Le catacombe dell'anima
di Davide Vaccino
Prefazioni di Romeo Iurescia
e di Lucia Anna Ferranti
Disegno di copertina di Violet
Edizioni Il Foglio
Poesia – Silloge
Pagg.138
ISBN: 887606110X
Prezzo: € 12,00
Le
catacombe dell'anima è un titolo quanto mai indovinato, perché tutta la
silloge è permeata da una profonda malinconia, alimentata da un pessimismo
trasparente che riverbera dal confronto fra l'io dell'autore e il mondo
circostante.
E' indubbio che lo scontro fra realtà
esterna e aspirazione intima finisce con l'apparire
stridente in tutta una serie di sfaccettature che Vaccino è riuscito a
cogliere, per poi tradurle in versi.
C'è così l'orrore di Omicidio di stato (….Il
sangue ha dipinto / di rosso quel prato: / lo Stato s'è spinto / a perpetrare
reato; /…), la rassegnazione di Le voci
dei morti (Le sento fra gli scrosci / d'acqua piovana / sulla terra molle /
dei camposanti /…), l'indignazione per i profittatori dell'innocenza altrui di Un biglietto per il Paradiso (Agnes
aveva un passaporto / e sulla bocca un bel sorriso: / un battello l'aspettava
nel porto, / con un biglietto per il Paradiso. /….).
Non mancano riflessioni esistenziali
come nell'eccellente Il buio o anche
escursioni dialettali come in Masnà.
L'impressione che se ne ritrae è
effettivamente quella di uno sconforto profondo, una macerazione di ideali in
evidente contrasto con la realtà, insieme di elementi che condiziona e
determina il percorso poetico dell'autore piemontese. Il suo è un mondo non
solo ingiusto, ma anche senza speranza, una sorta di riflusso negativo di cui è
spettatore e vittima contemporaneamente.
Uno status, quindi, che si riflette
in ogni verso che finisce con l'apparire una confessione a se stesso, ma che
attrae, pungola, per arrivare poi a compenetrare anche il lettore.
E' originale poi il ricorso
indifferente alla metrica e al verso libero, e addirittura al sonetto, una poliedricità che
Vaccino sfrutta abilmente a seconda delle circostanze, magari alleggerendo lo
svolgimento di più forte impatto, come in Un
biglietto per il Paradiso, oppure qualificando maggiormente riflessioni di particolare complessità, come
ne Il cieco.
Aggiungo, anche, che al di fuori di
questa tematica, ma pur presente nella silloge c'è un acrostico e le iniziali
di ogni verso finiscono con il comporre il nome e il cognome della destinataria
di un sogno notturno, una brevissima parentesi d'amore, un raro momento di
serenità.
Davide Vaccino è nato a
Vercelli nel 1970 e attualmente risiede ad Albano Vercellese. Ha iniziato a
scrivere i primi versi intorno agli anni '80, ma la sua carriera artistica si è
concretizzata professionalmente soltanto a metà degli anni '90. Nel 1996 Davide
Vaccino ha pubblicato il romanzo gotico “Frammenti di Pazzia” (2 ristampe),
vincitore del Premio Internazionale “A. Manzoni” e del “Trofeo delle Nazioni”.
Tornato al suo primo amore, la poesia, Davide Vaccino si è classificato nel
1997 al primo posto al Premio Artistico “Città di
Cava” e ha vinto nel 1998 il Premio “Cultura Europea”. Nel 1999, il suo secondo
libro: “Benvenuti nel Crepuscolo” (poesie, 3 ristampe) si è aggiudicato il
Premio “Regioni Duemila”; mentre il suo terzo lavoro, “Passaggi” (versi e
racconti, edizione limitata) è stato insignito del Premio
Internazionale “Alba del Terzo Millennio”. Vaccino ha ricevuto finora
oltre 60 premi e riconoscimenti in Italia e all'estero e appare inoltre su una quarantina di Antologie
regolarmente presentate al Salone del Libro di Torino.