natura di ognuno di noi cercare
di lasciare una traccia tangibile della nostra esistenza che non
sfugga all´implacabile oblio del tempo quando questa è fatta solo
dai ricordi in chi dei propri cari resta, nella speranza, spesso
inconscia, che un libro, magari ospitato fra tanti in una
biblioteca, possa finire nelle mani di qualcuno che ignora e che così
viene a sapere. Il presupposto è che ci sia qualcosa da raccontare e
nella vita di un giudice sono tante le cose e i fatti che possono
interessare i terzi, tanto che io e gli amici più stretti lo abbiamo
a suo tempo sollecitato in proposito. All´epoca non promise niente,
poi all´improvviso quest´anno l´uscita di questo Senso
civico, fatto di tanti piccoli argomenti che l´autore ha
preferito suddividere, per omogeneità dei temi, in cinque capitoli.
Il fatto che esista una varietà di oggetti fa sì che sia possibile
sempre trovarne di quelli che possono interessare, ma in ogni caso
questi fatti di vita vissuta rappresentano delle microstorie che bene
raccontano di un´epoca.
Il
primo capitolo tratta degli aneddoti giudiziari e, trattandosi
appunto di aneddoti, non pochi muovono al sorriso, ed è giustamente
introduttivo all´opera, mettendo a proprio agio il lettore,
timoroso di imbattersi in una scrittura greve e fin troppo
professionale, il che per fortuna non è. Una volta che ci si sente
ben disposti è il momento di passare alle Cose mantovane,
dalla vicenda della vasca battesimale in Sant´Andrea alla
trasparenza economica per la Diocesi di Mantova, il che potrebbe far
supporre a qualcuno una sorta di anticlericalismo che non c´è,
perché sempre si ragiona e si scrive secondo diritto. Varia è pure
la terza parte, quella sui magistrati, in cui diverse pagine sono
dedicate all´attuale ministro della Giustizia Carlo Nordio, un ex
procuratore le cui decisioni sono oggetto in questi giorni di
notevoli controversie. Non manca in questa parte una dissertazione
giuridica che condivido pienamente sulla legittimità dell´astensione
dal voto sui referendum. A pagina 145 comincia il Capitolo sull´Etica
e politica, due termini che nel nostro paese sembrano nettamente in
contrasto. E´ forse la parte più interessante, che meriterebbe da
parte mia una trattazione assai più ampia, ma è evidente che questo
non è il luogo per poterlo fare, per ragioni sia di spazio che di
tempo. Di conseguenza mi limiterò a consigliarne una lettura ancor
più attenta di quella usata per gli altri tre capitoli; dati gli
argomenti sarebbe opportuna una certa conoscenza del diritto, ma sono
dell´idea che per l´esposizione snella e per l´assenza di
tecnicismi non pochi articoli potranno essere compresi anche da chi
non è della materia. La quinta e ultima parte è quasi d´obbligo,
perché è l´omaggio a colleghi e avvocati che sono scomparsi,
persone con cui si era instaurato un rapporto di amicizia, normale
nel caso di altri magistrati del locale tribunale, meno frequente per
gli avvocati del Foro di Mantova.
Il
libro si legge facilmente e invita sovente a riflessioni, non solo di
carattere giuridico, ma anche etico, ed è in grado di costituire un
accrescimento culturale, un vantaggio per niente trascurabile, perché
in tutta sincerità spesso non è riscontrabile in opere di
memorialistica, destinate più a incuriosire che a istruire; a Senso
civico invece si può benissimo attribuire la famosa
locuzione latina jucunde docet e questo è già bastevole per
renderne consigliabile la lettura.
Giovanni
Scaglioni, nato a Mantova nel 1937, dopo essersi
laureato nel 1961 in Giurisprudenza presso l´Università di
Bologna, ha conseguito l´abilitazione all´insegnamento di materie
giuridiche ed economiche negli istituti superiori e ha insegnato
diritto in queste scuole. Superato l´esame di procuratore legale
presso la Corte d´Appello di Brescia è stato iscritto all´albo
degli avvocati di Mantova. Negli anni 1964-65 ha espletato il
servizio militare di leva come ufficiale di complemento nell´arma
di Artiglieria. Nell´aprile 1965, vincitore di concorso, ha
iniziato la sua lunga carriera in magistratura svolgendo le funzioni
di sostituto procuratore della Repubblica a Milano. Nel 1968 ha
ottenuto il trasferimento a Mantova dove, da Pretore, ha svolto
funzioni sia civili che penali. Nel 1972 è passato al tribunale di
Mantova in cui ha ricoperto gli incarichi di giudice civile, di
giudice del lavoro, di giudice penale, di presidente della Sezione
penale e, negli anni dal 1997 al 2008, di presidente del Tribunale.
Indi si è trasferito alla Corte d´Appello di Milano perché
nominato Presidente della Prima Sezione penale. Ha chiuso la propria
carriera collocandosi in pensione nel 2010.
Renzo
Montagnoli