Il visconte dimezzato
di Italo Calvino
Presentazione dell'autore
Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Narrativa romanzo
Pagg. 93
ISBN: 9788804370871
Prezzo: € 8,00
La prima edizione del Visconte
dimezzato usci nel febbraio del 1952 per i tipi di Einaudi e già pochi mesi
dopo Calvino diede conto di questa sua stranissima opera in una lettera inviata
a Carlo Salinari.
Scrive, fra l'altro “Quando
ho cominciato a scrivere Il visconte dimezzato, volevo soprattutto scrivere una
storia divertente per divertire me stesso, e possibilmente per divertire gli
altri; avevo questa immagine di un uomo tagliato in due ed ho pensato che
questo tema dell'uomo tagliato in due fosse un tema significativo, avesse un
significato contemporaneo: tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti, tutti
realizziamo una parte di noi stessi e non l'altra…”.
Per quanto questo romanzo possa essere soggetto a diverse
interpretazioni, stante il senso metaforico di non poche parti della trama,
sembrerebbe, di primo acchito, che il puro divertimento sia stato il motivo
principale per scriverlo e del resto, nel prosieguo della
lettera di cui sopra, alcune righe dopo si può leggere “Non sono solo io a pensarla così, ad esempio
anche uno scrittore molto attento ai contenuti come Bertolt
Brecht diceva che la prima funzione di un'opera teatrale era il divertimento. Io penso che il divertimento sia una cosa seria.”.
Mi ha colpito questo quasi ossimoro “penso che il divertimento sia una cosa seria”, anche perché vi si
potrebbe leggere un altro significato di questo romanzo, forse il vero
intendimento dell'autore, che sembra dirci che siamo uomini imperfetti, che non
riusciremo mai a trovare in noi il perfetto equilibrio, e quindi è inutile
angustiarci, ma conviene riderci su, stemperare questa amara consapevolezza di
insuccesso con una dose di provvidenziale autoironia.
La vicenda, in effetti, oltre a essere paradossale, ha in questa
sua credibile incredibilità il pregio
di assicurare un sorriso non fine a se stesso, ma che si smorza con una
riflessione sul nostro stato. In ognuno di noi vivono due anime, o meglio due
parti, una buona e una cattiva, che si mescolano, che a volte vedono prevalere
l'una piuttosto che l'altra, in una sorta di eterno dissidio fra l'aspirazione
al bene e la tentazione del male.
Questa storia del visconte Medardo di Torralba, diviso perfettamente in due parti (la destra e la
sinistra) da una cannonata turca ha quasi un sapore goliardico, una vena di
fresca e incosciente gioventù che permea le righe e che in sordina finisce con
il coinvolgere e addirittura travolgere il lettore.
Eppure, se ci si sofferma ogni tanto a riflettere, non è difficile
vedere nell'esasperazione non solo anatomica, ma anche psicologica dei due
visconti, l'uomo moderno, ancor più schiavo che in passato della sua illusione
di completezza, con una coesistenza in ognuno di bene e di male che sfumano fra di loro, in quell'eterno conflitto che spesso
inconsapevolmente sosteniamo ogni giorno.
Ed è uno stupore continuo nel verificare come Calvino riesca a
trattare concetti complessi con una scrittura fluida, che scivola quasi sul
foglio, accompagnata da quell'ironia che riesce a stemperare la crudeltà di certi immagini, in un mondo dove si impicca senza colpe e
dove pur esistono località dal nome altamente evocativo e sognante come Pratofungo.
Il visconte dimezzato è il primo dei tre romanzi della
Trilogia degli antenati, quasi un'introduzione, uno stuzzicante antipasto di qualcosa di molto
più corposo come Il barone rampante e
Il cavaliere inesistente.
Ne raccomando, per quanto ovvio, la
lettura.
Italo
Calvino (Santiago de Las Vegas, 15 ottobre 1923 – Siena, 19
settembre 1985).
Ha scritto numerosi testi di narrativa, fra i quali:
Il sentiero dei nidi di ragno (1947), Ultimo viene il corvo
(1949), Il visconte dimezzato (1952), Fiabe italiane (1956), Il barone rampante
(1957), Il cavaliere inesistente (1959), Marcovaldo
ovvero Le stagioni in città (1963), La giornata di uno scrutatore (1963), Il
castello dei destini incrociati (1969), Le città invisibili (1972).
Renzo Montagnoli