Come
un atomo sulla bilancia.
Storia
di tre anni di fabbrica
di
Luisito Bianchi
Sironi
Editore
Narrativa
Pagg.
282
ISBN
9788851800574
Prezzo
Euro 14,50
Fra
gli operai
La
vita di Luisito Bianchi è stata sempre quella di un essere coerente
con la propria fede, in cui il concetto evangelico della gratuità è
irrinunciabile. Ma Luisito, come sacerdote e come uomo, aveva
necessità di lavorare per vivere, pur accontentandosi di molto poco
e così lui che aveva rinunciato allo stipendio statale di insegnante
di religione in una scuola si mise a lavorare; fece il benzinaio,
fece l´inserviente all´Ospedale Galeazzi, occupazione che dovette
lasciare per assistere la madre ammalata, e trovò anche un lavoro
come operaio. In quest´ultima veste il 5 febbraio 1968 varcò i
cancelli della Montecatini di Spinetta Marengo, in provincia di
Alessandria, come operaio turnista incaricato della lavorazione
dell´ossido di titanio. Non a caso scelse la fabbrica, lo fece
per comprendere sul campo i problemi del lavoro e per poter
evangelizzare gli operai. Da questa esperienza durata circa un
triennio è uscito questo libro, del tutto particolare perché a
tratti può sembrare un romanzo, e altre volte invece sembrerebbe un
diario o addirittura una raccolta di notizie di cronaca. Quel che è
certo è che di quel periodo, delle impressioni avute, degli
accadimenti che ci sono stati Luisito ha scritto, alcune volte anche
ripetendosi, magari in forma diversa, ma quelle sensazioni,
quell´insegnamento che ne ha ritratto costituisce un unicum nei
libri sul mondo del lavoro.
In
particolare vede con chiarezza la posizione subordinata dell´operaio,
per così dire una figura che per la sua debolezza intrinseca
rispetto al capitale è lo schiavo dei tempi moderni. Le sue
osservazioni rivelano acutezza soprattutto quando rileva il ruolo dei
sindacati, sempre più propensi ad accordi che non incidono sul ruolo
subalterno dei propri rappresentati.
La
grandezza del sacerdote e dell´uomo è nel portare avanti il
discorso di una Chiesa che sia veramente casa di tutti gli uomini,
soprattutto di quelli più deboli, ribadendo il concetto espresso nel
Vangelo della gratuità, e quindi di una Istituzione priva di tesori
e di potere, a differenza di quella che è sempre stata.
Sarebbe
così una casa comune senza prevaricazioni dove si dà gratuitamente
ciò che Dio gratuitamente ha dato. E´ un concetto bellissimo, ma
di dubbia realizzazione, conoscendo bene, oltre alle caratteristiche
degli ecclesiastici di palazzo, quelle di tutti gli uomini, ivi
compresi gli operai.
Luisito
a questa regola della gratuità si è attenuto tutta la vita, è
stato certamente uno dei pochi e forse proprio per questo sarebbe
meritevole di un riconoscimento tardivo, una beatificazione che però,
credo, non gli sarebbe gradita, perché direbbe che ha fatto solo il
suo dovere
di autentico cristiano.
Da
leggere, come tutte le opere di Luisito Bianchi.
Luisito
Bianchi
(Vescovato, 23 maggio 1927 - Melegnano, 5 gennaio 2012) Sacerdote
dal 1950, è stato insegnante e traduttore ma anche operaio,
benzinaio e inserviente d'ospedale,cappellano presso il monastero
di Viboldone (Milano). Ha pubblicato fra
l´altro: Salariati (1968), Gratuità
tra cronaca e storia (1982), Dittico vescovatino (2001), Simon
mago (2002), Dialogo
sulla gratuità (2004)
e Monologo
partigiano (2004).
Con Sironi ha pubblicato Come
un atomo sulla bilancia (2005),
I
miei amici. Diarii
(2008)
e La
messa dell'uomo disarmato (2002),
il suo grande romanzo sulla Resistenza, elogiato da critica e
pubblico.
Hanno
detto di lui: «Un punto di riferimento per chi ama la letteratura,
per i critici e per i lettori che hanno trovato nei libri di questo
autore un seme di verità, una parola vera e necessaria» (Avvenire);
«Un autore di densissimo spessore umano e spirituale» (La
Stampa);
«Don Luisito Bianchi è sempre stato ed è un prete
"scomodo", di quelli pronti a mettersi in gioco»
(L'Unità).
Renzo
Montagnoli