Il
fango sotto le scarpe
di
Santosh Alex
Traduzione
di Claudia Piccinno
Prefazione
di Alessandro Ramberti
Edizioni
Il Cuscino di Stelle
Poesia
Pagg.
66
ISBN
9791280659620
Prezzo
Euro 10,00
Un
grande messaggio di fratellanza
Devo
ringraziare Claudia Piccinno per avermi fatto avere questo libriccino
di poesie, grazie al quale ho potuto avere un assaggio della poesia
indiana, a me del tutto sconosciuta con l´eccezione di quella di
Tagore. E non a caso ho fatto il nome di questo grande poeta
bengalese perché, per certi aspetti, come vedremo, Santosh Alex
sembra procedere nella sua scia, soprattutto per quel rapporto,
tipico della filosofia orientale, con cui l´essere umano si accosta
alla natura. C´è una palpabile tenerezza con cui Santosh Alex
sembra dialogare con il mondo che lo circonda, dove tutto è vita,
perfino il fango che si crea con la pioggia e si rapprende con il
sole. La sua è una poesia che rivela un misticismo frutto di un
mondo immutato nei secoli fino a qualche lustro fa e che ora è
avviato a un repentino, e non sempre incruento progresso. Il poeta
del Kerala, stato dell´India meridionale, riesce a cogliere questa
transizione da un mondo arcaico a un altro moderno, e lo fa con
tenerezza, con la stessa tenerezza con cui un figlio vede il proprio
genitore anziano. Il tutto è all´insegna della semplicità,
dell´immediata comprensione, come da Progresso (L´albero che
era solito / baciare la terrazza di casa sua / non c´è più. / Il
piccolo sentiero che conduce / alla scuola si è allargato. / Le
risaie sono diventate terra. /...). In pochi versi, mirati, ci
sono gli effetti di un cambiamento epocale, con un passato che si
rammenta e che nel raffronto con il presente provoca una malinconia
con la sensazione di aver perso qualcosa, di essere stati derubati di
un pezzo della nostra vita.
Questo
ritorno al passato è presente nell´autore che pure ricorre alle
invenzioni del presente, frutto di un rapido e incontrollato
progresso, ma comunque c´è un rimpianto per cose passate, per
azioni che si svolgevano differentemente, che imponevano una nostra
partecipazione che non è avvertibile con i mezzi elettronici
(Speranza: Ho carta e penna / nell'era
di internet, / E anche un computer. / So che le / e-mail
diffonderebbero / rapidamente il mio messaggio. / Ancora / scrivo una
lettera / con la speranza che / Se sarà una lettera / raggiungerà
sicuramente / il destinatario. ).
Rimpianto,
quindi, per un mondo che non tornerà più, ma c´è anche un
proposito, tenace, ed è quello di conservare la memoria di ciò che
è stato, di come era l´uomo prima del trascinante progresso e lo
esprime bene, anzi molto bene (da Non voglio essere . ..../
Non voglio essere un uomo / voglio essere un essere umano / nel mondo
pazzo di oggi / In modo che la tradizione, la storia / e la società
siano in mani sicure.).
E´
straordinaria la sensibilità di questo autore, capace di criticare
con toni sommessi, di rimpiangere senza versare lacrime, di vivere
nella modernità rimanendo attaccato al suo passato. Non c´è
argomento o tema della sua poesia dal quale non riesca a emergere una
vena sentimentale che non è passione, ma è pudico amore, come in
Lei (Era come un fiore
selvatico / Che sbocciò su una roccia / Le presi la mano nella mia /
e mi tuffai nei suoi occhi /...).
In India, quando le sensazioni ed emozioni sono autentiche, è come
in Italia, in Francia, ovunque, a testimonianza che non esistono
razze, ma persone e questa mia considerazione nasce dal fatto che nel
leggere questa silloge ho avuto l´impressione che il messaggio sia
universale e cioè che l´uomo, ovunque, senza distinzioni, sia
parte, spesso inconsapevole, della grande famiglia del genere umano,
un invito alla fratellanza di cui si avverte ogni giorno un crescente
bisogno.
Ne
raccomando la lettura, perché lo merita.
Santosh
Alex, poeta, scrittore e traduttore multilingue,
nato nel 1971 in Kerala.
Ha
fatto un dottorato di ricerca sulla poesia di K. Satchidanandan e
Kedaranath Singh della VIT University, Chennai. Autore di 63 libri
che includono
poesie,
traduzioni e critiche.
Le
sue poesie sono state tradotte in 32 lingue in tutto il mondo e
pubblicate in antologie internazionali, come Sunrise from the Blue
Thunder (America),
Hudson
View (Sudafrica), Indo Australian Poetry Anthology
(Australia), Poems for Hazara (Afghanistan), XX1st
Century Literature (India), Salt Boundaries (Turchia) e
altre riviste inglesi rinomate. Le sue poesie sono apparse su Hudson
View (Sudafrica), Best Poems Encyclopedia (New York), The
Single Hound (USA), Rahapen (Norvegia), The Enchanting
Verse e Indian Ruminations. È stato invitato per il
programma 2012 dell'Hyderabad Literary Festival, come traduttore nel
2009 per il Translation Literary Skills organizzato dalla Sahitya
Academy e dal British Council, nonché al seminario per giovani
scrittori condotto dalla Sahitya Academy a Vijayanagaram nel 2011. Ha
ricevuto il premio Pandit Narayan Dev Puraskaar (2004), Dwivageesh
Puraskaar
(2008), Thalashery Raghavan Memorial Poetry Award
(2015),
Sirjanlok Poetry Award (2015), Sahitya Ratna Puraskaar (2016), e P.C.
Joshy,
Shabd Sadak Anuvadak Samman (2018).
Lavora
come ufficiale hindi in un istituto di ricerca a Cochin, Kerala.
Claudia
Piccinno,
insegnante, poetessa, traduttrice.
Nasce
a Lecce e vive a Castel Maggiore nei pressi di Bologna, dove ha
ricevuto una benemerenza civica per meriti culturali. I suoi libri
sono stati tradotti in inglese, spagnolo, serbo, turco, francese,
arabo, polacco, macedone. Ha vinto prestigiosi riconoscimenti
nazionali e internazionali, ha all' attivo circa 50 sillogi poetiche
in varie lingue, l'ultima in Italia è uscita per Fara editore nel
2023 e
si
intitola Implicita missione.
È
redattrice della Gazzetta di Istanbul e della rivista turca Papirus.
Collabora a
varie
riviste letterarie e a diverse giurie di concorsi poetici nazionali e
internazionali.
Tiene
seminari e convegni sul valore pedagogico della poesia.
Renzo
Montagnoli