L'involucro del nulla
di Francesco Baldassi
Presentazione di Marco Tabellione
Nota dell'autore
Edizioni Tabula Fati
www.edizionitabulafati.it
Poesia silloge
Pagg. 96
ISBN: 978-88-7475-159-4]
Prezzo: € 8,00
La materialità del nulla,
intesa ossimoricamente come presenza, è alla base di
questa silloge di Francesco Baldassi.
La ricerca interiore sui
tanti perché dell'esistenza attuata attraverso un'analisi che lentamente scende
in profondità per dare luce al buio assoluto della mancanza di conoscenza
finisce per approdare al dubbio, mai risolvibile, che proprio ciò che noi
chiamiamo nulla sia il fondamento del tutto.
Il lavoro di Baldassi, prima ancora che poetico, è di natura filosofica
e i versi sono la manifestazione attraverso la quale si snoda il percorso
cognitivo al cui approdo certo non è possibile arrivare, in una ricerca
dell'Assoluto, una sublimazione dell'innata spiritualità spesso ignorata e che
si svela, pur non completamente, in itinere (Dammi luce, mio Dio / perché è il suo raggio che tesse / intera la
trasparenza del mio sogno / e il cuore e il senso delle cose / che di te
altissima / cantano impalpabile bellezza / e l'insondabile sereno / della
palpitazione del mistero. /…).
E' un tragitto intrapreso
da tanti in un labirintico procedere che finisce con il riportare alla partenza
senza risposte certe, ma con una consapevolezza di serenità tale da desiderare
continuamente di riprovare (Quiete di
dolce intimità. Nel cielo / gli astri travolgono il pensiero / d'essere esposti
al vento / siderale. / Il giorno consuma il desiderio / di durare al di là
della limitazione / per cogliere perfetta l'espressione / del compimento. / Tra
gli alberi raccolti nell'aperto / spazio che modula il sentiero / della sorte,
m'abbandono all'alito / del cuore. / In questa transumanza dalla terra / al
cielo, stridulo stropicciare di cicale / scorta la vita nel suo percorso estivo
/ incontro / alla soglia assoluta della serenità.).
Siamo indubbiamente, a
livello poetico, nell'ambito della corrente ermetica, la più idonea per
sviluppare un discorso filosofico di così elevata concettualità
e Baldassi è consapevole che, per scelta e
finalità, il mezzo appare il più
appropriato per sviscerare, enunciare, proporre quest'opera la cui valenza,
sotto ogni aspetto, è fuor di dubbio, raggiungendo livelli di eccellenza che ne
raccomandano vivamente la lettura.
Francesco
Baldassi vive a Roma dove è nato
nel 1938. È stato insegnante di scuola elementare; ha studiato presso i Padri
Cappuccini della Provincia di Roma sino all'età di ventiquattro anni. È
laureato in pedagogia, con una tesi su Karl Raimund
Popper.
Dal 1969 ha partecipato a
movimenti culturali giovanili della capitale ed ha frequentato i sabato
letterari alla Libreria Ferro di Cavallo e, successivamente, il gruppo
autogestito di “Pubblico e Privato” ed il collettivo “Valore d'Uso”.
Dal 1968 ha condiviso posizioni ideologiche,
culturali e pedagogiche della sinistra, fin verso la fine degli anni Novanta,
conclusisi col ritorno apparentemente improvviso e quasi imprevedibile, alla
fede.
Ha pubblicato le
seguenti sillogi poetiche: Ceneri del cortile (Rebellato,
Padova 1969), Identificazioni e Ossessioni (Gabrieli,
Roma 1976), Questa luce indossata dalle nostre parole (Rebellato, Padova 1983), Prova generale (Gabrieli, Roma 1985), Stupore (Gabrieli,
Roma 2003), Il volto e la parola (Pigreco,
Roma 2004), L'uomo è la sua minaccia (Tabula fati, Chieti 2005), La
forza della vita (Patti 2006), Amore coniugale (Tabula fati, Chieti
2006) e Lieve il vento (Tabula fati, Chieti 2007). Ha esordito nella
narrativa con il romanzo Il ritorno (Bonaccorso,
Verona 2008).