La padrona di Santa
Maria
di Valentino Rocchi
In copertina La zingara bella
di Giuseppe Ballarini
Giraldi Editore
www.giraldieditore.it
Narrativa romanzo
Pagg. 213
ISBN: 9788861553217
Prezzo: € 14,00
E' indubbio che tematiche
e ambienti legati alla vita contadina siano uno stimolo per Valentino Rocchi,
poiché non pochi suoi romanzi parlano di questo mondo agreste, fatto di fatiche
e di poche gratificazioni. Anche La
padrona di Santa Maria è un'opera dove la terra è sempre presente, dove la
realtà di gente che sgobba dalla mattina alla sera in cambio del minimo per
sopravvivere è il canovaccio sul quale l'autore dipinge una vicenda di
emancipazione, non solo dalla miseria, ma anche dalla condizione femminile del
tutto subalterna come accadeva appunto nel XIX secolo, nel caso specifico con
maggior valenza in quanto tutto accade sotto lo stato pontificio, notoriamente
immobile e strenuamente conservatore di privilegi e di preconcetti, soprattutto
nei confronti dell'altro sesso.
In questo contesto la
figura di Maria Domenica, fanciulla data in sposa a un ricco agricoltore, assai
avanti con gli anni, unicamente per farla uscire da una condizione di indigenza
senza speranza e per non inimicarsi il parroco, di
fatto la massima autorità nel paese, assume l'emblema della disperazione
femminile, di donne relegate al semplice ruolo di fattrici di figli e di
aiutanti dei mariti nel duro lavoro dei campi, oggetto di attenzioni solo per
questi scopi.
Lei cercherà, nonostante
il divario di età, di amare quel marito, ma dovrà rassegnarsi a essere divisa
con un'altra, in un crescendo di progressiva e amara disaffezione che finirà
con l'imporla come la padrona di Santa Maria, senza in
effetti essere padrona di nulla, nemmeno di se stessa.
Eppure Maria Domenica è
un personaggio importante, quasi il profeta di un mondo futuro in cui alla
donna venga riconosciuta la dignità dell'uomo. Lei reagisce come può, cerca
subdolamente di far pesare al marito la sua assenza, ma finisce, vista l'inutilità
dei tentativi, per concedersi ad altri, e non solo per provare quel piacere
sessuale che il consorte le nega, ma anche per ribadire almeno la libertà di
scelta di un essere umano di andare con altri suoi simili.
Come al solito la
scrittura di Valentino Rocchi è costellata di verismo, non di rado pietoso,
senza tuttavia tralasciare la possibilità, quando se ne presenta l'occasione,
per riversare nella protagonista il suo incondizionato favore.
Nella condizione disumana
di Maria Domenica si avverte l'anelito dell'autore per un mondo di eguali e la
malinconica certezza che ciò non avverrà mai.
La padrona di Santa Maria è un romanzo di forte
impegno sociale, ma, soprattutto, è un'opera che avvince e resta dentro al
cuore.
VALENTINO ROCCHI, nato a Savignano sul Rubicone, risiede sin dall'infanzia a
Pesaro. È socio corrispondente della Rubiconia
Accademia dei Filopatridi di Savignano sul Rubicone.Si è avvicinato alla narrativa, con libri di ampio respiro e
di trame avvincenti, dopo una vita di intenso lavoro. Ha pubblicato: “Una
Storia a Castelvecchio” (Società editrice Il Ponte Vecchio – Cesena);
“L'Eredità di Venanzio” (Guaraldi - Rimini) Vincitore
del Premio letterario “Il Pungitopo” 2001.“Notte all'Hotel La Guercia” (Argalìa Editore);“Gli uomini di Bluma” (Giraldi Editore) II
Classificato al Premio “Palazzo al Bosco”, 2002;“La saggezza di Toni” (Giraldi Editore);Esce nell'anno del V centenario della
morte di Pandolfo Collenuccio,
uomo di corte e di legge, dalla vita straordinariamente avventurosa: “Notte
all'Hostaria La Guercia”, Pandolfo Collenuccio, uomo di corte del XV secolo, (Giraldi Editore) ambientato nel XV secolo, di cui è
l'autore è profondo studioso e conoscitore; nel 2008 “La Magia del fuoco”
(Agemina) e “1504 – Notte all'Hostaria La Guercia” (Agemina); nel 2009 “Il
pianoforte a coda” (Giraldi Editore) e “La padrona di Santa Maria” (Giraldi Editore).
Renzo Montagnoli