La
collina dei fuochi fatui
di Emiliano
D'Alessandro
Copertina di Tanino
Liberatore
Edizioni Solfanelli
www.edizionisolfanelli.it
Narrativa romanzo
Pagg. 160
ISBN: 978-88-89756-35-5
Prezzo: € 12,00
La tragedia dell'eccidio della
Divisione Acqui avvenuto a Cefalonia nel settembre
del 1943 è una vicenda tristemente nota, oggetto di diversi studi storici che,
pur nella loro completezza, non sono riusciti forse a cogliere l'autentico
dramma di chi, considerato dai tedeschi traditore, fu
lui stesso tradito dagli artefici di quell'armistizio che rappresenta una delle
pagine più vergognose nella storia del nostro paese.
Si può parlare in tanti modi di un
evento, anche attraverso un romanzo, ed è quello che ha fatto Emiliano
D'Alessandro con quest'opera necessaria non solo per ricordare, ma anche per
riconfermare quali sono gli autentici valori della vita.
Forse il paragone con le grandi opere
di narrativa aventi come tema la guerra può apparire un po' azzardato, ma sta
di fatto che dopo la lettura di queste pagine si ha una visione, emotivamente
coinvolgente, degli orrori presenti in ogni conflitto, resa tanto più pregnante
dal sentimento
di pietà del protagonista nei confronti dei nemici. Infatti
in lui non c'è odio, ma solo indignazione per l'istinto bestiale degli uomini.
Fra l'altro, il personaggio
principale, Salvatore Di Rado, è stato veramente coinvolto nella strage di
Cefalonia e nell'occasione riuscì a sopravvivere alla fucilazione, che occupa
le prime pagine del libro, un'esperienza agghiacciante raccontata con grande
abilità e che riesce a renderci presenti di fronte al plotone di esecuzione.
Il romanzo, poi, si evolve in una
lunga intervista di un giornalista (Emiliano D'Alessandro) appunto al superstite,
una continua serie di passaggi fra quel lontano passato mai dimenticato e il
presente, il tutto in una notte.
Ciò che stupisce maggiormente però in
questa narrazione sobria, asciutta, mai incline alla retorica, sono le
osservazioni, le riflessioni del protagonista sulla vita che condusse, fino
alla liberazione, con gli abitanti di uno sperduto paese di Cefalonia, ex
nemici che non esitano ad aiutarlo, con quella semplicità e con quel senso
della carità che sono proprie di comunità immuni dalla civiltà occidentale
votata al denaro.
Troviamo così uno spaccato di
esistenza dove l'uomo è parte paritaria con la natura e dove i valori
fondamentali di ogni società non hanno avuto modifiche, proprio perché lì il
progresso del XX secolo non è arrivato.
Si può dire che questo contatto con
una realtà diversa, con una dimensione più umana, fa rinascere un'altra volta
Salvatore Di Rado. Stupito da una vita in cui i rapporti con i propri simili
sono prioritari e improntati a uno spirito di mutuo soccorso, il protagonista
si integra con entusiasmo nella comunità e a malincuore la lascia quando
finisce la guerra. Porterà, però, sempre con sé il ricordo di un'isola che se
ha visto la barbarie, gli ha però anche consentito di ritrovare la fiducia nel
genere umano. Quella piccola comunità è diventata ormai un suo patrimonio e ciò
che ha appreso si è radicato talmente in lui dall'aver sempre condotto
successivamente l'esistenza con lo stesso spirito.
La
collina dei fuochi fatui è un romanzo di eccellente livello, piacevolissimo
da leggere, tanto che ne raccomando vivamente la lettura.
Emiliano D'Alessandro (1973),
giornalista e scrittore. Vive in Abruzzo, a metà tra il mare Adriatico e la maestosa Maiella. Collabora con riviste e quotidiani ove
ha pubblicato centinaia di articoli di denuncia e insegna Lingua e Cultura
Italiana agli stranieri.
In una sorta di discontinua routine, condivide i suoi spazi con pile di libri distribuite alla rinfusa, foto di
scrittori appese alle pareti e cani rigorosamente meticci che raccoglie dalla
strada. Predilige la cinematografia neorealista, gli anni Settanta, la
letteratura italiana e quella del periodo beat, il jazz, le
sue clark beige, il pianoforte che suona con
gli amici musicisti e colleziona penne stilografiche.