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  Recensioni  »  L'involucro del nulla, di Francesco Baldassi, edito da Tabula Fati 28/02/2009
 

L'involucro del nulla

di Francesco Baldassi

Presentazione di Marco Tabellione

Nota dell'autore

Edizioni Tabula Fati

www.edizionitabulafati.it

Poesia silloge

Pagg. 96

ISBN: 978-88-7475-159-4]

Prezzo: € 8,00

 

La materialità del nulla, intesa ossimoricamente come presenza, è alla base di questa silloge di Francesco Baldassi.

La ricerca interiore sui tanti perché dell'esistenza attuata attraverso un'analisi che lentamente scende in profondità per dare luce al buio assoluto della mancanza di conoscenza finisce per approdare al dubbio, mai risolvibile, che proprio ciò che noi chiamiamo nulla sia il fondamento del tutto.

Il lavoro di Baldassi, prima ancora che poetico, è di natura filosofica e i versi sono la manifestazione attraverso la quale si snoda il percorso cognitivo al cui approdo certo non è possibile arrivare, in una ricerca dell'Assoluto, una sublimazione dell'innata spiritualità spesso ignorata e che si svela, pur non completamente, in itinere (Dammi luce, mio Dio / perché è il suo raggio che tesse / intera la trasparenza del mio sogno / e il cuore e il senso delle cose / che di te altissima / cantano impalpabile bellezza / e l'insondabile sereno / della palpitazione del mistero. /…).

E' un tragitto intrapreso da tanti in un labirintico procedere che finisce con il riportare alla partenza senza risposte certe, ma con una consapevolezza di serenità tale da desiderare continuamente di riprovare (Quiete di dolce intimità. Nel cielo / gli astri travolgono il pensiero / d'essere esposti al vento / siderale. / Il giorno consuma il desiderio / di durare al di là della limitazione / per cogliere perfetta l'espressione / del compimento. / Tra gli alberi raccolti nell'aperto / spazio che modula il sentiero / della sorte, m'abbandono all'alito / del cuore. / In questa transumanza dalla terra / al cielo, stridulo stropicciare di cicale / scorta la vita nel suo percorso estivo / incontro / alla soglia assoluta della serenità.).

Siamo indubbiamente, a livello poetico, nell'ambito della corrente ermetica, la più idonea per sviluppare un discorso filosofico di così elevata concettualità e Baldassi  è consapevole che, per scelta e finalità,  il mezzo appare il più appropriato per sviscerare, enunciare, proporre quest'opera la cui valenza, sotto ogni aspetto, è fuor di dubbio, raggiungendo livelli di eccellenza che ne raccomandano vivamente la lettura.

 

Francesco Baldassi vive a Roma dove è nato nel 1938. È stato insegnante di scuola elementare; ha studiato presso i Padri Cappuccini della Provincia di Roma sino all'età di ventiquattro anni. È laureato in pedagogia, con una tesi su Karl Raimund Popper.
     Dal 1969 ha partecipato a movimenti culturali giovanili della capitale ed ha frequentato i sabato letterari alla Libreria Ferro di Cavallo e, successivamente, il gruppo autogestito di “Pubblico e Privato” ed il collettivo “Valore d'Uso”.
     Dal 1968 ha condiviso posizioni ideologiche, culturali e pedagogiche della sinistra, fin verso la fine degli anni Novanta, conclusisi col ritorno apparentemente improvviso e quasi imprevedibile, alla fede.
     Ha pubblicato le seguenti sillogi poetiche: Ceneri del cortile (Rebellato, Padova 1969), Identificazioni e Ossessioni (Gabrieli, Roma 1976), Questa luce indossata dalle nostre parole (Rebellato, Padova 1983), Prova generale (Gabrieli, Roma 1985), Stupore (Gabrieli, Roma 2003), Il volto e la parola (Pigreco, Roma 2004), L'uomo è la sua minaccia (Tabula fati, Chieti 2005), La forza della vita (Patti 2006), Amore coniugale (Tabula fati, Chieti 2006) e Lieve il vento (Tabula fati, Chieti 2007). Ha esordito nella narrativa con il romanzo Il ritorno (Bonaccorso, Verona 2008).

 

 

 
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