La saggezza di Toni
di Valentino Rocchi
Giraldi Editore
www.giraldieditore.it
Narrativa – romanzo
Pagg. 357
ISBN: 9788861551015
Prezzo: € 15,00
Legato alla sua terra, alla vita delle
piccole realtà prevalentemente rurali, Valentino Rocchi riesce a costruire
storie che avvincono, che mantengono interessato il lettore dalla prima
all'ultima pagina.
E così non c'è da stupirsi se La saggezza di Toni mi ha imposto,
ossessivamente, di accelerare i tempi di lettura per giungere al termine,
soddisfatto certamente, ma anche con il dispiacere che tutto fosse finito.
Ho allora preferito intraprendere una
seconda rilettura per soffermarmi su parti di autentico interesse letterario.
Non mi riferisco alle descrizione dei luoghi, alla
caratterizzazione dei personaggi o alla capacità di ricreare atmosfere, tutte
peculiarità dell'autore che ho già piacevolmente sperimentato negli altri suoi
testi che ho avuto il piacere di leggere (La Magìa del Fuoco,
L'eredità di Venanzio e Gli uomini di Bluma). Eppure
quest'arte di far sapientemente immaginare figure, luoghi e situazioni non è
certamente comune, tanto più che non è realizzata in modo lezioso, ma con
progressivi aggiustamenti, talvolta anche solo con poche parole, studiate,
ricercate e messe lì al momento giusto.
In realtà mi riferisco a qualche cosa
d'altro, vale a dire alla tematica di questo romanzo, imperniato su due
personaggi a dir poco particolari.
Toni è conosciuto dalla gente del
posto come uno un po' strano, un ragazzo che è stato
in manicomio e da cui è uscito con una diagnosi di pazzia solo perché ha avuto
il coraggio e la forza di reagire alle angherie di un'insegnante, senza
peraltro che gli abbia torto un capello. In effetti è
normalissimo, un po' chiuso, ma perché si è proposto di tenere dentro di sé
qualsiasi cosa, ogni offesa, senza mai reagire. E' intelligente, mite e capace,
eppure quel breve internamento è stato sufficiente perché il paese lo consideri
come il matto. Il suo amico più
fidato, Paolone, è un soggetto un po' strambo, ma
pure lui, per quanto frequentemente ricoverato nell'ospedale psichiatrico per
motivi di opportunità familiare, non è un pazzo, anzi è una pasta d'uomo.
Allora, se le cose stanno così, com'è
possibile definire il concetto di pazzia? Non è forse perché tutto ciò che
viene compiuto in difformità delle abitudini di una comunità deve essere
esecrato, bollato con il marchio infamante della malattia mentale?
Sono le domande che si pone Valentino
Rocchi, delineando due protagonisti di naturale simpatia, prodigandosi a
mostrarceli con gli occhi di chi è al di fuori di quell'ambiente che non li
respinge, ma nemmeno li accoglie.
La sua è una fine analisi
sociologica, che porta alla conclusione che il senso comune prevale su quelle
che sono le opinioni dei singoli, una forza aberrante che ha la stessa potenza
della maldicenza.
Eppure se ci sono due uomini degni di
chiamarsi tali, in un periodo buio come gli ultimi mesi di guerra, sono proprio
loro, Toni e Paolone, che vedono, avvertono, si
prodigano in silenzio per aiutare chi ha bisogno. Quasi respinti dalla loro
comunità, ne entrano a far parte di diritto per la capacità di andare oltre i
luoghi comuni, per quella loro individualità sorda a qualsiasi chiacchiera.
La storia ha un lieto fine a metà,
perché uno dei due non ce la farà a rientrare da vivo nella piccola società del
borgo, ma la sua morte avrà un altissimo significato, tale da riabilitarlo agli
occhi di tutti.
In questo romanzo, inoltre, c'è
un'ulteriore novità, costituita dall'ingresso dell'erotismo nella tematica
usuale di Rocchi. E' un terreno pericoloso e difficile, che può portare
all'ilarità e anche al disgusto, ma è proprio in questo campo che si può vedere
la maturità e la capacità dell'autore.
Con Rocchi c'è prima di tutto l'amore
e poi l'erotismo, ma con descrizioni di rapporti fra i veli, in cui si vede e
non si vede, in cui si lascia intendere e non si dice, dove il rispetto per i
protagonisti e il lettore è attuato con pudore e non con compiacimento. La mano è
sempre leggera e così chi legge può vedere come vuole, può intendere secondo il
suo sentire, senza la minima forzatura e, soprattutto, con dolcezza.
La saggezza di Toni è un gran bel
romanzo, forse il migliore fra quelli che ho letto di Valentino Rocchi.
Valentino Rocchi, nato a Savignano sul
Rubicone, risiede sin dall'infanzia a Pesaro. È socio corrispondente della Rubiconia Accademia dei Filopatridi
di Savignano sul Rubicone. Si è avvicinato alla narrativa, con libri di ampio
respiro e trame avvincenti, dopo una vita di intenso lavoro. Ha pubblicato: “Una Storia a Castelvecchio” (Ed. Il
Ponte Vecchio); “L'Eredità di Venanzio”
vincitore del Premio letterario “Il Pungitopo” 2002 (Ed. Guaraldi);“Gli uomini di Bluma”
II classificato Premio Letterario “Palazzo al Bosco”, 2002 (Ed. Giraldi);“La saggezza
di Toni” (Ed. Giraldi);“Notte all'Hostaria La Guercia - Pandolfo Collenuccio, uomo di
corte del XV secolo, (Ed. Argalia),
pubblicato nell'anno del V centenario della morte di questo personaggio dalla
vita straordinariamente avventurosa. Il romanzo è ambientato nel
XV secolo, di cui è l'autore è studioso e conoscitore. L'ultima pubblicazione
in ordine di tempo è “La Magìa del fuoco”.
(Agemina).