Franziska
di Fulvio Tomizza
Mondadori Editore
Narrativa romanzo
Pagg. 223
ISBN: 9788804580577
Prezzo: € 8,80
E' fuor di dubbio che da
Fulvio Tomizza il tema dei confini, siano essi solo
territoriali, oppure etnologici, è particolarmente avvertito, anche per
un'esperienza diretta.
Ma ci sono anche altri
confini, più nascosti, quasi subdoli che possono devastare la vita degli uomini
e ne è un tipico esempio Franziska,
un romanzo di grande bellezza, in cui la capacità dell'autore di penetrare
nell'animo femminile raggiunge vertici inimmaginabili. Già qualche cosa avevo
intuito leggendo Gli sposi di via
Rossetti, ma l'abilità nell'immedesimarsi, nel comprendere la sfera intima
di una donna qui arriva a risultati che non potevo di certo nemmeno ipotizzare,
per di più in un uomo.
L'avvio della storia
risale a una data fatidica, all'inizio di quel secolo pieno di trasformazioni e
di sconvolgimenti che avrebbe visto ben due guerre mondiali.
Il primo gennaio del 1900
nasce a San Daniele del Carso una bambina a cui viene imposto il nome di Franziska. Ai nati in quel giorno, entro le prime sei ore,
l'imperatore Francesco Giuseppe ha promesso il suo speciale padrinato
e, quel che più conta, una donazione di mille corone.
E' nell'ottica del
guadagno, della partecipazione al premio che la levatrice, in presenza di un
parto difficile, nulla fa per aiutare la puerpera, con il fine che la nascita
ufficialmente avvenga nelle prime sei ore del primo gennaio del 1900.
Così nasce Franziska, ma muore Marija, sua
madre.
La bimba crescerà,
diventando donna, in un mondo sconvolto da una rapida trasformazione e questo
libro parla con tenerezza, ma senza enfasi, dei suoi sentimenti, delle sue
emozioni, di un amore forte che poco a poco si diraderà per colpa anche
dell'invalicabile confine di classe.
La sua storia con il
tenente del genio Nino Ferrari ha tutto il sapore di un'occasione mancata e
irripetibile, di un unione incerta fra due mondi che
non arrivano a comprendere che i confini sono frutto solo degli interessi
umani.
L'amore diventa solo una
parentesi, soffocata piano piano dalle difficoltà di
un rapporto tra etnie diverse e da classi sociali troppo differenti.
Con lei a Trieste e lui
ritornato a Cremona, sua città natale, la relazione prosegue, come negli sposi
di Via Rossetti, in forma epistolare. Non c'è più la forza dell'amore, ma è un
affetto tormentato che a poco poco si spegne. Resta
in lei solo il ricordo di un giorno felice quando si conobbero e fra guerre,
eccidi, e finalmente la pace, lo porterà con sé fino alla morte.
La vicenda, descritta
così, sembra il tipico melo drammone strappalacrime, ma la grande abilità di Tomizza, che non si lascia mai prendere dalla compassione,
fa sì che sia una storia fra le tante, di un rapporto semplicemente difficile
fra due sconfitti.
Da leggere, perché lo
merita.
Fulvio Tomizza (Giurizzani
di Materada, Umago, 26
gennaio 1935 – Trieste, 21 maggio 1999). Figlio di piccoli proprietari
agricoli, dediti anche a varie attività commerciali, ottenuta la maturità
classica, si trasferì temporaneamente a Belgrado e a Lubiana, dove iniziò a
lavorare occupandosi di teatro e di cinema.
Ma nel 1955, quando
l'Istria passò sotto l'amministrazione jugoslava, Tomizza,
benché legato visceralmente alla sua terra, si trasferì a Trieste, dove rimase
fino alla morte, tranne che negli ultimi anni trascorsi nella natia Materada.
Scrittore di frontiera,
riscosse ampi consensi di pubblico e di critica (al riguardo basti pensare ai
numerosi premi vinti: nel 1965 Selezione Campiello per La quinta stagione, nel 1969 il Viareggio
per L'albero dei sogni, nel 1974, nel
1986 e nel 1992 ancora Selezione Campiello rispettivamente per Dove tornare, per Gli sposi di via Rossetti e per I
rapporti colpevoli, nel 1977 e nel 1979 lo Strega e quello del Governo
Austriaco per la letteratura Europea per La
miglior vita).
Ha pubblicato: Materada (1960), La ragazza di Petrovia
(1963), La quinta stagione (1965), Il bosco di acacie (1966), L'albero dei
sogni (1969), La torre capovolta (1971), La città di Miriam (1972), Dove
tornare (1974), Trick, storia di un cane (1975), La
miglior vita (1977), L'amicizia (1980), La finzione di Maria (1981), Il male
viene dal Nord (1984),
Ieri, un secolo fa (1985), Gli sposi di via Rossetti (1986), Quando Dio uscì di
chiesa (1987), Poi venne Cernobyl (1989), L'ereditiera veneziana (1989), Fughe
incrociate (1990), I rapporti colpevoli (1993), L'abate Roys
e il fatto innominabile (1994), Alle spalle di Trieste (1995), Dal luogo del
sequestro (1996), Franziska (1997), Nel chiaro della notte
(1999).
Per ulteriori
approfondimenti consiglio Fulvio Tomizza, un saggio
molo bello e interessante scritto da Grazia Giordani.