Parola e
Passione
di Pasquale Incoronato
Introduzione di Mons.
Antonio Riboldi
Prefazione di Gianluca
Ferrara
Edizioni Creativa
www.edizionicreativa.it
Narrativa raccolta di
omelie
Pagg. 176
ISBN: 9788889841846
Prezzo: € 11,00
Ho sempre pensato che il
messaggio del Cristo sia stato soprattutto filosofico, quasi politico, mentre
l'aspetto religioso, se pur primario, abbia rappresentato una funzione di
supporto all'idea rivoluzionaria portata duemila anni fa.
Mi sono anche chiesto
spesso perché questo è accaduto solo venti secoli fa, perché non prima, o non
dopo. L'unica risposta logica che ho potuto trovare è stata che in quell'epoca,
di straordinaria potenza dell'impero romano, l'uomo aveva bisogno di
comprendere come doveva essere la vera vita. I principi di uguaglianza, di
solidarietà, di amore per il prossimo sono quanto più di grande sia mai stato detto,
un'indicazione per un percorso di un'umanità che potesse considerarsi tale. E'
inutile credere nella religione cristiana se poi non si
applica ogni giorno, per intima e ferma convinzione, quel messaggio, e
invece con il tempo è rimasta la struttura religiosa, una sorta di
burocratizzazione del pensiero che ne ha svilito i contenuti.
E' cosa di tutti i giorni
notare come nel nostro paese (mi riferisco solo all'Italia per esperienza
diretta) il cristiano lo sia quasi sempre di nome e non di fatto. In poco tempo
si è perso quel concetto di vita che, se pur in buon parte
inapplicato, poteva lasciar sperare in un futuro meno indegno di essere
vissuto.
E' quindi con piacere che
leggo le omelie di Padre Pasquale Incoronato, raccolte in questo libro dal
titolo altamente significativo (Parola e
Passione).
In particolare, riporto
un passo di quella di domenica 7 ottobre 2007, perché spiega in modo lampante
ciò che ho inteso dire fino a ora.
“ Dobbiamo comprendere che con Dio non vale un rapporto
matematico, del tipo << Sonc' juto a messa tutte ‘e dumméneche,
aggio fatto ‘e preghierine, aggio dat'
pure ‘e sordi a Padre Pasquale pe' costruì 'a tenda
‘a proposito chest' è importante…” aggio fatto ‘o
volontariato, aggio recitato ‘o rosario tutt' ‘e juorni;
Mo Signò: facimmo ‘e cunti!>>.
Nella fede non è così; la vera fede è dire: << Signore, mi
abbandono nelle tue mani perché il giusto vivrà per sempre e il cattivo
soccomberà….>>”
O come quella del 24
febbraio del 2008 sulla sete e sulla privatizzazione dell'acqua, un bene che
dovrebbe essere di tutti e perciò gratuito, un sopruso praticato nella generale
indifferenza, che è il vero problema.
“ Oggi non c'è passione per una città mal governata, per un Paese
mal governato, dove non c'è niente, né futuro, né speranza, solo la cocaina e
basta!...”
Di grandissimo valore è
poi l'omelia dell' 8 giugno 2008:
“ Dopo 2000 anni anche il cristianesimo si è trasformato in
religione: la gente viene in chiesa per il battesimo, per il matrimonio, per i
funerali, per la cresima…”
Insomma, la religione
piano piano ha perso la fede.
Padre Pasquale Incoronato
deve essere un uomo di grande spiritualità, un umile che non strepita, non
travolge, ma comunica, sia con le parole che con il comportamento. Vive in
questo XXI Secolo, così traboccante di nulla e senza speranze, eppure lui
sembra nato duemila anni fa, pare aver ascoltato il messaggio di un giovane
nativo di Betlemme che rischiarò il buio dell'umanità come una meteora, una
luce rimasta viva nel suo pensiero.
Pasquale
Incoronato è parroco della Parrocchia Santa Maria
del Pilar in Ercolano e si occupa anche del recupero sociale, familiare e
personale di minori definiti “ a rischio “.
E' docente Universitario
presso la
Pontificia Università Teologica Italia Meridionale, dottorato
in Teologia e Pastorale.
Renzo
Montagnoli