Messina 1908-2008
Un terremoto infinito
Storia di una città tornata alla vita
ma rimasta incompiuta
di Eleonora Iannelli
Prefazione di Bianca Stancanelli
Introduzione dell'autrice
Gruppo Editoriale Kalos
www.kalosonline.com
Saggistica storia
Pagg. 149
ISBN: 9788889224601
Prezzo: € 12,00
Il 28 dicembre 1908, alle
ore 5:21, un terremoto che raggiunse i 7,2° gradi della scala Richter (11-12
della Mercalli), seguito da uno spaventoso maremoto,
sconquassò le coste calabro-sicule. La scossa, della
durata straordinaria di 37 secondi, e le ondate di più di 10 metri che travolsero le
rive rasero quasi al suolo Messina, provocando anche gravissimi danni a Reggio
Calabria e alle località circostanti le due città. Il numero delle vittime, mai esattamente
quantificato, fu di oltre centomila.
Questo evento così
catastrofico, i soccorsi alle popolazioni, le problematiche della ricostruzione
sono i temi di questo interessante volume scritto da Eleonora Iannelli.
Il libro è diviso in tre
parti: Dalle macerie le voci dei
sopravvissuti, Il dopo terremoto. Un secolo di rinascita e ancora baracche nel
2008, Spigolando.
Lo stile giornalistico
dell'autrice si riflette anche nella narrazione, con un'apprezzabile tendenza a
raccontare l'accaduto senza inutili divagazioni od opinioni. Il fatto, insomma,
e solo quello, perché la gente ricordi, soprattutto quelli che non ci furono.
Sono state lunghe ricerche d'archivio, interviste a qualche sopravvissuto
ancora in vita, articoli di giornali dell'epoca, un lavoro quasi archeologico
che ha portato a un risultato di notevole interesse.
Non c'è spazio per
sentimentalismi, se non nei racconti, fedeli, dei pochi superstiti che è
riuscita a rintracciare: sono parole che feriscono, che portano a una naturale
commozione, perché sono veritiere in esseri umani che, benché all'epoca infanti, hanno avuto la vita segnata dall'evento.
Meno frammentaria, direi
più ricostruita è invece
la seconda parte, in cui si parla delle carenze dei soccorsi,
soprattutto da parte italiana, dello stato d'assedio che finì per intralciarli
e di cui rimase vittima anche più di un sopravvissuto, della lenta sistemazione
dei superstiti in baracche (gli ultimi trovarono finalmente ricovero in
strutture in muratura nel 1940, grazie a un piano di edilizia popolare voluto e
realizzato da Mussolini), dell'esistenza tuttora di una baraccopoli, edificata
a seguito dei bombardamenti subiti dalla città di Messina durante la seconda
guerra mondiale.
Non mancano critiche a un
progetto di ricostruzione che, anziché recuperare il possibile, di fatto rase
al suolo il poco ancora rimasto in piedi, per quanto lesionato.
Insomma, una vicenda
tipicamente italiana, dove il provvisorio diventa spesso permanente e dove si
intrecciano interessi vari, nella vicenda acuiti dalla presenza nell'isola
della criminalità mafiosa.
La terza parte riporta
stralci di articoli di giornali che parlarono del terremoto, notizie di vario
genere, anche polemiche con la completa disorganizzazione nei soccorsi, nonché
con la sparizione di parte degli aiuti in beni e denaro offerti da moltissime
nazioni.
La Iannelli, poi, nella sua introduzione cerca di dare una spiegazione alla
decadenza, seguita al terremoto, ma che era già in atto da tempo, della città
di Messina, imputabile a una sorta di immobilismo che affliggerebbe i suoi
abitanti.
Per questo si avvale di
una teoria che ravviserebbe questo atteggiamento quiescente in una modifica del
DNA provocata dalla ingente concentrazione di radon
provocata dall'evento sismico. E' un'ipotesi di un certo fascino, ma che per
essere suffragata da dati concreti prevede la comparazione fra il codice
genetico degli attuali
abitanti e quello di un certo numero di cadaveri di vittime del terremoto, per
i quali sarà necessaria ovviamente l'esumazione.
Il libro, corredato da
numerose fotografie dell'epoca, si presta a una facile lettura e per
l'interesse storico che riveste mi sento di consigliarlo vivamente.
Eleonora Iannelli è nata a Messina nel 1967 e dal 2004
vive a Palermo. Laureata in Lettere moderne e giornalista professionista. Ha
esordito in alcune emittenti televisive locali di cui è stata anche direttore.
Dal 1995 lavora con “Il Giornale di Sicilia”, curando inchieste, servizi e
rubriche sulla città dello Stretto. Dal 1996 collabora anche con “Il Sole 24
Ore” e con diversi periodici specializzati.