Imperatrix.
Elena,
Costantino e la croce
di
Edgarda Ferri
Arnoldo
Mondadori Editore S.p.A.
Storia
Pagg.
158
ISBN
9788804606581
Prezzo
Euro 18,50
Tanto
con poco
Dopo
aver letto questo libro occorre riconoscere a Edgarda Ferri
un´ulteriore capacità e cioè quella di scrivere un´opera in
presenza di notizie biografiche limitate. Sì, perché Flavia Giulia
Elena, madre di Costantino, è un personaggio di cui non si sa molto,
nel senso che le fonti sono poche e tutte legate alla figura del ben
più noto figlio. Le origini, invece, sembrerebbero acclarate ed
erano senz´altro umili, in quanto di professione stabularia, cioè
locandiera dell´epoca, ma considerata, grazie anche ai buoni uffici
della Chiesa cattolica, una buona donna, un´eccezione, vista la
cattiva fama di chi svolgeva quel lavoro. Fu inoltre artefice del
ritrovamento della Croce del Cristo durante un pellegrinaggio in
Terra Santa e anche per questo venne santificata, fermo restando che
il maggior pregio era l´aver messo al mondo colui che non solo agli
inizi legittimò il diritto dei cristiani di professare liberamente
la propria religione, ma che poi la consacrò religione ufficiale
dello stato. Nell´impossibilità di scrivere un´accurata
biografia, Edgarda Ferri ricorre, per introdurre l´argomento, a un
artificio, alla scena di un pittore, Piero della Francesca intento a
dipingere un affresco nella cappella del coro di San Francesco ad
Arezzo mentre discute con un frate dell´oggetto dell´opera, il
famoso polittico della leggenda della vera Croce, dove compaiono, fra
altri, sia Costantino che Elena. Un po´ poco, si potrà dire, e non
si sbaglierebbe, e allora Edgarda Ferri, nel mentre con le scarne
notizie su Elena imbastisce un racconto, ricorre alle risultanze
storiche per descrivere l´epoca, i protagonisti delle lotte
intervenute dopo le dimissioni dell´imperatore Diocleziano nel
contesto della tetrarchia in cui era stato diviso l´immenso impero
romano, fra le quali non poteva mancare quella fra Costantino e
Massenzio, da tutti ben conosciuta nella conclusione con la
battaglia di Ponte Milvio e il famoso prodigio della Croce in cielo
"in hoc signo vinces".
In
questa coesistenza, che spesso si intreccia, fra romanzo storico e
saggio storico si snoda il lavoro di Edgarda Ferri e riesce a
interessare il lettore che se arrivato all´ultima pagina forse non
ha appreso molto sulla figura di Elena, però di certo ha le idee un
po´ più chiare del periodo confuso della tetrarchia.
Si
potrà obiettare che Edgarda Ferri ha scritto di meglio, ed è vero,
però con lo scarno materiale a disposizione ha fatto molto e questo
è senz´altro il pregio che dobbiamo riconoscerle per questo libro.
Edgarda Ferri è
nata a Mantova e vive e lavora a Milano. Scrittrice, saggista,
giornalista ha esordito nel 1982 con Dov´era
il padre,
un romanzo che rimane tuttora un ritratto fondamentale e un punto di
riferimento per un´intera generazione. Ha pubblicato inoltre, Contro
il padre (1983), La
tentazione di credere (1985), Il
perdono e la memoria (1988), Luigi
Gonzaga (1991), Quello
che resta di Cristo dopo 2000 anni (1996)
e, per Mondadori, Maria
Teresa (1994), Giovanna
la Pazza (1996), Io,
Caterina (1997), Per
amore (1998), L'ebrea
errante (2000), Piero
della Francesca (2001), La
grancontessa (Le
Scie, 2002), Letizia
Bonaparte (2003), L'alba
che aspettavamo (2005), Il
sogno del principe (2006), Rodolfo
II (2007), Uno
dei tanti (2009).
Renzo
Montagnoli