La fabbrica del falso
Strategie della menzogna nella politica contemporanea
di Vladimiro Giacché
DeriveApprodi
www.deriveapprodi.org
Saggistica politica
Pagg. 272
ISBN: 978-88-89969-51-9
Prezzo:
€ 18,00
La ricerca della verità è sempre
stata un percorso arduo e difficoltoso, anche perché di uno stesso fatto posso
esserci tante verità soggettive, in quanto gli individui, per loro natura,
tendono a cogliere un aspetto invece di un altro.
Il problema è ben più serio quando
viene imposta una verità per il tornaconto di interessi economici e di potere,
con tutti i mezzi possibili, anche i più subdoli.
Il bel saggio di Vladimiro Giacché si
occupa delle strategie della menzogna nella politica contemporanea, che si
attuano attraverso gli strumenti di diffusione a qualsiasi livello.
Goebels, il
famoso ministro della propaganda nazista, diceva che una menzogna resta una
menzogna, ma se ripetuta cento, mille volte diventa una verità.
Ed è quello che accade ormai da diversi
anni a livello planetario, dalla famosa invenzione delle armi di distruzione di
massa, motivo per l'aggressione all'Iraq, alla propaganda di giustificare
perfino la guerra con la diffusione della democrazia.
Il lavoro di Giacché ha il pregio di
seguire un preciso criterio logico diviso in tre grandi capitoli: La guerra alla verità, con una disamina
attenta della menzogna, del mutato concetto di democrazia, dei mille volti del
mercato, del significato diversamente attribuibile al terrorismo; a seguire La verità del falso, soprattutto con la
struttura della fabbrica del falso, e Le
strategie di resistenza che può adottare il comune cittadino per
smascherare la menzogna.
Gli approfondimenti sono frequenti,
così come le citazioni di fatti e di eventi non rispondenti a verità e che
ovviamente vengono così smascherati.
Dalla lettura è possibile ritrarre la
certezza di una strategia del falso ormai organicamente strutturata e condotta
non solo per gli eventi più importanti, ma nella quotidianità.
Devo dire che già prima di leggere
avevo un'idea ben precisa in ordine al fatto che siamo bersagliati da falsi, o
nel caso migliore da mezze verità, ma una volta arrivato all'ultima pagina,
trovando così conferma dei miei sospetti, ho rivisto in modo diverso e con conclusioni
differenti eventi di portata mondiale accaduti anche da diversi anni, allora
fatti sporadici di menzogne costruite quasi artigianalmente, ma di certo i
prodromi sperimentali di quella che è la situazione attuale. Siamo arrivati al
punto che ormai corre l'obbligo di chiederci se anche quello che ci viene
mostrato nei telegiornali e che non ha a che fare direttamente con la politica
estera o con quella interna sia la verità. In questo modo si finisce con il
provocare nel normale cittadino un disorientamento che si traduce in uno stato
di insicurezza, scopo dei fabbricanti di menzogne, perché chi non si sente
protetto o non ha certezze non è in grado di pensare nel migliore dei modi e
quindi è più facile da governare.
La
fabbrica del falso è sicuramente un libro da leggere e da meditare.
Vladimiro
Giacché è nato a La Spezia nel 1963. Si è laureato e perfezionato in
Filosofia alla Scuola Normale di Pisa. Lavora nel settore finanziario. È autore
di volumi e saggi di argomento filosofico ed economico, fra i quali Finalità e soggettività. Forme del finalismo nella
Scienza della logica di Hegel (Pantograf 1990), La
filosofia. Storia e testi (con G. Tognini,
La Nuova Italia
1996) e Storia del Mediocredito Centrale
(con P. Peluffo, Laterza 1997). Per le nostre edizioni
ha pubblicato Escalation. Anatomia della
guerra infinita (con A. Burgio e M. Dinucci, 2005). Suoi articoli sono stati pubblicati in
volumi collettanei e ospitati su numerose riviste italiane e straniere.